IL TTIP e la società civile, amore a senso unico?
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iperbole10 ritaIl TTIP (Transatlantic Trade and Invesment Partnership) è oggetto di molte speculazioni e interpretazioni, ma nessuno ha ben capito in cosa consista. Per frare chiarezza la redazione di Cafébabel Bruxelles ha organizzato il mese scorso una conferenza/dibattito intitolata: TTIP solo congetture?
La conferenza ha cercato di mettere in luce i pro e i contro di questo accordo. Un amministratore della Commissione Europea, rappresentante l'opinione dell'esperto, Philippe Lamberts, eurodeputato Verde/Alliance Libera Europea, convinto detrattore dell'accordo e da ultimo Pascoe Sabido, membro del Corporate Europe Observatory de "l'Alliance des D19-20" (Alleanza inter-professionale belga contro austerità e TTIP) che si è fatta garante dei diritti dei cittadini.
« IL TTIP è un acronimo che potrebbe significare non me ne frega niente »
Nel suo intervento Pascoe Sabido sottolinea la sfida tra interessi economici e conseguenze nella società "Il popolo manca di informazione" esordisce nell'intervento esplicativo. "Il TTIP è un acronimo che potrebbe significare non me ne frega niente, se domandassi a qualcuno per strada, non mi aspetterei che questa persona sappia cosa significhi". Per il CEO le cose sono chiare e precise, la società non ha accesso a "quello che bolle in pentola" e malgrado le campagne intraprese le cose sono evolute in peggio. Si tratta "di un vero e proprio trasferimento di potere dal popolo alle multinazionali" e che in alcun caso il trattato, che sta per essere negoziato, risponde alle esigenze della società civile.
"Vogliamo davvero andare avanti? »
Il rappresentante del CEO rimance convinto della necessità di ingrandire il movimento dei cittadini iniziato qui a Bruxelles "più di 1000 persone in strada a Bruxelles è un inizio, ma noi vogliamo andare avanti". Bisogna sensibilizzare tutte le persone toccate da questo trattato e che possono far pendere la bilancia dalla parte della società che chiede più trasparenza e dei cambiamenti nelle regole della negoziazione "noi tutti siamo minacciati questo non è un trattato commerciale, è una cosa che mette in pericolo il progetto europeo stesso". "Il TTIP non significa Europa contro gli USA, è il popolo contro le grandi multinazionali", questa frase la dice lunga circa la sua visione delle negoziazioni. Pascoe Sabido è convinto che alcuni facciano un'amalgama sulle vere sfide dell'accordo. In effetti non si tratta di proteggere il nostro continente contro l'invasore americano, ma di una lotta intercontinentale contro le conseguenze di un tale accordo. Lotta che deve essere organizzata dalla società europea insieme a quella americana.
Questa opinione è condivisa da Philippe Lamberts che è, anche più radicale sulla questione e non ha dubbi sulla necessità di coinvolgere la società nel dibattito. Si mostra però scettico sulla volontà dell’UE di rendere più trasparente le discussioni "La consultazione, perché? Per lanciare un osso al cane che è la società".
"che genere di società vogliamo?"
Infine per Pascoe Sabido, questo accordo, se concluso su queste basi, implica una riflessione sul genere di società cui noi ambiamo. "Noi vogliamo una società che protegga l'ambiente, che non avveleni il cibo, dove i servizi pubblici sono gratuiti e di buona qualità, dove l'energia è nostra ed è verde, e dove i governi sono attori protagonisti […] il TTIP non è questo". Inoltre insiste sulla necessità di riunirsi nella lutta contro il TTIP « insieme possiamo avere un'enorme influenza». Infine, conclude il suo intervento con un messaggio di speranza e incoraggiamento "Quanto più velocemente ci organizziamo e uniamo le nostre forze, tanto più possiamo vincere questa battaglia e ancor più velocemente possiamo perseguire e ottenere una vera società democratica dove le nostre voci vengono ascoltate".
Translated from TTIP et société civile, un amour à sens unique ?