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[ita] Quando i nuovi stagisti della Commissione ci parlano di Bruxelles

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Giulia Narciso

Nel mese di ottobre la bolla europea si ingrandisce grazie all'arrivo di nuovi stagisti della Commissione. Cafébabel ha fatto qualche domanda a tre di loro. 

Due volte all'anno, nei mesi di marzo e di ottobre, la Commissione accoglie oltre 600 stagisti. Provenienti da ogni parte d'Europa, sono stati scelti tra una decina di migliaia di candidati. Sorvolando l'immagine stereotipata di ultra-laureati avidi di serate tra espatriati, cafébabel ha voluto incontrare questi giovani appena arrivati a Bruxelles per conoscere le loro prime impressioni sulla città. 

Stefania è Italiana. Appassionata di diritto europeo, sognava da anni di lavorare per un'istituzione. È stata ammessa a questa sessione al termine di tre tentativi. Peter è originario di Londra. Il suo interesse per l'Unione europea e per i suoi politici lo ha spinto a candidarsi qualche mese fa. Marko viene dai Paesi Bassi e lavora sul tema della migrazione. Dal momento che la maggior parte delle decisioni vengono prese a livello europeo, uno stage presso la Commissione rappresentava una tappa logica del suo percorso. Sono arrivati tutti e tre a Bruxelles due settimane fa. 

cafébabel : Prima di arrivare, qual era l'idea che si faceva di Bruxelles? 

Stefania : I miei amici che vivono qui hanno sempre fatto dei commenti positivi. Sapevo che è una città internazionale, dinamica, interessante dal punto di vista culturale: ne ho sempre sentito parlare bene! 

Peter : Per quanto mi riguarda, ho sentito due tipi di discorsi. Da un lato molte persone mi dicevano che è una grande città noiosa e burocratica, una bolla europea abitata da gente che se ne torna a casa il fine settimana.  Dall'altro, alcuni amici che hanno trascorso qui molto più tempo mi raccontavano che Bruxelles è una città movimentata che possiede un'identità molto particolare.  

Marko : Lo stesso discorso vale per me.  Penso che Bruxelles abbia molte sfaccettature. A volte sembra grigia, triste, poco curata eppure può essere anche carina e piena di vita. Ha un aspetto burocratico piuttosto noioso ma possiede al contempo anche cultura, musica, arte. Non è facile scoprire questa città anzi, è una vera sfida: non è un posto dove ci si diverte immediatamente ma se si prova a farlo, allora ne vale veramente la pena.  

cafébabel : Qual è stato il suo primo shock culturale qui? 

Stefania : Il bilinguismo, il fatto che sia scritto tutto in francese e in olandesee. Inoltre, il mio proprietario mi ha fatto visitare le Fiandre e sono rimasta ugualmente colpita da questa doppia natura del  Belgio : sembrava veramente di essere in un altro Paese. 

Peter : Ho trascorso molto tempo in Francia e credevo che i due Paesi, data la loro lingua comune, si assomigliassero. E invece il Belgio è molto diverso. Trovo per esempio che la gente sia molto più rilassata. E per quanto riguarda Bruxelles, è più piccola di quanto pensassi e il clima è molto più secco. Ci sono anche molti lavori in corso, dei marciapiedi irregolari...

Marko : Per me è l'aspetto linguistico perché il mio francese non è perfetto. Io parlo olandese e posso assicurarvi che la città non è affatto bilingue come si potrebbe pensare. Di tanto in tanto incontro delle persone per strada che parlano olandese ma questi episodi sono rari e marginali.  Tra l'altro ciò mi sembra piuttosto strano perché Bruxelles è circondata dalle Fiandre, ci si ritrova lì non appena si esce dalla città. 

cafébabel : Se doveste descrivere gli abitanti di Bruxelles con una sola parola, quale sarebbe? 

Stefania : Aperti.

Peter : Rilassati.

Marko : Epicurei.

cafébabel : Per il momento, conoscete più belgi o più espatriati? 

Stefania :  Conosco soprattuto stranieri, della Commissione ma anche di altri posti. 

Peter : Ho la fortuna di coabitare con dei Belgi ed alcuni di loro sono dei veri Bruxellois. Ho perfino incontrato, in un bar fiammingo, delle persone che parlano olandese. Per il resto, passo senza dubbio molto tempo con altri espatriati.    

Marko : Conosco principalmente degli espatriati perché ho moltissimi colleghi! Ma sono abbastanza soddisfatto della quantità di nativi che conosco. Ho studiato ad Anvers per cui conosco alcuni fiamminghi che vivono qui e coabito anch'io con dei Belgi. 

cqfébabel : Oggi è giovedì: stasera andrete anche voi sulla Place du Luxembourg come moltissimi altri espatriati delle istituzioni? 

Stefania : No, stasera no.

Peter : Non lo so ma ho comunque già qualche birra nella borsa!

Marko : No perché ho in programma diversi appuntamenti su Skype. Ma ci andrò la settimana prossima! 

Continua… 

Translated from Quand les nouveaux stagiaires de la Commission nous parlent de Bruxelles