Participate Translate Blank profile picture
Image for I 5 luoghi del cinema a Torino (che ci sono, c'erano e non ci sono più)

I 5 luoghi del cinema a Torino (che ci sono, c'erano e non ci sono più)

Published on

Torino

La rubrica "Le 5 cose" vi porta alla scoperta di quei luoghi di Torino in cui il cinema si respira, si fa, si ammira. 

In Italia la città del cinema è Roma, sede di festival, conferenze e degli studi di Cinecittà. Ma anche Torino ha avuto la sua importanza cinematografica. In questo articolo vi raccontiamo i 5 luoghi che hanno fatto e che fanno tuttora la storia del cinema, non solo torinese.

Museo Nazionale del Cinema 

Quando si parla di cinema, ciò che è immediatamente collegato a Torino è il suo simbolo: la Mole Antonelliana. Ma l’edificio, in via Montebello 20 in pieno centro storico, non è famoso solo per il suo ascensore panoramico che permette una vista a 360 gradi sulla città, ma anche perché dal 2000 ospita il Museo nazionale del cinema, progettato dallo scenografo François Confino. Il Museo di Torino è un vero e proprio tempio del cinema, uno degli spazi più importanti al mondo per la sua ricchezza di contenuti: è un viaggio che parte dal cinema delle origini e arriva fino ai giorni nostri, con installazioni suggestive e interattive, adatte ad adulti e piccini.

Il Torino Film Festival

Il Cinema Massimo è conosciuto anche per ospitare uno dei principali festival cinematografici torinesi, il Torino Film Festival. Il TFF si tiene ogni anno tra fine novembre e inizio dicembre, ed è dedicato al cinema indipendente e a basso costo di produzione. L'obiettivo è far emergere i nuovi autori “di nicchia” della scena cinematografica internazionale. Si respira un'aria particolare a Torino durante i giorni del festival, la città è tappezzata di manifesti, ovunque si trovano depliant con il programma dettagliato; se ne parla nei bar, nelle case e nelle università, e davanti ai cinema ci sono sempre code lunghissime.

L'Itala Film

Si può dire che Torino, sotto un certo punto di vista, sia un po’ la capitale “mancata” del cinema, ma i requisiti di partenza c’erano eccome: iniziò fortissimo nei primi anni del ‘900 grazie all’Itala Film, una casa di produzione fondata nel 1908 con al seguito una vasta équipe di commediografi, pittori, scenografi, registi e soggettisti. L'Itala Film divenne presto una delle più famose al mondo, e raggiunse il picco massimo nel 1914 con Cabiria, kolossal del muto italiano, 3 ore e 10 minuti costati l’allora esorbitante cifra di 2 milioni di lire. Dopo lo scoppio della Prima Guerra mondiale, l’Itala Film andò a poco a poco fallendo, per mancanza di personale e materiale cinematografico, e oggi dei suoi laboratori non è rimasto pressoché niente.

La FERT

Prima di venire brutalmente rimpiazzata da Cinecittà, Torino vantava uno stabilimento cinematografico di nome FERT, che realizzò circa 180 film con attori, registi, produttori e sceneggiatori di fama internazionale, tra i quali Federico Fellini. La società fu fondata negli anni '20 ed entrò subito nell'orbita di Mussolini, che ne fece uno dei baluardi del cinema di regime e infine fece spostare tutto a Cinecittà. Dopo esser finita nel dimenticatoio per tutto il secondo Dopoguerra, la FERT è stata recuperata nel 2002, e nella vecchia sede di corso Lombardia ha trovato spazio la Virtual Reality & MultiMedia Spa, un centro di produzione di materiali audiovisivi, insieme ai Lumiq Studios, azienda italiana che produce cartoni animati.

La Piemonte Film Commission

Per ultima, ma non meno importante, citiamo la Film Commission Torino Piemonte (FCTP), che ha sede nell’ex lanificio Cologno di via Cagliari, a 500 metri dalla Mole Antonelliana. La FCTP svolge un ruolo essenziale, in quanto sostiene l’industria cinematografica e televisiva locale, ricerca location e si occupa di fornire permessi e professionisti. Ha contribuito a numerosi lungometraggi molto noti, come Il Divo e La solitudine dei numeri primi. Spesso può capitare di passeggiare in via Roma, una delle vie principali di Torino e perpendicolare a piazza Castello, e improvvisamente ritrovarsi sul set di un film anni '50, con tanto di auto d’epoca, luci di scena e finta pioggia. È molto probabilmente che sia proprio la Film Commission a tenere le redini dell’operazione.