Il porno uccide il sesso. Si, ma avete provato a guardarlo sullo smartphone?
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Sono i siti web più visitati al mondo; negli ultimi anni, sempre più donne e adolescenti si connettono. Accessibile e gratuita, la Rete sta cambiando le abitudini della nostra società e delle nostre condotte sessuali. Realità, o solo teorie apocalittiche? E' il tempo del porno 2.0.
"L'unico Belsito è Youporn". Ecco cosa c'era scritto sullo striscione che campeggiava tra le teste dei militanti della Lega Nord durante la cosiddetta “notte delle scope” dello scorso 10 aprile a Bergamo. Un semplice gioco di parole con il nome del tesoriere accusato di aver rubato, o un duro (questo sì) segnale che lo schieramento politico che ha sempre fatto della virilità e del “celodurismo” una scelta identitaria, si è rassegnato all'autoerotismo?
Ve lo immaginate William Wallace, eroe di Brave Heart e orgoglioso depositario della cultura celtica, giocherellare con il suo arnese davanti a Xvideos o Youporn? Perché non pure lui. Secondo le stime, infatti, e in barba ad ogni ipocrisia, sono proprio questi i siti più cliccati al mondo, secondi solo a Google e a Facebook (tra l'altro, chissà in quanti su Google scrivono 'tits' o su Facebook cercano le foto hot delle amiche). Pensate che Xvideos, il primo sito porno al mondo con i suoi 4,4 miliardi di accessi al mese, è visitato 10 volte più del New York Times e tre volte più della Cnn. Umiliante anche la permanenza media sui siti a luci rosse: circa 15 minuti ogni giorno (contro i 4,8 minuti spesi sui siti tradizionali di notizie). Insomma, il tempo necessario...
Non si diventa ciechi, ma impotenti
Gratuità e facilità di accesso, ovvero le principali caratteristiche ad aver decretato il successo del porno 2.0 - con buona pace del porno tradizionale: troppo dispendioso e troppo poco redditizio - sono però anche causa di inquietanti conseguenze. Prima fra tutte il drastico abbassamento della soglia dell'età media dei visitatori. Ormai sono circa 4 su5 i ragazzi (e le ragazze) intorno ai 16 anni che guardano regolarmente filmati pornografici su Internet. E non è rassicurante. Perché? Secondo lo studio condotto dal professor Carlo Foresta dell'Università di Padova, “un'esposizione continuata ai porno - soprattutto se dalla giovane età - darebbe luogo alla perdita della reale sensorialità (oltre che al sentimento dell’affettività) e condurrebbe quindi al rischio di eiaculazione precoce e impotenza”.
Il danno, spiega l'esperto, “è fisico, non psicologico: il bombardamento erotico, infatti, stimola continuamente un neurotrasmettitore che accende il piacere sessuale del corpo, la dopamina. La conseguenza è che il corpo non riesce più a rispondere alla sua produzione e provare piacere diventa difficile se non impossibile”. Se avete visto Shame, l'ultimo film di Steve Mc Queen, ricorderete che il protagonista (affetto da dipendenza sessuale) non riesce più a fare l'amore con una partner “normale” (che non sia cioè una prostituta o un'attrice porno).
Quelli che il sesso lo farebbero dappertutto. Anche su Android
Se, come ci raccontava Rocco Siffredi qui su cafebabel.com, nella pornografia “le immagini diventano sempre più estreme e il sesso diventa sempre più competitivo”, non è difficile immaginare come possa diventare sempre più difficile confrontarsi con il sesso vero, visto che la soglia del piacere si radicalizza sempre di più. Come può sorprenderci allora il fatto che anche le donne, sempre di più, si affezionino ai porno? Secondo Google Analytics la media dei visitatori dei siti pornografici vede gli uomini fissi al 68% e le donne al 32%, in lento ma costante incremento rispetto al 2008. Vabbé, non è detto che lo facciano per masturbarsi, o per sostituire il sesso vero che non esiste più. Siamo d'accordo, “negli uomini la stimolazione visiva agisce più facilmente, rispetto alle donne, che invece hanno bisogno di più elementi contestuali”; però è altrettanto vero che anche alle donne piace molto masturbarsi (7 su 10 hanno ammesso di farlo regolarmente, pur vivendo in coppia) e piace farlo anche davanti a un film porno. L'hanno sempre fatto, solo che prima non lo dicevano? Ok. Ma facciamo comunque attenzione: già un anno fa, un cliente su tre a rivolgersi al Quit Porn Addiction (il più grande centro di consulenza sul porno in Inghilterra) era donna.
Secondo BusinessWeek, un altro importante elemento per l'espansione del settore del porno 2.0 è la diffusione di smartphone, tablet e banda larga. Insomma, la portabilità. Le immagini, in questo caso le immagini pornografiche, per giunta sempre più estreme, come si diceva, oggi ci seguono dappertutto. Volendo potremmo usufruirne in qualunque momento della giornata. E gli effetti potrebbero non essere secondari. Non è sconvolgente, ad esempio, che il 19% degli utenti in possesso di smartphonetrovi il sesso su Android (non chiedetemi come si faccia) paragonabile a quello vero?
Quale migliore occasione per parlare del “delitto perfetto” di cui scriveva Baudrillard. In un mondo in cui tutto dev'essere ricco di immagini, di informazione, di virtuale, c'è un solo è unico cadavere: la realtà.
Foto di copertina: (cc)susan belle/flickr; testo: (cc) zelluloid/flickr. Video: voglioscendere/youtube.