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Ho giocato alla pallavolo nudista in Germania

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Con il caldo soffocante che ha colpito l’Europa questa estate è sorprendente come le comunità di nudisti non siano aumentate, difatti stanno diminuendo. Ma nel mezzo del calo, un club sportivo in quel di Berlino, è riuscito ad attirare dei nudisti con le loro attività. Ecco cosa si prova a giocare nudi a pallavolo. 

Prendo il pallone e mi guardo attorno. Un uomo anziano sulla sessantina sta facendo degli squat, è a circa un braccio di distanza da me e i suoi gioielli ciondolano sotto di lui. Mi pento all’istante di aver avuto questa visione.

Sono le sette del pomeriggio di un lunedì, e mi trovo nella Albert Graefe School nella località di Kreuzberg, Berlino. Dress code? Nulla eccetto le mie scarpe da ginnastica e i calzini. Altri otto uomini nudi, alcuni tra la ventina e la trentina, assieme a due più anziani fanno dei passaggi di pallavolo. Tutti sono impegnati  a passarsi la palla,  chiacchierare o a fare stretching mentre Mike ripone nel suo marsupio il contributo di 4 euro consegnatogli. Mike è l’organizzatore delle partite di pallavolo presso l’Adolf Koch Familien-Sport-Verein, un club sportivo per famiglie. Un “club sportivo per famiglie” che offre solo sport per nudisti. Offre tavoli da ping-pong per nudisti, lezioni di yoga nudiste,  sport acquatici per nudisti e ovviamente una pallavolo nudista. È una tipica organizzazione FKK  che sta per FreiKörperKultur  cioè “cultura del corpo libero”.

Prima di venire a sapere questo, ascolto Mike che spiega in tedesco alcuni esercizi della pallavolo. Riesco a comprendere giusto qualcosina e mi rendo conto che non mi resta altro che lanciarmi e provarci. Mi rivolgo all’uomo accanto a me col mio tedesco migliore confessandogli che non sono neanche tanto bravo a pallavolo e che sono lì come giornalista. Ride e mi passa la palla. Faccio un respiro profondo e mi lancio in un bagher passando la palla a Julian.

Il club prende il nome da Adolf Koch che era il leader del movimento FKK prima della guerra e aveva un rapporto particolare con la cultura nudista e il partito di maggioranza del suo omonimo. La Germania ha una lunga storia nel campo del nudismo mentre in America e in Inghilterra il nudismo è diventato un po’ un taboo; è nella tradizione delle vacanze europee che il nudismo è stato sempre più venerato. Fearguss O’Sullivan scrive “piuttosto che rendere sessuale il corpo, il movimento nudista vuole liberare la gente dalla vergogna e dalla disuguaglianza sociale che l’abbigliamento spesso esprime.” Continua dicendo che prima del 1989, in particolar modo negli stati laici e comunisti dell’Est europeo era comune provare a creare una distinzione tra il lavoro e il riposo differenziando nel vero senso dalla parola le due attività indossando abiti diversi. Addirittura i nazisti diffusero modelli maschili nudisti ma poi fecero un passo indietro così da garantire una società maschile più uniforme. La sinistra del dopoguerra aveva il proprio modo di considerare questo aspetto, e una rivista di sinistra per nudisti aveva persino uno slogan che recitava: “Siamo nudi e ci chiamiamo Du.” 

“Giochiamo a pallavolo qui più o meno ogni settimana dal 2012 vero?” Mike (28) volge lo sguardo verso Julian (31) mentre siamo seduti nello spogliatoio per la nostra breve intervista, questa volta rigorosamente vestiti per l’occasione. “È stato lui a coinvolgermi” afferma Mike indicando Julian. “Ho sempre giocato a pallavolo in divisa e Julian era già parte del FKK, abbiamo conosciuto questo club sportivo ed è stato tutto molto entusiasmante.” I due uomini ora vivono in un appartamento per nudisti con due  coinquilini e sono davvero felici di parlarmi del loro stile di vita.

“Un sacco di gente fa questo in Germania”, spiega Julian “ci sono zone di campeggio FKK, club di yoga, viaggi vacanze, spiagge nudiste e tante altre attività. Partecipo alle vacanze FKK da anni ormai. Tutto sta nell’essere connessi col proprio corpo e sentirsi completamente liberi. Inoltre mentre si fa sport è più funzionale essere nudi poiché puoi vedere il tuo corpo e avere un maggiore riscontro sulla tua forma fisica.  È completamente differente con gli abiti addosso.” Mike completa subito l’affermazione dell’amico dicendo: “Inoltre è molto più pratico perché puoi portare con te meno indumenti sportivi!.”

Prendo la palla, sono pronto a servire. L’adrenalina scorre nelle mie vene. Siamo 24 a 23, setpoint per noi. Per essere un esordiente,  ho giocato bene. Addirittura prima Julian è venuto da me e si è complimentato. Non posso fare a meno di notare che amo il lato sportivo delle cose. In generale, c’è un’atmosfera rilassata, ma qualcuno è piuttosto attento a capire se la palla è dentro o fuori dal campo. Abbiamo giocato circa sei set differenti raggiungendo i 25 punti e tutti si avvicinano alla rete per darsi il cinque quando una squadra vince un set. Per chi assisteva da bordocampo deve essere stato uno spettacolo ridicolo. Otto uomini, con addosso nient’altro che scarpe e calzini (e le casuali ginocchiere), ammucchiati vicino a una rete.

Nello spogliatoio ho chiesto, tanto per ridere, se indossare le ginocchiere non fosse sleale. “La protezione prima di tutto, giusto?” ha risposto Mike. Poi ho posto la domanda che avevo in mente da un po’: “Non c’è alcun legame col sesso in tutto questo? Nessuna  tensione?” Mike sorride e Julian dice: “Non qui. Cioè…non conosci mai le motivazioni di tutti quelli che frequentano questo posto, ma qui si tratta solo di essere completamente liberi. Pensiamo che questo associare in maniera automatica la nudità alla sessualità sia strano. Questo solo perché solitamente si è sempre vestiti e ci si sveste solo quando si ha un rapporto sessuale. Semmai, c’è un fattore estetico in questo. Si fa tutto del proprio corpo e con il proprio corpo. I vestiti mettono da parte questo aspetto.”

Mentre le organizzazioni FKK stanno perdendo rapidamente i loro soci, Mike e Julian mi confermano che hanno notato una continua crescita nei soci dell’Adolf Koch Sports Club. Giustificando il calo generale, alludono all’acceso dibattito e ai numerosi divieti di balneazione ai nudisti, ad esempio in un lago nel sud della Germania, ed una crescita nelle persecuzioni verso i nudisti. Ma ammettono che un aumento di smartphone dotati di videocamera e di turisti non è di aiuto alla mentalità aperta dell’FKK che erano soliti conoscere e apprezzare.

Ho chiesto se avessero un messaggio da dare ai giovani europei che sono alla ricerca di una nuova componente da aggiungere alla loro settimanale dose di sport, Mike ha detto: “ Fidatevi di voi stessi, potrebbe essere difficile farlo per la prima volta ma tanta gente ci ha confermato di vederla come un’esperienza chiave nella vita. Perciò provatelo, è liberatorio.” Julian annuisce e sorride. “Questa è la tua seconda volta qui, vero?” 

Siamo 24 a 23. Lancio il pallone in aria e in quel momento esco dalla mia mentalità competitiva e realizzo che in questa stanza ci sono sette uomini che stanno guardando le mie nudità mentre salto per servire. Perdo completamente la palla che rimbalza sulla rete. Resto impantanato per terra per qualche secondo. Cosa ci faccio io qui?

Siamo 24 pari. Non c’è più tempo di pensare alle nudità. Andiamo. “Du bist dran!”  urlo mentre lancio il pallone al di là della rete. Eravamo nudi e ci chiamavamo du.

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Translated from Nudist volleyball: "We're naked and we call each other du"