[ita] CATALOGNA: RIFACCIAMO LA COSTITUZIONE?
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Veronica CostantinoIn Catalogna alcune assemblee cittadine preparano la costituzione del loro futuro stato. Ma ciò che più sta a cuore alle loro rivendicazioni non è tanto l'indipendenza, quanto la giustizia sociale.
Domenica 18 gennaio una ventina di persone hanno organizzato delle riunioni nel seminterrato dell'Orfeó Martinenc, un centro culturale a nord-est di Barcellona. Provenienti da tutto il quartire di Clot-Campa de l'Arpa, si sono riuniti per aprire un dibattito sul futuro della costituzione catalana. «Questa è la prima volta che partecipo, spiega Luisa Martin, una pensionata del quartiere. Voglio uscire dalla massa silenziosa, e agire.» Al suo fianco, Rosa Matteu comincia a prendere note sul proprio quaderno. Militante di un partito di sinistra, partecipa da molti mesi a questa assemblea locale, per « cambiare la politica. »
« TUTTI POSSONO PARTECIPARE »
All'altro capo della stanza, Francesc Consuegra apre un grande striscione su cui è scritto « Procés Constituent a Catalunya » (processo costituente della Catalogna, ndr). Questo giurista di 51 anni, alto e calvo, ha organizzato questa assemblea locale con l'aiuto di qualche amico, lo scorso settembre.« Visto la situazione politica in Spagna e in Europa, bisogna reinventarla! », dice ridendo. Al momento il suo compito nel comitato d'organizzazione dell'assemblea è quello di organizzare le riunioni e fissare gli ordini del giorno. « Tutti possono partecipare! », insiste.
Una volta che tutte le sedie sono posizionate in circolo, i partecipanti si siedono e cominciano i dibattiti. Il primo punto all'ordine del giorno è il diritto di voto a 16 anni. « Questo è un obiettivo di democrazia radicale! », annuncia Rosa, che difende ferocemente questa causa. « A 16 anni si può cominciare a lavorare, quindi è ovvio che si possa anche votare », aggiunge Francesc, seduto di fronte a lei. Ma durante l'assemblea sorgono delle critiche: « A quell'età si è troppo giovani! », esclama un uomo. « Si può essere facilmente manipolati », rincara un uomo seduto accanto a lui. « È fuori discussione ribatte Francesc : a 20, 25 o anche 50 si può essere manipolati. Non è questione d'età. » Si passa ai voti, a mani levate, e il privvedimento è approvato a maggioranza assoluta. Rosa abbozza un sorriso, e mette una croce sulle questioni del giorno.
ALl'origine : UNA SUORA E UN ECONOMISTA
L'Assemblea di Clot-Camp de l'Arpa non è la sola a preparare la futura costituzione. In tutta la Catalogna circa 120 assemblee locali partecipano a questo « processo costituente ». Sono tutte supervisionate da un'assemblea generale a cui vengono inviati dei delegati. Sette assemblee tematiche trattano anche temi più specifici, come l'ambiente, l'immigrazione o l'istruzione.
Le assemblee costituenti sono apparse a seguito di un appello lanciato da una suora benedettina, Teresa Forcades e dall'economista Arcadi Oliveres. Ospiti al programma Singulars, trasmesso dalla televisione catalana, l'aprile scorso, hanno esposto la loro idea: un progetto di costituzione, redatto dai cittadini stessi, in maniera democratica e partecipativa.
Teresa Forcades e Arcadi Oliveres, alla trasmissione « Singulars »
« L'obiettivo di questo progetto di costituzione è di permettere l'unione delle forze di sinistra in occasione delle prossime elezioni », spiega Arcadi Oliveres. Il manifesto da lui redatto insieme a Teresa Forcades prevede dieci punti a carattere « di sinistra » molto marcato: valorizzazione della banca pubblica, istituzione di una democrazia più partecipativa, riconversione ecologica, e uscita dall'OTAN. Vogliono essere pronti nell'eventualità in cui Artur Mas, il presidente della Catalogna, decida di anticipare le elezioni.
La priorità : la giustizia sociale, non l'indipendenza
Nonostante stiano preparando una costituzione catalana, il processo costituente si distingue dalle altre organizzazioni indipendentiste. « Per noi l'indipendenza è un punto importante, ma non quello più importante, insiste Arcadi Oliveres. Ciò che a noi importa più di ogni cosa è cambiare la società, renderla più equa », approva Jordi Espin, uno dei coordinatori dell'assemblea di Terrassa, una città a 20 chilometri a nord di Barcellona.
« Teresa Forcades e Arcadi Oliveres sono in favore di uno stato catalano, giudica Salvador Cardus, sociologo catalano implicato nella causa indipendentista. Ma il loro movimento costituente non lavora a stretto contatto con le altri associazioni indipendentiste. » Così durante la grande catena umana organizzata l'11 septembre a favore dell'indipendenza, le assemblee locali hanno costituito la loro propria catena. Lei faceva un tour della sede della Caixa, una grande banca barcellonese.
Translated from Catalogne : on refait la constitution ?