In Erasmus al liceo? Ora si può.
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Anche a Bologna si potrà aderire al progetto Comenius, ribattezzato “ l'Erasmus dei più piccoli”. Si tratta di un bando lanciato dalla Direzione Generale Istruzione e cultura della Commissione Europea per consentire agli alunni delle scuole superiori, dai 14 ai 18 anni, di trascorrere da 3 a 10 mesi all'estero in un istituto scolastico e ospitati in una famiglia del luogo.
Il nome del progetto è quello dell’umanista e teologo Erasmo da Rotterdam, il quale, per alimentare la sua formazione culturale, viaggiò nel XV secolo per tutta Europa, compresa la Dotta Bologna dell’Alma Mater Studiorum.
In omaggio a tale illustre esponente dell’Umanesimo Europeo, nasce anche l’acronimo del Progetto “European Region Action Scheme for the Mobility of University Students”, in sintesi Azione per la Mobilità degli Studenti Universitari europei.
Dal 1987 per opera della Comunità Europea, gli studenti universitari hanno la possibilità di trascorrere un periodo di studio in un’università straniera, legalmente riconosciuto dalla propria facoltà. Il progetto nasce proprio per educare le future generazioni all'idea di appartenenza a quella che sarà poi chiamata Unione Europea: i giovani europei imparano ad essere cittadini europei, vivendo e crescendo insieme. Ad oggi circa 2.199 istituzioni universitarie dei paesi europei aderiscono al Progetto Erasmus e di conseguenza migliaia di ragazzi trascorrono un periodo che va dai 3 ai 12 mesi presso un’università di altri paesi dell’Europa. Gli studenti di Bologna, come nella consolidata tradizione storica della città, si muovono in migliaia l’anno per raggiungere le principali sedi universitarie europee e contemporaneamente lasciano spazio ai migliaia di studenti stranieri che popolano le aulee di via Zamboni e i portici bolognesi. L’esperienza, oltre ad essere puramente scolastica, è molto formativa dal punto di vista umano, in un appartamento possono convivere anime europee diverse, accumunate dalle stesse difficoltà iniziali e dalla stessa curiosità entusiasta ed euforica.
Recentemente è stato pubblicato un Bando Europeo che lancia il progetto Comenius, un vero e proprio “Erasmus dei più piccoli”. Finalmente così, anche gli studenti delle scuole superiori potranno vivere l’esperienza tanto amata dai loro colleghi più grandi.
Per loro sarà possibile svolgere un periodo di scambio in un istituto scolastico e in una famiglia dei seguenti Paesi: Austria, Belgio, Rep. Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Lettonia, Liechtenstein, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.
Purtroppo non si potrà aderire singolarmente, dovranno essere le scuole di appartenenza ad inviare la domanda di partecipazione; la borsa messa a disposizione dalla Commissione coprirà i costi amministrativi sia della struttura che invia sia di quella che ospita, i costi di preparazione linguistica, l'indennità mensile e il viaggio di andata e ritorno degli alunni.
I liceali di Bologna dovranno dunque convincere i loro Istituti ad inviare la Domanda! Per saperne di più e per argomentare la richiesta possono presentarsi presso lo sportello Europe Direct del Comune di Bologna, che è un servizio gratuito di informazione europea aperto a tutti i cittadini. Sportello Europe Direct - Comune di Bologna Piazza Maggiore, 6, 40121 Bologna tel.: + 39 051 219 3158 e-mail: [email protected]
Dato che il termine per l’anno 2011-2012 è scaduto lo scorso dicembre, in attesa del nuovo Bando, i giovanissimi Bolognesi possono intanto entrare in contatto con l’Universo Erasmus bolognese, che vive l’Università e la città anche e soprattutto tramite la fitte rete di Associazioni Internazionali, composte da volontari italiani che prestano le proprie energie ed il proprio tempo per accogliere i colleghi stranieri.
Una delle Associazioni più attive sul territorio è ESEG STUDENTI UNIBO, un ente no profit che crea punti di incontro per la Bologna Cosmopolita. Consultando il loro sito (www.esegunibo.org) si trova di tutto: dall’immancabile corso di cucina bolognese, alle visite guidate al Museo d’Arte Moderna o ai siti archeologici della città, dalle feste internazionali, ai tandem linguistici…
Guardare anche solo le foto nella gallery, dà l’idea della contagiosa euforia che la libertà di movimento, di conoscenza e di condivisione l’Erasmus può dare. L’opportunità di avvicinare fin dall’adolescenza gli europei ai loro concittadini nel vecchio continente rappresenta la naturale evoluzione del progetto erasmus, forse uno degli strumenti meglio riusciti e più efficaci volti alla progressiva integrazione non solo degli stati, ma anche dei cittadini europei.
Stefania Di Buccio