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I libri proibiti di Adam Globus

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Fabio Scetti

Cultura

L’arte è politica. Ecco il secondo dei nostri ritratti dedicati agli artisti che cercano di resistere alla "Chernobyl culturale" della Bielorussia stremata dal regime di Lukashenko.

Adam Globus iniziò a scrivere all'età di 21 anni e da allora non si è più fermato. Oggi è un 47enne con all'attivo diversi saggi, romanzi, poemi, novelle erotiche, haiku (brevi componimenti poetici, ndr), un'autobiografia, alcuni diari di viaggio e pamphlet… Per riprendere una sua espressione, «un uomo può ben creare un altro uomo». E i suoi libri possono ben dar vita ad altri libri. Suo padre era scrittore e sua madre bibliotecaria: entrambi hanno esercitato una grande influenza su di lui.

Dal 1982 al 1991 Globus frequentò un circolo ristretto di filosofi, scrittori e altri artisti che lavoravano sulla contro-cultura sovietica. Nel 1991 pensò di lasciare la Bielorussia e partire in Francia per studiare arte e creare con più libertà, ma poi ci ripensò. Di problemi tra gli artisti e le autorità, in un modo o nell’altro, ce n'erano in tutti i paesi e niente e nessuno gli aveva ancora impedito di lavorare a casa sua. Nel 1995, un anno dopo l’elezione di Lukashenko, arrivarono tuttavia le prime difficoltà. Una raccolta di suoi poemi fu proibita e i libri già pubblicati vennero rapidamente ritirati dalla vendita. Ma alla famiglia non mancavano risorse e Globus fondò con il fratello una casa editrice. Potè così continuare a pubblicare le sue opere, anche se la loro commercializzazione restò problematica. Il solo scritto veramente “braccato” era una raccolta satirica contro il presidente Lukashenko.

Globus riesce oggi a mantenersi grazie a una stretta collaborazione con alcune case editrici russe, una collaborazione che spazia dall'elaborazione di enciclopedie alla commercializzazione di romanzi. L'autore, nonostante abbia grandi difficoltà a diffondere i suoi libri, non pensa neppure lontanamente di fare la vittima e accusare il governo di tutti questi problemi. «Il paese è molto giovane. Visto il peso del passato, è normale che ci sia ancora tanta resistenza nelle mentalità. La Bielorussia è chiamata a evolversi quasi da sola.» Quindi non c’è bisogno di opporsi alle autorità. Per continuare a essere pubblicati, all'occorrenza, ci si rivolgerà ad altri paesi: Russia, Lituania… Se gli autori trovano difficilmente lettori in patria, è comunque buona cosa far tradurre i libri. L’autobiografia di Globus sarà pubblicata presto in ceceno e francese… E il suo blog – www.litara.net – è costantemente aggiornato.

Translated from «La Biélorussie est appelée à évoluer presque d'elle-même»