Il progetto impossibile: riusciranno i nostri eroi a salvare la Polaroid?
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L’8 febbraio 2008 la Polaroid ha dichiarato lo stop alla produzione dandosi al digitale. Ma André Bosman ha rilanciato il vecchio film istantaneo analogico: entro il 2010, con The Impossible Project, tornerà in produzione.
C'era una volta la foto istantanea analogica, le camere della Polaroid, quelle che hanno incorniciato i colori ed i sorrisi di migliaia di feste nei mitici anni Settanta e Ottanta. Chi non ricorda il meccanismo? Mettere a fuoco, schiacciare il pulsante... e la foto appariva immediatamente emergendo dalle speciali pellicole messe a punto nel 1947 dall'inventore americano Edwin Herbert Land. C'era una volta, perché l'avvento del digitale ha messo in crisi la Polaroid Corporation che ha annunciato l'8 febbraio 2008 lo stop alla produzione di tutti i film istantanei analogici. All'epoca dei megapixel, la Polaroid Corporation, non credendo al futuro della fotografia istantanea analogica, ha deciso di riposizionarsi sul mercato come brand di elettronica di grande consumo, abbandonando la produzione di film i cui componenti non erano più disponibili. Oggi il suo prodotto di punta è il Pogo, un piccolo oggetto che permette di stampare su speciale carta adesiva le foto (digitali) scattate con il vostro telefonino.
Ancora un miliardo di Polaroid: perché no?
Sarebbe stata la parola fine sul film istantaneo analogico, se non fosse stato per André Bosman, che ha deciso di riprendere la produzione. Alla Polaroid dal 1980, Bosman è stato per anni il deus ex machina di tutti i processi di produzione, responsabile di tutti gli aspetti tecnici nella produzione del film, dalla costruzione degli impianti, agli aspetti di ingegneria meccanica, chimica ed elettrica fino alla gestione dei processi di qualità. Ha assunto 11 ex-lavoratori licenziati da Polaroid Corporation, preso possesso dei vecchi impianti di Enschede in Olanda e dato vita a The Impossible Project con lo scopo di riprendere entro il 2010 la produzione di film istantanei analogici per apparecchi vintage della Polaroid. Il loro motto è costruire nuovi film per vecchie macchinette, per reinventare la fotografia istantanea e riposizionare sul mercato un prodotto che scopre anno dopo anno nuovi estimatori.
Secondo Florian Kaps, un signore che si batte da anni su siti come polanoid.net contro la digitalizzazione della fotografia e oggi parte del team del The Imposible Project, esiste un «nuovo gruppo di entusiasti della Polaroid che possono costituire un mercato di nicchia per i nostri film.
«Don't undertake a project, unless it is manifestly important and nearly impossible»
Del resto, esistono oltre un miliardo di vecchi apparecchi Polaroid in circolazione in tutto il mondo e fino ad un paio di anni fa si vendevano nel periodo di Natale oltre 50mila macchinette Polaroid nel solo Regno Unito». Difficile dire se i problemi tecnici saranno tutti risolti entro il 2010 e se vi saranno abbastanza nostalgici per nutrire il sogno dei visionari del The Impossible Project. Quel che è certo è che oggi è grazie a pionieri del vintage come Bosman e Knap che vivono le parole dell'inventore della fotografia analogica instantanea Edwin Land: «Non impegnarti in un progetto se non è manifestamente importante e quasi impossibile».