Il tempo stringe!
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Flavia CerroneTra il 1° settembre 2007 e il 1° gennaio 2008 il trio formato da un diplomatico russo, un americano e un rappresentante europeo, dovrà trovare un accordo sul delicato tema del Kosovo. All’orizzonte c’è la possibilità di dividere in due questa regione balcanica amministrata dall’Onu. O peggio ancora di soddisfare le mire indipendentiste di questo territorio, sfortunatamente appoggiate dagli Stati Uniti. Se non si trova subito una soluzione si potrebbe arrivare alla guerra civile o addirittura ad un raffreddamento dei rapporti tra la Russia e l’Occidente.
Insomma bisogna sbrigarsi. Un po' come quelle donne che, sulla trentina inoltrata, non sono ancora sposate. Un malizioso detto spagnolo, in questi casi, dice che se les va a pasar el arroz, cioè se cotto troppo a lungo il riso della paella brucia. Il 1° gennaio si avvicina e a coloro che hanno vissuto la guerra civile nei Balcani, comincia a salire la Torschlusspanik (paura che la porta si chiuda), come dicono i tedeschi. Gli spagnoli, pescando nella tradizione cattolica, aggiungerebbero se va a quedar para vestir santos (se rimane sola, vestirà i santi), mentre gli inglesi, attingendo dal linguaggio commerciale, parlerebbero della fear to be left on the shelf (la paura di rimanere sullo scaffale).
Speriamo che la pace in Kosovo non sia moneta di scambio tra Russia e Occidente e che alla fine i kosovari non rimangano da soli: il tempo stringe, non vorremmo mica rimanere zitelle? direbbero gli italiani.
Translated from Pánico a la soltería y a la guerra