Incidenti nucleari: il dramma giapponese infiamma il dibattito in Europa
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Nicola AccardoSiamo pronti ad affrontare una catastrofe nucleare in Europa? I ministri dell'Ambiente dell'Unione ne discutono in una riunione preventiva d'urgenza convocata dal Consiglio europeo. Dopo l'incidente ai reattori della centrale giapponese di Fukushima, in tutti i paesi europei si è infuocato il dibattito, il dramma giapponese ha portato nuova acqua al mulino degli anti-nuclearisti.
Germania: catena umana anti-nucleare e inversione a U per Angela Merkel
In Germania, il dibattito sul nucleare civile è ripreso in seguito all'esplosione dei due reattori di Fukushima. L'anno scorso, il governo federale (coalizione CDU-FDP) aveva in effetti deciso di prolungare la vita delle 17 centrali tedesche di 12 anni in media. Ma l'incidente alle centrali giapponesi, considerate piuttosto sicure, ha fatto riemergere la paura. Sabato 12 marzo, 60.000 militanti contro il nucleare hanno creato a Stoccarda una catena umana simbolica lunga 45 km. Angela Merkel ha poi annunciato di voler fare marcia indietro sulla decisione di prolungare l'attività delle vecchie centrali. Una mossa politica a due mesi dalle elezioni regionali?
Italia: il presidente del forum sul nucleare, ex portabandiera degli antinuclearisti!
Il rapporto schizofrenico tra l'Italia e il nucleare è tornato alla ribalta nel 2008, quando il governo Berlusconi ha deciso di lanciare la costruzione di 13 centrali di nuova generazione. Un'iniziativa che non è piaciuta alle regioni, con cui lo Stato deve scendere a patti per decidere dove situarle. L'avventura del nucleare, cominciata negli anni 60, quando l'Italia era il terzo produttore mondiale dietro a Stati Uniti e Regno Unito, sembrava finita nel 1987: in seguito all'onda di panico provocato dal disastro di Chernobyl, con un referendum l'80% dei votanti dissero basta all'energia atomica. Le esplosioni in Giappone potrebbero avvero le stesse conseguenze: l'opposizione di centro-sinistra è tornata alla carica per fermare il lungo processo di ritorno il nucleare e un nuovo referendum, il 12 giugno, potrebbe nuovamente gelare gli entusiasmi della destra, che nel frattempo ha firmato accordi di cooperazione con la Francia e gli Stati Uniti. Per il governo quelle successive al dramma giapponese sono «macabre polemiche» , mentre il presidente del Forum Nucleare, Chicco Testa, risponde elencando i rischi legati alle vecchie forme di energia assicurando che quella nucleare resta la più sicura. Una curiosità: Chicco Testa è lo stesso che fu uno dei principali promotori del referendum contro il nucleare nel 1987, in qualità di presidente di Legambiente.
Polonia: il dibattito si ammutolisce
La catastrofe nucleare di Fukushima non ha cambiato lo sguardo della Polonia sul nucleare. Il governo ha confermato il progetto di costruzione della prima centrale nucleare polacca, prevista per il 2020. Secondo il portavoce dell'esecutivo Paweł Graś, l'energia nucleare è indispensabile per lo sviluppo economico del Paese, perché alla crescita del fabbisogno energetico non corrisponde una sufficiente produzione di energie alternative. Tutto il mondo scientifico e l'opinione pubblica sono invece sul piede di guerra, come è emerso da un dibattito andato in onda sul canale polacco TVN. La discussione tra due esperti si è trasformata in fretta in uno scambio di insulti e i due ospiti sono andati via prima della fine della trasmissione.
Prudenza svizzera
In Svizzera, il ministro dell'Energia Doris Leuthard ha annunciato che tutte le licenze in corso saranno sospese fino alla verifica completa dello stato di sicurezza di tutte le centrali esistenti.
Spagna: le centrali nucleari hanno più di 40 anni di massima durata
In Spagna un emendamento alla "legge d'economia sostenibile" permette da febbraio 2010 di prolungare la vita delle centrali a più di 40 anni, malgrado le critiche dei collettivi ecologisti. Il dibattito si è riacceso ma sia il PSOE di Zapatero che il PP all'opposizione non vogliono che sia "contaminato" da quel che succede in Giappone.
Francia: Nicolas Hulot chiede un referendum popolare
«Ora il nucleare deve essere sottoposto a referendum», ha detto Nicolas Hulot, candidato ecologista alle presidenziali del 2012. Trecento persone hanno manifestato a Parigi domenica rispondendo all'appello del movimento Sortir du Nucléaire. Il ministro dell'industria Eric Besson ha difeso il nucleare ricordando che costituisce il «il 20% della nostra consumazione finale di energia e l'80% della nostra eleettricità. E' un vettore di indipendenza energetica. Inoltre, ci permette di pagare l'elettricità il 40% in meno degli altri europei».
In Austria, il nucleare è anti-costituzionale
Come sottolineato dal quotidiano spagnolo El Pais, l'Austria è uno stato costituzionalmente non nucleare. Durante la riunione dei ministri dell'Ambiente l'austriaco Nikolaus Berlakovich è stato il più intransigente. Ha chiesto che vengano controllate tutte le centrali europee per rivalutare, se necessario, il livello di sicurezza.
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Translated from Accident nucléaire japonais : l'Europe s'empare du débat