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I miti della musica pop europea

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Default profile picture Ada De Micheli

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Diversi tra loro ma presenti nella memoria come leggende: Rino Gaetano, John Lennon, Claude François, Krysztof Komeda Nino Bravo e Ted Gärdestad. Cosa li ha resi immortali? Il successo negli anni Sessanta e Settanta e la morte tragica.

Da Mozart a John Lennon, alcuni musicisti lasciano un’impronta indelebile nella società, che li eleva alla categoria di mito. Ecco alcuni tra i musicisti europei che sono rimasti nella memoria collettiva, resa ancora più viva dalla tragica morte. «Nel modello romantico, l’artista deve soffrire e poi morire prematuramente, abbandonando una lotta senza alcuna possibilità di vittoria», commenta Jaume Ayats, docente di etnomusicologia all’Università Autonoma di Barcellona. «In questo periodo (gli anni Sessanta e Settanta, ndr) si è verificato un importante cambiamento sociale nella vita europea: movimenti di liberazione, gli hippie, il Sessantotto... Questi cantanti hanno incarnato quel modello di protesta di cui ogni generazione di giovani ha bisogno», afferma Ayats.

Krysztof Komeda, jazz polacco e cinema americano

Krysztof Trzcinski `Komeda´ studiò medicina senza mai abbandonare la passione per la musica. Questo musicista polacco inventò nuove forme di jazz, contaminate dalla tradizione musicale polacca. Negli anni Sessanta lavorò con Roman Polanski, per il quale compose una decina di colonne sonore, tra cui quella de Il coltello nell’acqua. Nel 1968, Krysztof Komeda, durante una festa tra amici, rimase vittima di un incidente che, alcuni mesi dopo, a causa di una terapia sbagliata, gli provocò la morte.

Nino Bravo, al di là dell’Atlantico

Nonostante Nino Bravo sia morto da più di trent’anni, le nuove generazioni, in Spagna e Sud America, sono ancora in grado di intonare qualcuna delle sue canzoni. Nacque nel 1944 a Aielo de Malferit, nella provincia di Valencia – dove nel 2006 è stato inaugurato un museo alla sua memoria – e morì in un incidente stradale a soli 29 anni. «È l’unico cantante nella storia della musica pop spagnola che è riuscito ad attrarre diverse generazioni nonostante una carriera artistica di soli tre anni», sottolinea Darío Ledesma, 26 anni, responsabile del sito ufficiale di Nino Bravo. Inoltre, Ledesma è co-autore del volume Memoria Viva de Nino Bravo, che si aggiunge a numerose altre opere dedicate al cantante.

Rino Gaetano. Il famoso sconosciuto

Chiunque si appresti a conoscere l’opera di questo cantante e compositore calabrese, si renderà conto che stiamo parlando di un personaggio singolare, di quelli che sono – e meritano – di essere ricordati. Ribelle, originale, provocatore, incarna perfettamente lo spirito (incompreso) di un’epoca in un periodo di crisi per l’Italia. «Rino appariva superficiale ed allegro, quasi frivolo. Ma se leggi i testi delle sue canzoni ti rendi conto delle sue riflessioni sulla società italiana e dei suoi drammi interiori. Credo che in pochi lo conoscessero veramente», commenta Anna Castellari, una fan italiana del cantante, morto a 31 anni in un incidente stradale, dopo essere stato rifiutato da cinque diversi ospedali. L’anno scorso è uscito un film il cui titolo riprende una delle sue canzoni più famose Il cielo è sempre più blu, che celebra il cantante-mito. In ottobre 2007 al Big Mama di Roma Happy Birthday Rino, si è tenuto un grande concerto in suo onore.

Claude François. La scoperta del ritmo in Europa

Nato nel 1939, Claude François, negli anni Sessanta e Settanta adattò il rock e il pop ai gusti europei, diventando così uno dei più importanti rappresentanti di questo genere per il pubblico di lingua francese. François morì fulminato in un incidente domestico, nel 1979, nel suo appartamento parigino. Il suo successo più famoso fu la canzone Comme d´habitude, conosciuta in tutto il mondo grazie alla versione inglese cantata da Frank Sinatra My way.

Ted Gärdestad: da idolo adolescente a membro di una setta

Ted Gärdestad (1956) iniziò a fare musica all’età di 15 anni. Idolo dei teenager agli esordi, proseguì la sua carriera artistica abbinando l’eredità svedese alle nuove tendenze musicali. Nei primi anni Ottanta Ted entrò a far parte di una setta, un’esperienza che gli causò gravi disturbi mentali dai quali non riuscì mai a liberarsi. Dopo vari anni fece ritorno in Svezia, dove, negli anni Novanta, poté contare su una rinascita professionale. In questo periodo, il cantante subì un duro colpo a causa di voci che lo incolpavano dell’assassino del Primo Ministro svedese, Olof Palme. Nel 1993 Gärdestad morì suicidandosi sotto un treno.

John Lennon, il pop e la pace

«Lennon era una stella del pop alla ricerca della pace, con moltissima gente al seguito», afferma Lucy Carter, giornalista della rivista del fan club dei Beatles. Il musicista fu assassinato nel 1980 da un fan con disturbi mentali, Mark David Chapman, che gli sparò sei colpi. Il cantante morì e iniziò il mito. «John era una leggenda già prima di morire. Con la morte diventò un martire», spiega Ken McNab, giornalista del Glasgow Evening Times e fan di John Lennon, che presto in Scozia pubblicherà un volume sui Beatles. «Lennon sarà ricordato per sempre. Vivrà nella sua musica, nella storia e nel ricordo per molti anni ancora», conclude Lucy.

Translated from Los cantantes-mito de Europa: Vivos tras la muerte