Il Trattato di Lisbona passa la ratifica in Padania?
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Francesca BarcaDopo il referendum irlandese l’Ue vuole proseguire con le ratifiche. Berlusconi assicura dopo l’estate, ma la Lega scalpita. Questo e altro nell’appuntamento settimanale con le ultime notizie da Bruxelles.
Il Governo italiano ratificherà Lisbona e la Lega Nord brinda al «no» irlandese
Se per Roberto Calderoli, Ministro alla Semplificazione Normativa, dopo il «no» irlandese «il Trattato di Lisbona non esiste più», Berlusconi da Bruxelles, al vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Ue, rassicura sul fatto che, anche se la Lega Nord ha da sempre «delle antipatie e delle simpatie nei confronti dell’Europa», il «sì» di Bossi è assicurato. Al suo “esordio” europeo come nuovo Capo del Governo italiano, Berlusconi non ha mancato di suscitare uno scontro con Barroso, per la sua critica ai «numerosi interventi dei rappresentanti Ue nelle vicende interne degli Stati Membri». Ma, per finire, ha assicurato che entro la fine dell’estate l’Italia ratificherà il Trattato di Lisbona.
Eurostat inopportuno
Eurostat ha appena pubblicato un’inchiesta sulle spese delle famiglie nell’Ue a ventisette nel 2005. Scopriamo allora che oltre il 50% del bilancio domestico serve per pagare il mutuo e gli alimenti. Interessante, ma siamo nel secondo semestre del 2008, in piena crisi alimentare e ipotecaria.
Il decalogo del Partito Popolare europeo
Il Ppe, partito più numeroso in Europa e l’unico che raggruppa parlamentari provenienti da tutti i 27 Paesi membri, sta già preparando la sua strategia comunicativa per le elezioni europee del 2009. Ha appena pubblicato il suo programma, Decalogo del Ppe: strategia politica per il 2008-09, che chiarisce le sue priorità politiche. Quali? Continuare con l’attuale politica sull’immigrazione, rafforzare le relazioni transatlantiche, creare un mercato unico per il settore dei trasporti e difendere il modello sociale europeo. E appoggia la possibilità di portare la settimana lavorativa a sessanta ore.
Lisbona morta?
Il 19 e 20 giugno a Bruxelles si sono incontrati i capi dei ventisette Paesi membri per il Consiglio europeo che ha marcato la fine della Presidenza slovena. Dopo il referendum irlandese, le discussioni sul Trattato di Lisbona sono state lunghe e laboriose. La maggioranza dei Paesi vorrebbe avanzare con la ratifica, ma non mancano gli euroscettici, soprattutto dopo le considerazioni del Presidente ceco, Vaclav Klaus. Il Governo di Praga ha ottenuto che la ratifica sia sospesa fino all’avvallo della Corte Costituzionale, che deve esprimere il suo giudizio alla fine del 2008, giusto prima dell’inizio della Presidenza ceca dell’Ue. E anche l’Inghilterra zoppica: nonostante la ratifica ufficiale, Gordon Brown ha dichiarato che non la deporrà ufficialmente fino al giudizio della Corte di Londra.
Per quanto riguarda l’Irlanda, ora ha a disposizione quattro mesi per consultare i suoi partner e elaborare una soluzione alla crisi provocata dal «no», prima del Consiglio europeo di autunno.
Slovacchia in euro
Durante il meeting del 19 e 20 giugno, il Consiglio europeo ha accettato l’adesione della Slovacchia nella zona euro. Si tratta del 16° Paese ad aver adottato la moneta unica dal 1999.
Translated from Berlusconi está muy triste