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iDoc, un ponte culturale tra la Grecia e la Sicilia 

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Palermo

Interculturalità, amicizia e tecnologia. Questi gli ingredienti di iDoc, breve documentario nato dall'iniziativa promossa da Erasmus+ che ha coinvolto i ragazzi greci di EN. O., guidati da quelli palermitani dell'associazione Maghweb alla scoperta del capoluogo siciliano e delle sue bellezze. 

Nove giorni all’insegna dell’accoglienza, dell’interculturalità e della scoperta dell’altro. Questo il prodotto dell’iniziativa iDoc, scambio giovanile finanziato dal programma Erasmus+ e Key Action , che ha visto coinvolti i ragazzi palermitani dell’associazione Maghweb e quelli greci di EN. O.

Un viaggio culturale alla scoperta delle bellezze, dei colori e degli odori della Sicilia. Un itinerario studiato nei minimi dettagli per far vivere ai ragazzi greci esperienze diverse e in contrasto tra loro. Alla frenesia e al caos palermitani, infatti, sono seguiti i giorni di pace e di relax assaporati nell’incantevole cornice del Parco delle Madonie e a Godrano, in piena riserva di Bosco Ficuzza. A condire il tutto, una serie di attività tra cui escursioni in mezzo alla natura, lunghe passeggiate nei caratteristici vicoli palermitani raccontate nel prodotto finale che meglio riassume i nove giorni dello scambio: un breve documentario realizzato dai ragazzi tramite l’utilizzo di semplici smartphone o tablet.

«Volevamo sfruttare al massimo le potenzialità di tutto ciò che il progresso tecnologico ha consentito di acquistare a poco prezzo e quindi alla portata di tutti», spiega Vincenzo Allotta, fondatore e vicepresidente di Maghweb. «L’obiettivo era la crescita collettiva e abbiamo voluto centrare questo target tramite l’educazione ad uno strumento dalle potenzialità infinite, come un semplice smartphone o un tablet», prosegue Vincenzo, «e i ragazzi hanno lavorato come una vera e propria troupe, a volte televisiva, altre volte documentaristica per mostrare loro che con un uso sapiente delle nuove tecnologie ed un buono spirito di gruppo è possibile ottenere risultati eccellenti anche con poco».

Alla fine del documentario, spazio al format "Just one word": ai protagonisti viene chiesto di esprimere un pensiero sull’esperienza vissuta utilizzando solo una parola. I risultati sono divertenti.

Ma Maghweb non si ferma qui. «Abbiamo in cantiere tantissime idee legate alla comunicazione e all’integrazione in Europa», spiega Vincenzo, «la prossima primavera svilupperemo a Palermo altri due progetti di scambio internazionale europeo che coinvolgeranno più di 50 giovani provenienti da Italia, Spagna, Francia, Egitto ed Ungheria legati alla percezione dei media in Europa e alla conservazione del patrimonio non scritto della cultura mediterranea». 

Questa è l’Europa unita che vogliamo. Quella che sicuramente sognavano Rossi e Spinelli che esiliati a Ventotene dalla dittatura fascista, scrissero le pagine più belle per un’Europa unita e libera. Ideali che, oggi, sembrano essere stati dimenticati. Iniziative come quella di Maghweb ci ricordano, fortunatamente, qual è la giusta via da seguire.