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In Francia (non) si parla – solo – il francese!

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JSeb 2.0

La Parisienne di cafébabel

Nonostante la dura reputazione che segue i francesi, alcuni provano a diventare poliglotti... Per che questo non si faccia solo nella sofferenza delle aule di scuola, sono organizzate delle serate in bar per dialogare con i numerosi straneri che vorrebbero imparare il francese.

Una sera durante la settimana intorno a una tavola, si può sentire parole scambiate in spagnolo, inglese, un pò di tedesco e qualche parola di russo. L'atmosfera cosmopolita è bonacciona. Si incontrano fuori alcuni fumatori che devono adesso stare fuori per accendere una sigaretta.

 

Con una reputazione – confermata – di cattivi alunni in lingue straniere, certi parigini provano ad invertire la tendenza. Dapertutto in Francia, si moltiplica questo tipo di serate: bere qualcosa e chiacchierare in una lingua straniera con delle persone sconosciute. E ormai diventato un'abitudine settimanale. "Vengo tutte le settimane dal mese di Settembre" comincia Laëtitia, interna in un ospedale. "Parlo un pò tedesco, ma vengo sopratutto per migliorare il mio inglese." E vero che il posto è spesso frequentato da anglosassoni. Sopratutto americani.

Nadia è originaria di Mosca. Arrivata qualche mese fa in Francia per finire il suo Master in commercio internazionale, la ragazza viene per la terza volta in questo caffè vicino al Centre Pompidou a Parigi. "Adesso lavoro in una grande impresa internazionale nella quale si comunica sopratutto in inglese..." racconta Nadia. "Ma voglio miglorare il mio francese. Ho sentito parlare di questo tipo di serate e mi sono informata."

E è qui che arriva l'internet. "E molto semplice" dichiara Romain, originario di Digione. "Basta andare sul sito web, iscriversi e precisare la o le lingue straniere che si vuole  praticare." Addio aule di classi e esercizi di grammatica barbosi. Perchè non unire l'utile e il piacevole? Un bicchiere di vino e una conversazione nella lingua di Shakespeare o di Cervantès.

My Paris is rich now!

« Polyplot» 

-Johara BOUKABOUS

Credito foto : Guillaume de Paw

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