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Il valore indotto rende la moneta più

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Prima parte dell’intervista a Giacinto Auriti, il giurista abruzzese ideatore della teoria del valore indotto. Ecco come rendere il tempo oggettivo e scoprire il valore della moneta…

Giacinto Auriti si definisce un contadino che fa il professore universitario per hobby. Ha elaborato una nuova teoria monetaria in grado di fare la sintesi tra destra e sinistra, riscrivere la storia degli ultimi secoli, risolvere i problemi della globalizzazione…

Sembrerebbe uno scherzo, se non fosse tutto vero. A Guardiagrele, 18.000 abitanti sulla Majella, la nuova moneta è stata sperimentata e si parla già di un manifesto per un nuovo sistema creditizio internazionale fondato sulla “giustizia monetaria”.

Cafebabel.com ha raggiunto il prof. Auriti, che ci ha spiegato la sua teoria in una tipica osteria abruzzese, tra partite a tressette ed un ottimo caffè. Ecco la prima parte dell’intervista.

AURITI: la novità della nostra teoria è che siamo riusciti a definire la moneta come bene reale oggetto di diritto di proprietà ed eventualmente di credito e di debito.

Noi sosteniamo che il sistema monetario rispetto al mercato è come il sistema sanguigno per il corpo umano: come i globuli rossi trasportano ossigeno anche nei vasi capillari, così la moneta porta potere di acquisto che è l’ossigeno del mercato.

Fino ad oggi il potere di acquisto non era mai stato definito. La grossa novità della nostra scuola risiede nel fatto che noi abbiamo definito l’ossigeno monetario. Per definire questo abbiamo dovuto applicare il principio della circolarità delle scienze. Perché? Perché quando in una categoria scientifica non si trova la soluzione ad un problema, si può ricorrere ad un’altra categoria. Ed allora noi abbiamo utilizzato l’indotto fisico per spiegare l’indotto giuridico della teoria monetaria.

Cafebabel.com: Cos’è l’indotto fisico?

AURITI: L’indotto fisico è la dinamo! La dinamo trasforma energia meccanica in energia elettrica. Dentro la dinamo l’elettrogeno è fatto di un polo positivo e di un polo negativo. Il movimento dei due poli crea il campo magnetico che produce energia elettrica.La stessa cosa avviene con la moneta.

Se è vero che se si ferma la dinamo la lampadina non si accende, allo stesso modo la moneta per acquistare valore deve circolare. E’ qui l’indotto giuridico.

Come nella fisica ci sono il polo positivo ed il polo negativo, così esistono l’Io ed il non-Io, l’io e l’altro della convenzione giuridica. Ognuno accetta moneta contro merci perché prevede di dare moneta contro merci. Questa previsione del comportamento altrui come condizione del proprio comportamento è la causa del valore indotto.

Cafebabel.com: Quindi cos’è secondo lei la moneta?

AURITI: La moneta non è solo una convenzione, perché la convenzione è una fattispecie giuridica. La moneta è al contrario un fenomeno di sociologia giuridica. La differenza che c’è tra diritto e sociologia giuridica la posso dare con un esempio. Il contratto di compravendita è fattispecie giuridica, compratore e venditore legati dal contratto sono fattispecie di sociologia giuridica. Il contratto instaurato tra compratore e venditore è diritto che vive. E’ in questa seconda fase che nasce il valore indotto. Ecco perché è un fenomeno di sociologia giuridica.

Questa è una novità scientifica senza precedenti.

Noi siamo riusciti a definire il valore… Il valore è un rapporto tra fasi di tempo. Il valore è il rapporto tra il momento della previsione ed il momento previsto. Il coltello ha valore perché io prevedo di tagliare. La penna ha valore perché prevedo di scrivere. La moneta ha valore perché prevedo di comprare…

Quindi il valore non sta nello spazio, ma nel tempo! Il valore non è merce, ma una previsione. Naturalmente su queste premesse è nato il grosso problema: la definizione oggettiva del tempo.

Cafebabel.com: La definizione oggettiva del tempo…

AURITI: Siccome Kant disse che il tempo è l’Io che si pone come realtà - in quanto capacità di previsione, memoria e constatazione - futuro, passato e presente sono attività pensanti dell’uomo. Si dice generalmente su queste basi che siccome il tempo è l’Io che si pone come realtà, non esiste una dimensione oggettiva del tempo. E invece noi abbiamo oggettivato il tempo.

Come si fa ad oggettivare il tempo? Per oggettivare il tempo abbiamo applicato quella che si chiama nella teoria dell’interpretazione, la precisazione del punto di osservazione. Esempio: quando Galileo Galilei diceva che non è il sole che gira attorno alla terra, ma la terra che gira attorno al sole, diceva una grossa stupidata! Perché? Perché si dimenticava di precisare il punto di osservazione. Se ti metti sulla terra è il sole che gira attorno alla terra. Se ti metti sul sole è la terra che gira attorno al sole. Quindi la precisazione del punto di osservazione è fondamentale. Finalmente noi abbiamo capito che la oggettivazione del tempo si fonda sulla precisazione del punto di osservazione.

Il punto di osservazione è l’Io presente nella sua continuità vitale, perché - siccome abbiamo dimostrato che il valore è un rapporto tra fasi di tempo – come non esiste tempo senza vita, non esiste ricchezza in un mondo di morti.

Precisato il punto di osservazione capisci che cos’è l’oggettivazione del valore monetario. Bisogna mettersi nei panni del portatore della moneta. Il portatore della moneta quando ha in tasca i soldi ha in tasca tempo oggettivato, perché il possesso della moneta gli dà la possibilità di comprare. Il possesso di un coltello consente la previsione di poter tagliare. Il possesso di una penna consente la previsione di poter scrivere. Il possesso della moneta consente la previsione di poter comprare.

La oggettivazione del tempo significa conferire il potere di comprare al portatore del simbolo. Questo fatto è un fatto di sociologia giuridica. La moneta è diritto che vive. Noi siamo la scuola giuridica della moneta, che abbiamo fondato all’Università di Teramo.

Cafebabel.com: Cos’è questa scuola?

AURITI: Abbiamo fondato a Teramo la Scuola di perfezionamento sui valori giuridici e monetari, che non ha precedenti nella storia, perché è l’unica scuola basata sulla teoria del valore indotto.

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