I piatti tipici di Natale in Europa
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Francesca BarcaLa sera della vigilia di Natale che fanno gli europei? Mangiano! Molte le cose strane che ci si può ritrovare nel piatto, anche se un linguaggio universale sembra quello della carne di suino.
Forse quest’anno, o il prossimo, non si sa mai, dovrete approfittare dell’ospitalità dei vostri vicini a Natale. Per evitare figuracce a causa dell’ignoranza delle altre tradizioni culinarie dei paesi che avete intorno vi invitiamo a fare un giro nei piatti più strani che si cucinano in Europa a Natale.
Dodici piatti in Polonia
In Polonia, ad esempio, la tradizione natalizia vuole che si aggiunga un posto a tavola: il passante che si volesse invitare sarebbe il benvenuto. La stessa cosa in Spagna: ai visitatori vengono regalate golosità come il mantecado, dolcetto fatti con lo strutto, i roscos, biscotti al vino o il polvorone, biscotti alla cannella. Può anche capitare che gli ospiti ricevano un cesto di prodotti regionali: mandorle, olive, olio e il classico chorizo. Visto che si parlava di Polonia, restiamoci. Un ospite non potrebbe evitare i dodici piatti tradizionali senza carne, ma con verdura e pesce, soprattutto di fiume. Vi sarà servita anche della zuppa di rape accompagnata da crepe farcite con crauti e funghi. E come dessert un dolce di grani di papavero, il Makowieck. In Romania, invece, del maiale non si butta niente: paté, salsicce, cotolette… il tutto fatto in casa. La famiglia si ritrova per sgozzare il maiale, per poi preparare le parti di carne, che viene mangiata aggiungendo degli insaccati.
Lo struzzo natalizio
In Germania la vigilia si mangia, al punto che la serata viene chiamata «La vigilia della pancia piena». Anche qui il suino è la portata principale delle cene di famiglia. Per il dolce, invece, si mangia il Christstollen, la cui tradizione si perde nel Medioevo dalle parti di Dresda: si tratta di una specialità a forma di Gesù bambino. In Belgio il menu è costruito da selvaggina o da tacchino, anche se ultimamente ci si modernizza andando verso il canguro o lo struzzo. In Vallonia si gusta la trippa, servita con cavolo verde. È anche tradizione mangiare i cougnous, brioche a forma di Gesù bambino. I francesi, invece, non si faranno mancare una mezza dozzina di ostriche al limone o di escargot alla Bourgogne (con salsa al burro e aglio). Il fois gras ovviamente non mancherà: ma attenzione a non stenderlo sul pane come se fosse solo un paté. E come dolce, il famoso tronchetto natalizio, servito con crema o gelato.
Pesce al detersivo in Svezia
Il tacchino farcito alle castagne, salvia e cipolle, in Gran Bretagna commuove le papille gustative. Tipico il Christmas pudding, un insieme di grano cotto nel latte speziato con prugne e noce moscata. Gli inglesi hanno fatto di questo dessert una tradizione tale che lo si inizia a preparare mesi prima, e l’ultima domenica di novembre ci si ritrova per “girarlo” in famiglia e scambiarsi gli auguri. In Svezia si comincia il pasto con uno speciale antipasto, lo smörgasbord: delle aringhe marinate alla cipolla accompagnate da crostini, “cetriolini malossol” (solo sale, senza aceto), pane nero, paté di fegato, salsicce, maiale in gelatina, polpette e tortino di acciughe. Non manca il prosciutto in salamoia o l’arrosto bollito. Segue poi il lutfisk, o “pesce al detersivo”. Si tratta di un merluzzo seccato e lavato nella soda per renderlo più tenero. In Italia le specialità sono soprattutto zuccherate: al nord di mangia il panettone, al centro troviamo il Panforte, tipico di Siena mentre, al sud, gli struffoli napoletani sono conosciuti ovunque. In Portogallo il pasto tradizionale si organizza intorno al tacchino ma non bisogna stupirsi di ritrovarsi un piatto di merluzzo bollito con delle patate, anche quelle bollite.
Translated from Toute l’Europe dans une assiette : à chacun son festin