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I Like Monday Playlist 2: videoclip della Mudhoney

Published on

Firenze

Mi piacerebbe se un giorno la gente iniziasse a dire "Eh la Mudhoney!" con la voce di Renato Pozzetto o "Che pezzo della Mudhoney!".Anche "Ma porca la Mudhoney!" eh. Un po' perchè mi piacciono i Mudhoney. Un po' perchè mi fa ridere. Un po' perchè devo giustificare il titolo. Soprattutto perchè è un'assonanza della Mudhoney. Questa playlist parla di videoclip belli, più o meno conosciuti.

White Stripes, Hardest Button to Button (2003)

Di Michel Gondry (quello di  The Eternal Sunshine of The Spotless Mind. Sì, dai, il film con Ace Ventura che si innamora di quella del Titanic, ed a un certo punto spunta Mary Jane che se la fa con Hulk, mentre Frodo ci prova con Rose che ha perso la memoria, e poi c'è Beck che canta quel pezzo strappalacrime).

Nonostante Fell in Love With A Girl sia a tutti gli effetti il capolavoro della pluriennale collaborazione tra Gondry ed i White Stripes, questo video lo batte in semplicità e istintività. 48 ore di riprese suddivise in sole tre giornate di lavoro. 32 batterie (poi donate ad una scuola locale per evitare che finissero rivendute tra i fan su Ebay), 16 microfoni e 32 amplificatori. E tanta tanta pazienza a smontare e rimontare tutto. 

Ci vuole un sacco di voglia oltre al talento: il regista francese ha dovuto convincere Jack White che questa fosse l'idea giusta per questo fantastico brano estratto da Elephant. Il risultato finale è la conferma del fatto che Gondry sia un visionario e di quanto si sappia arrangiare con quello che ha a disposizione: Lego per Fell in Love With a Girl; coreografie e costumi per Around The World dei Daft Punk; scenografia e la faccia di Thom Yorke per Knives Out dei Radiohead.

Anche Matt Groening la pensa così, nonostante l’inevitabile avanzamento della demenza senile che lo attanaglia da circa 15 anni.

Ridateci le repliche delle prime dieci stagioni e non ci lamenteremo più.

OK Go, This Too Shall Pass

Di Brian L. PerkinsOK Go (quelli dei tapis-roulants).

Gli Ok GO sono senza ombra di dubbio gli alfieri del videoclip creativo fatto in casa. Dopo il sucesso enorme di Here It Goes Again nel 2006, sfruttando l'inarrestabile ascesa di Youtube alla quale hanno enormemente contribuito con le loro creazioni, la band di Chigago non ha mai smesso di sfornare prodotti sempre più originali e mai, mai, mai banali.

Hanno iniziato ballando nel cortile di casa per arrivare a costruire la Rube Golberg Machine per la seconda versione di This Too Shall Pass .Sì, ne hanno fatto due versioni perchè non erano contenti.

Propongo la prima versione per due motivi: il primo è piuttosto ovvio, credo che tutti abbiano visto la versione da 50 milioni di visualizzazioni, è stata pubblicata almeno una volta da un vostro amico su Facebook o qualcuno ve l'ha fatta vedere da sballato (nel senso che eravate sballati dalla vita, la vita è la migliore droga).

E tutti abbiamo reagito così, sentendoci un po' come degli afroameritipi ad un YoMamaAss Contest:

Ecco un esempio di YoMamaAss Contest vinto da Lil' Jees:

Ok GO, WTF

di Tim Nackashi e Ok GO (quelli del video sopra!).

Videone della Mudhoney che ti intrippa solo con l'effetto di ripresa, dove i frame precedenti vengono lasciati sullo schermo, in scia, creando una sorta di "percorso" dei movimenti.

Diamo questo mezzo agli Ok GO e vediamo cosa succede, avrà pensato qualcuno.

HAHAHA.

Io non ero nelle condizioni giuste per seguirlo la prima volta (o forse erano le migliori condizioni? Sottolineo che questa è una rubrica che non invita all'assunzione di sostanze e che consiglia il voto moderato, tipo NCD o Erdogan. O il primo Mussolini). La parte con i palloni è stata ideata comprando tutto quello che c'era nell'edicola dell'angolo. Grazie. Ma guarda tutti quei colori come si muovono, che bello.

M.I.A, Born Free

Di Romain Gavras (quello di A Cross The Universe e di Stress dei Justice)

Il video dura 10 minuti ma ne vale la pena. Innanzitutto perché il pezzo spacca di brutto (riff di Ghost Rider dei Suicide, se avete voglia di approfondire e sentirvi un gran disco). Non soddisfatta del solo audio, Em-Ai-Ei ha arruolato Gavras per girare un cortometraggio molto interessante, crudo e violento. L'idea di fondo è grandiosa e la scelta, più o meno metaforica, delle "vittime" è di grande impatto visivo.

Non vorrei spoilerare la trama del video perchè il tema principale viene mostrato solo dopo alcuni minuti e non vorrei rovinarvi la sorpresa. Se non lo vedete poi sono affari vostri. Io sto bene lo stesso.

Qui un piccolo indizio:

The Chemical Brothers, Let Forever Be

Di Michel Gondry (quello del primo video. Dai, quello che fa tutte le cose belline, un po' da fattone ma che piacciono anche alle ragazze).

A me gli Oasis fanno proprio cacare. Cioè sì, ho cantato Wonderwall in spiaggia ma cercavo volutamente di cantarla male. E soprattutto non ho mai capito la differenza tra i due. Ok, nemmeno dei Coen ho mai capito chi sia Joen o Ethoel o Loen o Liam, ma per gli Oasis non mi sono nemmeno mai sforzato. Però qui la voce di Asdf Gallagher ci sta da dio, e non posso farci proprio niente. Ma è solo merito dei Chemical Brothers. 

Anche i Wachowski sono in due tra l'altro, ma è piuttosto facile, ora, riconoscerli.

Il video non ho voglia di descriverlo, è qui sopra e si capisce perfettamente di cosa parlaC'è gente che balla e cose che diventano altre cose. C'è anche un tipo che suona la batteria in mezzo alla strada e tutti sono tranquillissimi.

Bloc Party, Ratchet

di Cyriak (quello che fa i video malati, con le mucche che diventano ragni e con le pecore che diventano mega-pecore del demonio).

Ciriak è un'istituzione per chi frequenta lo You Tube abbastanza profondo. I suoi video sono geniali e malati allo stesso tempo: si diverte a smontare e rimontare una sequenza video trasformando le immagini in sequenze mostruose, pronte a riapparirti in sogno o mentre tagli la bistecca.

Non riascoltavo un pezzo dei Bloc Party dai tempi di Banquet e mi ha fatto molto piacere la scoperta di questa collaborazione. Cyriac sarà anche un pazzo ma sa il fatto suo in quanto a montaggio e creatività.

Qui vi lascio con un esempio della sua arte:

Tame Impala, Feels Like We Only Go Backwards

di Becky Sloan e Joseph Pelling (quelli di Don't Hug Me I'm Scared)

Mi ero promesso di non pubblicare alcunché dei Tame Impala o degli Arcade Fire nella seconda playlist, ma ho proprio bisogno di pubblicare questo capolavoro per introdurre il tema di uno dei prossimi articoli. È la canzone romantica che canticchio a braccetto con il mio migliore amico, e che mi fa ondeggiare come un verme pers0 nell'universo ogni volta che la sento.

La coppia di artisti britannici, Becky Sloan e Joseph Pelling, oltre a questo meraviglioso video psichedelico, fatto completamente con la plastilina e modellato a perfezione sulle note della hit degli australiani, hanno infatti ideato, prodotto, finanziato e rilasciato su You Tube una delle più interessanti "opere d'arte" (sì, sento il dovere di definirla così) degli ultimi anni.

Sto parlando di Don't Hug Me I'm Scared, una serie di 5 cortometraggi in tecnica mista dall'enorme impatto visivo ed emotivo. Non mi dilungo molto adesso ma vi lascio con il primo di questi piccoli capolavori, per poi, se ci riuscirò, trattarli più approfonditamente in futuro.