Import-export delle squillo dell’Est
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daniela salernoIl recente allargamento della Ue non è andato a favore delle giovani donne dell’Europa centrale e orientale costrette alla prostituzione.
“Ci hanno offerto 5€ a testa per fare sesso con loro”, dicono delle studentesse slovacche che hanno lavorato come cameriere in Italia. Nessuno ci ha mai denigrate così tanto. Siamo prostitute o che?” chiedono arrabbiate, ovviamente incapaci di quietare le reazioni che questa situazione ha provocato in loro. E per esperienze di questo genere, non c’è bisogno di andare a ovest. Praga stessa è una rinomata destinazione di giovani uomini britannici che cercano tanto divertimento a poco prezzo. E il sesso economico è parte di Praga almeno tanto quanto lo è il suo Castello.
Al problema si aggiungono le truppe internazionali
Il mezzo milione di donne e ragazze russe, bielorusse, ucraine, polacche e ceche che lavorano nel distretto a luci rosse della “Vecchia Europa”, sono forse il motivo per cui si dice che tutte del donne dell’est siano prostitute. Tutte sono partite per cercare fortuna, ma mentre alcune sapevano che avrebbero fatto soldi con il mestiere più antico, altre sono state lusingate dalla prospettiva di avere successo come modelle, hostess o in pubblicità. Mentre la prima categoria viene protetta dalla Corte di Giustizia, visto che il servizio che offrono è ritenuto un lavoro come un altro, la seconda non ha alcun diritto. Tradite e senza documenti, diventano proprietà dei protettori, che possono ordinare loro di avere rapporti senza preservativi o anche durante la gravidanza. L’unico modo di sfuggire a questa vita fatta di ricatti e rapimenti è la fuga. Questa, sfortunatamente, spesso finisce nel tradimento delle prostitute da parte dei loro presunti salvatori che le riportano tra le braccia aperte dei loro protettori. Ancora peggio è il fatto che nei paesi in cui stanno di stanza gli eserciti internazionali per “mantenere la pace”, il fatto che i soldati frequentino le prostitute non fa altro che alimentare il traffico di individui, e lascia le donne che, si suppone, siano venuti a salvare, intrappolate nella veste di prostitute. Per esempio, secondo una relazione di Amnesty International dell’inizio di quest’anno, “sin dal luglio 1999, data dello spiegamento di una forza di pace internazionale (KFOR), il Kosovo è diventato il paese nel quale convergono il maggior numero di donne e ragazze costrette alla prostituzione”. E’ fattore ben noto, infatti, che il traffico umano rende bene e non spaventa la gente coinvolta tanto quanto il business della droga.
Segui i tuoi sogni, Cenerentola
Restare intrappolati nelle reti intessute dai trafficanti è facile perché, se siamo cechi, rumeni o polacchi, siamo bombardati dalle promesse di alti stipendi e di miglioramenti sociali all’estero. In ambito nazionale ci vengono offerti lavori non soddisfacenti; o addirittura nessun lavoro. Il problema è che la maggior parte degli stati membri pre ampliamento dell’Ue, non hanno sviluppato il loro mercato del lavoro malgrado il nostro ingresso. Come risultato, gli studenti che vanno verso ovest alla ricerca di lavori estivi spesso si trovano coinvolti in traffici illegali per 10/12 ore al giorno per poco meno di 700€ al mese. Quando ritornano, hanno esperienza ma non hanno soldi, e gran parte di quello che hanno guadagnato va per pagare i contributi alle agenzie di lavoro. Inoltre, è spesso attraverso agenzie come queste che le giovani donne trovano lavoro nell’Europa occidentale in qualità di collaboratrici domestiche, modelle e hostess e rischiano di cadere nel mondo della prostituzione. Per esempio, prendete il recente scandalo che ha coinvolto la prestigiosa agenzia ceco – slovacca di hostess Eli, che promette alle sue giovani collaboratrici indipendenza economica, opportunità di viaggi all’estero, collaborazione con i fotografi più rinomati e con i truccatori più importanti. Mi sono messo alla prova e tutto mi sembrava a posto…ma è stato solo dopo che le ragazze hanno firmato un contratto e che hanno fatto le foto per i loro book che sono state costrette alla prostituzione. L’agenzia è un affare che vale molti soldi, e se le ragazze rifiutavano di diventare prostitute d’alto bordo venivano costrette a pagare “debiti” per i servizi forniti. I protettori, come vedete, non agiscono più nelle strade ma in uffici lussuosi.
Le teste nascoste nella sabbia
Sfortunatamente, nell’Europa centrale e orientale, c’è un’informazione insufficiente relativa al traffico umano rivolto alla prostituzione illegale. Nel corso degli ultimi anni ci sono stati alcuni miglioramenti, ma è dall’estero che apprendiamo di più riguardo alle NOSTRE prostitute. Al fine di discutere di questo problema in maniera adeguata e combatterlo con efficacia, dobbiamo prima ammettere la sua reale esistenza. Ma l’ignoranza è beata…
Translated from For sale and import: chicks from the East