Il calcio, bastione del post-comunismo polacco
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Annalisa Del GrecoIn previsione degli Europei del 2012 il Governo polocco cerca di mettere fine al problema della corruzione, fenomeno ancora particolarmente evidente nel calcio. Tutte le speranze sono nel nuovo Presidente della Federazione calcistica: Grezgorz Lato, simbolo del calcio nazionale.
Il 30 ottobre è stato eletto il nuovo Presidente della Federazione di Calcio polacca (Pzpn): si tratta di Grzegorz Lato, un ex giocatore della nazionale e capo cannoniere ai Mondiali del 1974. Lato si troverà, suo malgrado a ereditare i problemi del suo predecessore. Listkiewicz, il Presidente uscente, nonostante gli sforzi non è riuscito ad abbattere la corruzione nel mondo del calcio polacco. Negli ultimi due anni la Polonia ha dovuto fare i conti con 116 arresti tra arbitri, allenatori e funzionari, che a quanto pare potrebbero aver manipolato i risultati di diverse partite di calcio.
Un debito di 2,7 miliardi di euro
La crisi dilaga: innanzitutto, l’ex allenatore della nazionale, Janusz Wójcik, con un forte ascendente sulla Pzpn, è stato arrestato col sospetto di aver manipolato undici partite di campionato. E poi ci si mette anche il fisco che ha bloccato i conti della Pzpn per rendere esecutivo un debito fiscale di circa 10 milioni di zloty (2,7 milioni di euro), accumulatisi dopo la vendita dei diritti televisivi. «Purtroppo, al momento la Federcalcio suscita fin troppo scalpore», ha dichiarato l’ambasciatore polacco in Germania, Marek Prawda, durante un convegno su politica e calcio, tenutosi lo scorso fine settimana nel castello di Neuhardenberg, al confine polacco. «Mentre economia e politica da noi sono cambiate velocemente, nello sport tutto procede a rilento. E questo è dovuto anche ai funzionari». In effetti, la Pzpn è l’ultimo bastione post-comunista della Polonia, sostenuto da uno staff corrotto che non vuole che si faccia chiarezza sullo scandalo. Pertanto, anche il futuro tanto incerto degli europei del 2012, la cui organizzazione è stata assegnata alla Polonia e all’Ucraina, è ora in serio dubbio.
Gli Europei? Il progetto principale del Governo
Anche le sorti dell’euro si legano ai campionati europei: per la costruzione di strade, stadi e hotel – per i quali saranno necessari importi milionari a tre cifre – anche l’Ue partecipa al finanziamento, motivo per cui, l’argomento “corruzione” in Polonia rimane inevitabilmente una tematica attualissima. I campionati europei restano pur sempre il progetto più importante per il governo liberal-conservatore guidato dal Primo Ministro Donald Tusk, secondo cui a questa importante manifestazione sportiva potrebbe essere legata anche l’introduzione dell’euro, che Tusk pone sempre più al centro dei suoi programmi. Lo stesso Primo Ministro evita palesemente di pronunciarsi sulla questione relativa ai campionati europei del 2012, sebbene disponga di una spiccata competenza in materia calcistica. Finché la Polonia continuerà ad essere un candidato incerto, Tusk vorrebbe ridurre al minimo il danno politico, anche per la funzione che svolge. Il conflitto tra il suo Governo e la Pzpn rimane ancora insoluto, anche se con l’allontanamento della figura controversa di Listkiewicz si può pensare ad un nuovo inizio.
Intanto, la Polonia sta cercando di limitare il più possibile le attività di co-organizzazione con Ucraina, dove la politica, immobile, rende impossibile la ristrutturazione delle infrastrutture, già in considerevole ritardo. A questo si aggiungono i problemi del Governo ucraino, al punto che a metà dicembre l’Ucraina tornerà alle urne per eleggere i nuovi deputati della Rada. «Molti guardano con una certa preoccupazione all’Ucraina e senza capire. Non si sa chi si aggiudicherà le imminenti elezioni», ha dichiarato l’ambasciatore Prawda. Secondo Elmar Brok, membro della Commissione Affari esteri e del Partito popolare europeo (Ppe), «l’Ucraina da tre anni è praticamente incapace di agire politicamente». Questo è stato riconosciuto anche dalla Gesellschaft Polen 2012, la società responsabile della preparazione dei campionati europei in Polonia. «È possibile che in Polonia si creino più centri urbani atti ad ospitare i campionati europei», ha dichiarato il presidente Martin Herra, il quale dichiara che il numero non deve, comunque, essere identico nei due paesi. Herra aggiunge che in Polonia altre sei città saranno nella condizione di organizzare il torneo. Finora, si era parlato di quattro città in ciascuno dei due paesi ospitanti.
Translated from Polen will die EM 2012 retten