[ita] Il festival "Nuits sonores" sbarca a Bruxelles
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Lia MurelloNata da una collaborazione tra "Arty Farty" e il forum "European Lab", l'istituzione di Lione si è trasferita per qualche giorno nella capitale belga. Conferenze, mostre, concerti... Cafébabel Bruxelles era presente e vi propone una panoramica di qualche riga sull'intenso programma culturale che ha invaso Bruxelles dal 14 al 17 settebre.
Il festival "Nuits sonores"
"Musicale, urbano, culturale", ecco le tre parole che potrebbero riassumere l'evento. Dal 2003, il "Nuites sonores" aveva l'ambizione di dare una nuova immagine alla scena artistica e culturale di Lione. Più indipendente, più locale: un mix succulento tra fermento crativo e responsabilità sociale. Sul sito le parole sono chiare:
"Impegnata e attivista, Arty Farty opera soprattutto sul suo territorio e a livello europeo per il rinnovamento delle generazioni e delle strategie pubbliche nell'ambito culturale."
Il primo "Nuits sonores" è stato dunque lanciato con lo stesso spirito a Bruxelles nel week-end dal 14 al 17 settebre, in collaborazione con il forum "European Lab".
Carico, intenso, ma poco pubblicizzato
L'inaugurazione del festival si è svolta il 14 settebre al "BoZAR", in compagnia d'invitati scelti minuziosamente per assistere ai diversi discorsi di presentazione. Il tema è dato: il festival sarà sia europeo che locale. E impegnato: le giornate (o mattinate) sono dedicate a una riflessione urbanistica, o meglio "allo spazio della cultura nella rigenerazione urbana". Per tutto ciò è stato scelto un luogo ad hoc: il quartiere dell'Heysel, a nord di Bruxelles, che il festival ha voluto rivivacizzare.
Le serate, pezzo forte di "Nuit sonores", si svolgono invece in due momenti: il giovedì sera prendono la forma di un percorso di festa notturno , chiamato giustamente "Le Circuit" (il circuito), diviso in 5 tappe nei luoghi nevralgici della notte brussellese: il Fuse, l'Ancienne Belgique, Brass x rebel Up!, il Bonnefooi e i Garages Numériques alla Galérie Horta.
Le altre due sere sono organizzate nel cuore del Palazzo Expo di Bruxelles, un momento unico sui luoghi delle esposizioni univesali del 1935 e del 1958.
Una pecca, però: l'assenza di informazioni e di comunicazione riguardo l'evento, che sembrava si rivolgesse solo ad un pubblico di intenditori. Per svilupparsi, il "Nuits sonores"avrebbe bisogno di occupare uno spazio maggiore nel cuore della vita dei brussellesi, e in particolare degli studenti, proponendo eventi più accessibili (sia geograficamente che culturalmente) durante il giorno.
Raggiungerebbe così i suoi obiettivi, perchè l'ambizione di "Arty Farty" e di "European Lab" è di inserire la vita artistica e culturale in un progetto di integrazione economica più ampia: promuovere a livello europeo una visione nuova della cultura e della sua accessibilità.
Translated from Les Nuits sonores s'installent à Bruxelles