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Il diritto sociale senza costi sociali

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Terza parte dell’intervista a Giacinto Auriti, il giurista abruzzese ideatore della teoria del valore indotto della moneta. Dagli accordi di Bretton Woods agli accordi di Guardiagrele: verso un sistema di “giustizia monetaria”: la moneta è misura del valore e valore della misura.

Giacinto Auriti si definisce un contadino che fa il professore universitario per hobby. Ha elaborato una nuova teoria monetaria in grado di fare la sintesi tra destra e sinistra, riscrivere la storia degli ultimi secoli, risolvere i problemi della globalizzazione…

Sembrerebbe uno scherzo, se non fosse tutto vero. A Guardiagrele, 18.000 abitanti sulla Majella, la nuova moneta è stata sperimentata e si parla già di un manifesto per un nuovo sistema creditizio internazionale fondato sulla “giustizia monetaria”.

Cafebabel.com ha raggiunto il prof. Auriti, che ci ha spiegato la sua teoria in una tipica osteria abruzzese, tra partite a tressette ed un ottimo caffè. Ecco la terza parte dell’intervista.

Cafebabel.com: La sua teoria (vedi puntate precedenti) è rivoluzionaria. Ma è davvero applicabile?

AURITI: Questa rivoluzione può avvenire se noi creiamo una cultura alternativa. Ed arrivati a questo punto noi andiamo sul pratico.

Noi vogliamo usare la moneta come strumento di diritto sociale. Il secondo comma dell’art. 42 della Costituzione italiana è una norma che non è stata mai applicata e sancisce l’accesso alla proprietà privata per tutti.

E’ il diritto sociale, quella parte dell’ordinamento giuridico in cui lo scopo della norma non è quello di garantire una tutela giuridica, ma di intervenire sul contenuto economico del diritto. Questo contenuto economico del diritto fino ad oggi è stato realizzato tramite leggi imperative che tolgono ad alcuni per dare ad altri. Si è così creata una frattura dell’unità sociale in destre politiche, tendenzialmente più ricche, e sinistre politiche, tendenzialmente più povere. Perché il ricco pagava il costo della riforma sociale per concedere diritto sociale ai poveri.

Su questa base noi proponiamo una nuova alternativa: il costo della creazione di valore indotto è nullo. Noi possiamo creare una moneta come simbolo econometrico perché il valore non sta nella merce, ma nel tempo. Non nello spazio, ma nel tempo e nella previsione di poter comprare. Si tratta di un valore convenzionale.

Naturalmente su questa premessa noi diciamo di voler creare un reddito di cittadinanza: dare ad ogni cittadino una parte della moneta che gli spetta all’atto dell’emissione. E allora noi creiamo un diritto della persona con contenuto patrimoniale eliminando tutti i difetti delle scuole tradizionali, principalmente socialiste.

Infatti per creare il contenuto patrimoniale del diritto sociale le scuole socialiste hanno puntato sulla produzione e distribuzione di beni reali. Noi non vogliamo dare beni reali, ma il denaro per comprarli, in modo che quando il cittadino spende i suoi soldi sceglie il bene che vuole consumare, altrimenti costruiremmo un allevamento di polli in batteria, in cui l’allevatore pianifica la quantità e qualità delle merci.

Cafebabel.com: Però questo è il discorso classico dell’allocazione ottimale delle risorse…

AURITI: Si ma è su questa base che sono riuscito a mettere d’accordo a livello locale la destra con la sinistra. Cucullo (sindaco neo-fascista di Chieti, ndr) e Caramanico (sindaco di centro-sinistra di Guardiagrele, ndr) si sono stretti la mano pubblicamente al teatro Marrucino sulla proprietà popolare della moneta.

E’ nata la sintesi tra destra e sinistra politica perché il diritto sociale non è più attuato togliendo ad alcuni e dando ad altri, ma sulla base del valore indotto, un valore nuovo che è capace di crescere come un fungo.

Cafebabel.com: Fondandosi su questa teoria lei ha coniato sul serio una moneta.

AURITI: E’ questo ciò che ho sperimentato a Guardiagrele. Ecco l’esperimento del SIMEC. Si tratta di un esperimento di sociologia. Si tratta di diritto che vive. E che produrrà conseguenze.

Il 13 settembre 2002 organizzeremo un convegno a Guardiagrele sulla “giustizia monetaria”. E’ la prima volta che si parla di “giustizia monetaria”. Noi proponiamo un manifesto per la “giustizia monetaria”. Si parte dall’Abruzzo per sostituire agli accordi di Bretton Woods, gli accordi di Guardiagrele.

Cafebabel.com: Si tratterebbe di un risultato eccezionale. Soprattutto pensando alla globalizzazione ed a casi limite, ma terribilmente reali come l’Africa.

AURITI: La ricchezza la puoi creare. Ezra Pound parlando di Fischer faceva notare alcune cose. Fischer diceva che la moneta è grano e concime. In realtà, dice Pound, Fischer confonde il valore della misura, che è la moneta, con il valore misurato che è il grano ed il concime.

La novità della nostra scuola è che noi abbiamo completato la definizione di Aristotele. Aristotele è stato il primo a dare una definizione di moneta: “La moneta è la misura del valore”. Dopo 2300 anni a quelle tre parole ne abbiamo aggiunte altre tre. La moneta non è solo misura del valore, ma anche valore della misura. Ogni unità di misura ha la qualità corrispondente a quello che deve misurare. Il metro ha la qualità della lunghezza. La moneta ha la qualità del valore perché misura il valore. Ed il valore della misura è il potere di acquisto.

Ho parlato recentemente con due politici argentini, ai quali ho dato le bozze di stampa del mio libro che sarà tradotto in spagnolo. Questi due politici vogliono ripetere l’esperienza del SIMEC in Argentina. Sennò non si salvano!

Cafebabel.com: La comunità scientifica dovrà fare i conti prima o poi con la Sua teoria.

AURITI: Si tratta di sopravvivenza. Non si può più giocare sugli equivoci.

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