I Rom e l'Europa: i nostri consigli per punire Sarkozy
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Federico IarloriIl 29 settembre, la Commissione europea ha dunque rinunciato a punire la Francia per al sua politica aggressiva nei confronti della minorità etnica dei Rom. Visto che i Commissari mancano di immaginazione, ecco qualche idea alternativa.
È così, lo sappiamo tutti: l'Unione Europea non prenderà provvedimenti contro la Francia, responsabile di aver espulso i membri della comunità rom che vivevano sul suo territorio e di averli "rimpatriati" in Bulgaria e in Romania, i due stati membri dell'Ue nei quali si concentra la maggior parte della popolazione rom d'Europa. Peccato. Era una buona occasione per chiarire un dibattito paneuropeo con dei criteri uguali per tutti. Ma da Bruxelles non arriva la politicamente temuta procedura d'infrazione per discriminazioni razziali, ma solo un "ultimatum" affinché la nazione spieghi, entro il 15 ottobre, come mai dopo 6 anni non ha recepito la direttiva sulla libertà di circolazione che fa parte dei diritti fondamentali dei cittadini europei. Agli occhi di tanti giovani europei, alla Francia è andata di lusso. La sola reazione del presidente Sarkozy alle dichiarazioni di Viviane Reding sarebbe già stata una ragione sufficiente a mobilitare un gruppo di eurofili tedeschi, italiani, polacchi, romeni e inglesi e le loro personalissime sanzioni nei confronti della Francia. Eccole qui.
Emmanuel, francese
«Per Nicolas Sarkozy, un vero appassionato di letteratura a giudicare dal caso della Principessa di Clèves (dopo aver criticato quest'opera chiave della letteratura francese, ne ha fatto suo malgrado un best seller condannandosi all'etichetta di presidente ignorante), la sanzione potrebbe essere una lettura pubblica di "Razza e storia" di Claude Lévi-Strauss davanti ai genitori degli studenti rom residenti in Francia. Infine, a mo' di pena capitale, una tavola rotonda a Bucarest con Rudof Sarkozi, il portavoce della comunità rom più conosciuto in Austria».
Federico, italiano
«Un "modest proposal" di swiftiana memoria per la commissione europea: costringere Nicolas Sarkozy e Carla Bruni a trascorrere 24 ore in un caravan gitano. Così, sarebbero obbligati ad andare a letto assieme almeno una volta. Poi si potrebbe pubblicare sul Courriel International la foto del viso di Carla Bruni dopo la triste notte, per mostrare il problema della condizione della donna in occidente e il vero "volto" della "grandeur" francese».
Daiva, lituana
«Mettere fine una volta per tutte a questo ridicolo andirivieni del parlamento europeo, perché: (1) non avere un luogo fisso e essere in un costante pendolarismo tra Bruxelles e Strasburgo è un po' troppo rom-anesco, e la Francia non vuole un Parlamento europeo che si comporti come i Rom; (2) un'istituzione democratica dell'Ue non può spostarsi da e verso un paese che non rispetta la libera circolazione dei cittadini europei. Quindi bye bye Strasburgo, il Parlamento europeo deve legiferare a Bruxelles».
Gretchen, inglese
«Sostituire la Marsigliese con la musica manele, uno stile commerciale rom capace di far aggrottare le sopracciglia dei cittadini romeni quando ho cercato di procurarmene un disco a Bucarest. Un mese di ritmi manele al posto della sanguinolenta Marsigliese. Dei Dj europei alternativi potrebbero riunirsi per creare un remix dell'inno nazionale francese con una dose di mani. Un modo di iniettare una piccola dose di humour in questo triste affare... »
Katharina, tedesca
«Raccomando una terapia di un mese in cui gli altri capi di stato europei siano costretti al gioco del telefono senza fili lanciato dalla politica di espulsione dei rom di Nicolas Sarkozy dal 16 settembre (per ascoltare le orribili verità che arrivano dall'altra parte del filo!). Apparentemente, ci hanno già giocato in occasione di un summit europeo sui Rom. Letteralmente: "La signora Merkel mi ha espresso la volontà di procedere, nelle settimane che verranno, all'espulsione dei campi rom". Che c'è di meglio?!».
Matthieu, francese
«Nicolas Sarkozy ha invitato la commissaria europea alla giustizia accogliere "a casa sua", cioè in Lussemburgo, i Rom di tutta la Francia. Rilanciamo la proposta e chiediamo a questa commissione così coraggiosa di organizzare una giornata porte aperte nel palazzo dell'Eliseo dove sarebbero invitati tutti gli arabi, i neri, gli asiatici, i rom e i turchi dell'intera Europa. Poi, a inizio serata, proponiamogli una bella festa gitana».
Aleksandra, polacca
«Consiglio al Parlamento europeo di programmare una sessione speciale durante la quale il presidente Jerzy Buzek potrebbe chiamare Sarkozy alla lavagna per scrivere cento volte 3 parole: libertà, uguaglianza, fraternità. La punizione del presidente francese sarebbe trasmessa in televisione via EuroparlTV live!».
Alexander, rumeno
«In realtà, credo che ci siano cose molto più scandalose che accadono nell'Ue e che non vengono affatto considerate. Una questione, quella dei Rom, che è inoltre trattata in maniera estremamente superficiale dalla maggior parte dei paesi europei. Inizio veramente ad innervosirmi. I media continuano ad esagerare; non è un argomento così importante. E comunque, non penso che la Francia abbia fatto qualcosa di illegale. Sono convinto che in un qualunque tribunale degno di questo nome, il paese non avrebbe subito dei provvedimenti. Solo la giurisprudenza di una Corte europea dei diritti dell'uomo completamente al di fuori della realtà avrebbe osato punire drasticamente la Francia».
Fotos: (cc)jack-i/flickr; (cc)Happy loves Rosie/flickr
Translated from Merci Sarkozy: So hätte die EU-Kommission Frankreichs Roma-Diskriminierung bestrafen können