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Irlanda, no!

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L'Irlanda minaccia di far saltare la ratifica europea del Trattato di Lisbona. Questo e molto altro nell’appuntamento settimanale con le ultime notizie da Bruxelles.

L’Irlanda verso il no?

Gli ultimi sondaggi danno la vittoria del «No» al referendum sul Trattato di Lisbona di mercoledì 12 giugno in Irlanda. I sostenitori del voto contrario – in un Paese che entrò nella Cee nel 1973 con un Pil che rappresentava il 60% della media comunitaria e che oggi raggiunge il 140% – temono di perdere il

controllo in materia fiscale, di mettere in pericolo la loro neutralità militare e la tradizionale opposizione all'aborto.

Immigrazione al Parlamento europeo

Il 18 giugno, il Parlamento europeo voterà la direttiva sull'immigrazione presentata dalla Commissione che rende più rigide le condizioni dei richiedenti asilo. Questa proposta ha l’appoggio del Partito Popolare Europeo e di gran parte dei Liberali (Alde), mentre sono contrari il Partito Socialista Europeo, la Sinistra Unitaria Europea e Verdi. La norma prevede di portare a diciotto mesi la possibilità di detenzione degli immigrati nei centri di permanenza, la detenzione anche dei minori e l’assistenza giudiziaria gratuita in alcuni casi. Il provvedimento migliorerà le condizioni in Paesi come Lituania, Ungheria o Polonia, ma le peggiorerà in altri, come Regno Unito, Spagna o Finlandia.

Finalmente un riconoscimento per Anna Politkovskaya

Dopo un anno e mezzo di pressioni da parte degli eurodeputati del Partito Radicale italiano, il 4 giugno, finalmente, la sala stampa del Parlamento europeo è stata intitolata ad Anna Politkovskaya. Per chi non la ricordasse, si tratta della giornalista e attivista politica russa assassinata nel 2006 in circostanze ancora poco chiare,  dopo aver pubblicato opere in cui denunciava la guerra condotta dalla Russia in Cecenia e la mancanza di democrazia nel suo Paese. Uno schiaffo diplomatico a Putin?

Bye bye, Bush!

Pare che il sentimento sia quasi unanime nei corridoi del Parlamento europeo: si aspetta che finisca l'era di Bush negli Stati Uniti. Contemporaneamente continuano le pressioni contro gli eccessi americani

il 5 giugno i deputati hanno chiesto al Consiglio europeo di fare una dichiarazione formale per chiedere la cessazione delle «detenzioni ordinarie ed extraordinarie» a Guantanamo. Un tentativo di forzare i candidati alla Casa Bianca – MacCain e Obama – a pronunciarsi su questo tema.

Translated from ¡No, Irlanda, no!