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[ita] Cosa c'è sul menu? Insetti!

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Story by

Evelyn Luz

Translation by:

Mariasilvia Bevilacqua

Sono stati sul menù per più di 3000 anni e tuttavia non sono riusciti a conquistare i gusti di tutti.

Il consumo di insetti è testimoniato lungo tutto il corso della storia umana. In Asia, il ricorso a diverse specie d’insetti per una grande varietà di impieghi, dalla medicina alle ricercatezze culinarie, è ben noto. In alcuni paesi africani, costituiscono ingrediente principale dei piatti tradizionali. In America Latina, gli Aztechi li utilizzavano come colorante e fonte di proteine. Ad ogni modo, grazie alle “avanzate tecniche di marketing” note per cambiare attitudini e percezioni del consumatore, sembra che il XXI secolo sarà da ricordare. Gli insetti sono la nuova tendenza delle “prelibatezze culinarie”, e stanno cominciando a riempire i nostri piatti e deliziare i palati con sapori ricchi e croccanti. Lo scorso maggio l’AFSCA (Federal Agency for the Safety of the Food Chain) del Belgio ha pubblicato una circolare riguardante l’autorizzazione per l’allevamento e la commercializzazione di 10 specie diverse di insetti, destinati al consumo alimentare.

Cibo da buongustai?

Al giorno d’oggi va di moda presentare gli insetti in maniera molto elaborata. I negozi specializzati offrono una vasta gamma di assortimenti, con prezzi tra i 6.90 € e i 7.80 € per grammo, ovvero 778 € al chilo! I grandi rivenditori offrono prodotti a base di insetti ben meno stuzzicanti ed il prezzo per un vasetto di tapenade (145g), che contiene solo il 4% di insetti, si aggira attorno ai 3-4€. Caruccio ugualmente, non vi pare?

Per capire meglio questo trend culinario, abbiamo intervistato un giovane imprenditore francese, M. Clément Scellier, cofondatore di Jiminis, una compagnia francese dedita alla produzione e distribuzione di questi minuscoli amici.

Puoi spiegarci che cosa sia Jiminis?             

Clément: Jiminis è il nostro marchio e produciamo insetti commestibili per aperitivi. Sono disidratati e insaporiti con diversi gusti naturali. Sono pronti da mangiare e se ne può assaporare tutto il gusto aggiunto, per esempio abbiamo grilli alla paprika e pomodoro o al curry. I vermicelli sono insaporiti con aglio ed erbe, sesamo e cumino o salsa di soia dolce. 

Quanti prodotti trattate?

Clément: Abbiamo cinque diversi prodotti. Stiamo cominciando a fornirli anche ad un negozio specializzato in Belgio e con questo evento vogliamo far scoprire i nostri prodotti ai consumatori, perché molti europei non hanno mai consumato insetti. Il nostro obiettivo è insegnare ai consumatore che gli insetti sono buoni ed è divertente provarli e scoprirli con gli amici. Sono anche interessanti dal punto di vista nutrizionale, quindi la gente dovrebbe sapere che gli insetti fanno bene!

 Da dove provengono gli insetti commercializzati da Jiminis?

Clément: I nostri insetti vengono prodotti in Olanda, poi spediti via mare in Normandia, Francia, dove realizziamo in prodotto finito. Abbiamo deciso di usare solo insetti prodotti in Europa, per garantire il rispetto delle norme sanitarie. Gli standard europei sono più alti rispetto ad altri continenti come l’Africa o l’Asia. Questo è il motivo principale che ci spinge ad usare esclusivamente prodotti europei, per avere la garanzia di qualità ed il pieno rispetto degli standard sanitari. Usiamo solo specie naturali, anche europee. Così abbiamo un rigido controllo sulla qualità, compresa la rintracciabilità degli ingredienti. È importante per rassicurare i consumatori, che potrebbero essere preoccupati dell’origine degli insetti. Spieghiamo ai clienti che i nostri insetti provengono da Paesi vicini e che vengono anche lavorati nelle vicinanze. Questo ha aiutato i consumatori a sentirsi sicuri nel provare i prodotti.

Che specie usate? Provengono dall’Europa o dall’estero?

Clément: Sono specie europee comuni. Il grillo e i vermicelli sono nella lista delle specie sicure pubblicate dall’AESCA. Non sono grandi né spaventose, perché non sono affatto esotiche.

Puoi spiegarci un po’di più come funzione la produzione di insetti?

Clément: Ci sono aziende specializzate, usano farine al 100% vegetali (senza OGM) per nutrire gli insetti. Poi si usa un processo di disidratazione a freddo, che garantisce il totale mantenimento delle proprietà nutritive. In seguito, vengono "aromatizzati" in Francia, senza utilizzare alcun processo di riscaldamento, che potrebbe alterare in valore nutritivo o le proprietà degli insetti. Invece di friggerli, usiamo la “gomma arabica” per aggiungere le diverse spezie, senza l’impiego di olio.

Ci puoi dire com’è nata la tua passione per gli insetti?

Clément: Il mio socio Bastien Rabastens ed io abbiamo provato alcuni insetti per curiosità. C’è una grande differenza tra la realtà dei paesi in cui il consumo di insetti è una tradizione, e le informazioni diffuse dai media qui in Europa, che portano ad alcune miscredenze. Così, li abbiamo provati e abbiamo scoperto che con un buon condimento possono diventare molto buoni e assicurare un buon sapore. Abbiamo deciso di dare vita a questo progetto in Francia, dato che quando abbiamo cominciato due anni fa non c’era ancora niente sul mercato.

Abbiamo iniziato a documentarci sui valori nutrizionali e sui dati ambientali legati agli insetti, ed abbiamo scoperto che la produzione di insetti nasconde un grande potenziale, poichè richiede meno risorse (energia, acqua, cibo, scarti) della produzione di carne tradizionale. Inoltre la FAO ha realizzato un rapporto che prevede una crescita costante della popolazione, la quale potrebbe raggiungere I 9 miliardi di persone nel 2050. Ciò porterebbe molto probabilmente a una scarsità di risorse; ecco perchè vogliamo informare la gente su questo tema, in modo da cambiare le abitudini alimentari per quella data.

Moda alimentare o nuova alternativa alimentare?

Clément: Pensiamo ci sia un futuro promettente per il consume di insetti, perchè ci sono molte opportunità di sviluppare una nuova gastronomia basata sugli insetti come ingrediante principale. Stiamo lavorando per espandere la gamma dei nostri prodotti, con nuove ricette e dolci fatti in casa. Se educhiamo le nuove generazioni, ci sono buone possibilità che gli insetti diventino un’importante fonte di proteine.

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