"I popoli d’Europa non credono allo scontro delle civiltà"
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Ottavio Di BellaIntervista ad Alejandra Martinez Boluda, a capo dello Euro-Med Youth Programme.
Con il processo di allargamento a est ancora in corso, l’UE sta già rivolgendo le proprie attenzioni al suo versante meridionale. Riusciremo a costruire un ponte coi nostri partner mediterranei? Una settimana dopo una conferenza Euro-Med Youth a Malta, ne abbiamo parlato con il capo UE del programma, Alejandra Martinez.
Potrebbe descrivere brevemente finalità e obiettivi dello Euro-Med Youth Programme? Vi sono alcuni imminenti eventi ai quali è probabile che i nostri lettori siano interessati?
Lo scopo dello Euro-Med Youth Programme è offrire ai giovani dei paesi del Mediterraneo e degli stati membri UE la possibilità di costruire progetti per allargare le loro menti e spezzare i pregiudizi. Attraverso scambi, servizi di volontariato, corsi professionali e seminari in cui i giovani sono direttamente coivolti, tentiamo di realizzare i tre scopi base del programma: incentivare la democratizzazione della società civile nei paesi partner del Mediterraneo; migliorare la comprensione reciproca e la coesione tra i giovani nella regione mediterranea; e promuovere lo scambio di informazioni, esperienze e abilità fra le organizzazioni giovanili.
Si registrano continuamente attività in via di sviluppo nella struttura del programma Euro-Med Youth – vedi http://www.salto-youth.net per informazioni sui corsi predisposti dallo Euro-Med Youth. In alternativa, bisogna contattare Marcos Andrade ([email protected]), responsabile di una serie di corsi professionali dello Euro-Med gestiti dal Centro Nord Sud di Lisbona. Questi corsi sono basati sull’educazione ai diritti umani per i giovani.
Inoltre, una riunione tematica regionale è prevista per gennaio 2004 (da confermare) nel contesto della nuova Euro-Med Youth Platform. Questo evento sarà indirizzato alle organizzazioni direttamente coinvolte con la tematica proposta, e coinvolgerà non più di 50 associazioni.
Il Processo di Barcelona è uno dei pochi processi internazionali nel quale partecipano Israele e Palestina. Ciò ha generato qualche difficoltà per le due parti nella loro partecipazione alle attività e alle riunioni della Youth Programme?
Nello Euro-Med Youth Programme abbiamo molti progetti in cui giovani palestinesi partecipano insieme a giovani israeliani. La Commissione sostiene questa cooperazione come uno degli scopi principali del programma, in modo da sviluppare comprensione reciproca. Il nostro scopo non è rivolto solo ad aumentare la cooperazione fra nord e sud, ma anche fra sud e sud. Spesso affrontiamo delle problematiche con la partecipazione d’Israele all’interno di un progetto. In alcuni casi partecipanti libanesi e siriani si rifiutano di prendervi parte. Il che crea delle difficoltà. La Commissione ha poca possibilità di manovra, salvo che per ricordare ai governi partner che, avendo firmato una dichiarazione, restano attori del processo.
In che modo le relazioni fra la gioventù europea e quella araba sono state influenzate dagli eventi dell’11 settembre? Ritiene che ciò li abbia divisi oppure, in qualche misura e forse solo più di recente, che ciò abbia contribuito a riavvicinarli?
Dopo l’11 settembre, è diventato chiaro per tutti che la cooperazione non si sarebbe dovuta fermare all’economia, ma allargarsi anche ai contatti fra i popoli. La Commissione europea decise di aumentare questo tipo di cooperazione dando il sostegno a diversi programmi all’interno della società civile. Gli scambi di giovani, i seminari e i corsi professionali del Programma mostrano la possibilità di metter insieme persone provenienti da background culturali e religiosi diversi. Con il rispetto e la conoscenza dell’altro, le differenze culturali possono stemperarsi. Il progetto Euro-Med Youth ci ha fatto capire che ciò è possibile. Come il Presidente della Commissione ha recentemente detto ad Alessandria, i popoli d’Europa non credono in uno “scontro delle civiltà”, ma in una vicinanza basata sulla pace e sul dialogo. La rafforzata volontà politica di sviluppare il dialogo e di aumentare il profilo umano della nostra cooperazione con l’area euro-mediterranea ha dato il via a notevoli e recenti azioni: la creazione di una Fondazione euro-mediterranea per il dialogo interculturale (che verrà confermata nel vertice dei ministri degli esteri che si terrà a dicembre a Napoli) così come i programmi d sviluppo sull’istruzione superiore (Tempus Meda) fra gli altri. Contro l’ascesa del neo-fondamentalismo islamico, l’Unione europea incrementa il dialogo e la cooperazione basate sul rispetto per l’altro, sull’uguaglianza, sulla libertà di coscienza, sulla solidarietà e sulla conoscenza.
Quali le nuove caratteristiche che l’attuale Euro-Med Youth II aggiungerà al precedente programma?
Le priorità stabilite per questa seconda fase sono i corsi professionali e il networking. Lo scopo è quello di sviluppare le potenzialità delle associazioni del Mediterraneo meridionale. La Commissione ha deciso di sviluppare molte attività di appoggio per cogliere queste esigenze, creando un Centro di risorse (SALTO Euro-Med) dove viene offerto sostegno alle associazioni nel tirocinio dei coordinatori nazionali e delle agenzie nazionali nella realizzazione del programma. E’ stata realizzata una convenzione col Consiglio d’Europa basata sull’addestramento nello Euro-Med, e finalmente il lancio di una nuova Piattaforma, in cui le organizzazioni provenienti da entrambe le sponde del Mediterraneo potranno confrontarsi, discutere, collegarsi e scambiarsi esperienze e “good practices”.
Queste misure ci hanno condotto a una fase consolidata del Programma, il che si è riflesso sul numero crescente di domande e sulla aumentata qualità dei progetti. Una nuova valutazione verrà lanciata nel 2004 per definire le necessità per una terza fase del programma nei prossimi anni. Si aggiungerà una nuova sfida infatti (già nel 2004) con la strategia dell’allargamento e della piena partecipazione dei nuovi Paesi alla cooperazione euro-mediterranea. E per preparare la prossima fase, le associazioni sono le benvenute anche per condividere le loro opinioni sul Programma attraverso lo spazio ad hoc creato dal segretariato della Euro-Med Youth Platform sul loro sito.
Translated from 'The peoples of Europe do not believe in the “clash of civilizations”'