Participate Translate Blank profile picture
Image for Handbagging, ovvero la politica della borsetta di Margaret Thatcher

Handbagging, ovvero la politica della borsetta di Margaret Thatcher

Published on

Translation by:

Riccardo Santini

Torre di BabelesocietàPolitica

In molte situazioni capita di rimanere sconcertati da un individuo. In tutta Europa diverse persone sono già state soggiogate da qualcuno. Soprattutto quando si tratta d’incrociare le spade con Margaret Thatcher.

Margaret è una piccola mascalzona. È ben noto. Dopo esser riuscita a trasformare in vanto il suo nomignolo di “Lady di ferro”, affibbiato dal giornale sovietico La Stella Rossa per stigmatizzare il suo anticomunismo, l’unica donna Primo Ministro del Regno Unito ne sa una più del diavolo. E in effetti questo diavolo non possedeva la borsetta-feticcio nera di Margaret Thatcher, borsetta contenente documenti ufficiali che, secondo il Daily Mail “terrorizzava i ministri”. “Durante le riunioni importanti, la signora Thatcher metteva la sua borsetta in mostra per dare prova che non scherzava affatto”, scriveva nel 1982 un parlamentare britannico. Col passare del tempo, questa pratica diede origine alla parola “handbagging” (o “politica della borsetta”). Un termine così martellante da essere in seguito inserito all’interno dell’Oxford English Dictionary.

Ma per gli altri paesi europei che non hanno preso in faccia quella del loro primo ministro, non c'è bisogno di una borsetta. In Polonia, basta una manica, “mieć asa w rękawie” (“avere un asso nella manica”). In Germania è invece in tasca che si trova l’intimidazione, “in die Tasche stecken”. Ma anche Oltrereno si usa “hanbagging”, termine che rimanda a uno stile violento, brutale, forte. Ed è un tedesco a dirlo: “jemanden verbal niederknüppeln” (“manganellare qualcuno verbalmente”). Niente di sorprendente, quindi, nel trovare nei tedeschi e nei polacchi questa metafora sul muro “an die Wand reden”(“parlare al muro”), per i primi, e “przyprzeć do ściany” (“spingere al muro”) per i secondi. Anche gli spagnoli sbattono sordamente al muro: “zas, en toda la boca”.

Espressioni, insomma, che riflettono l’immobilismo dell’individuo preso a borsettate dalla persona che ha davanti. Un cul-de-sac che possiamo chiamare in francese “meduser” (“far rimanere di sasso”, in riferimento alle Gorgoni greche), “petrifier” (“pietrificare”) o ancora “scotcher” (“imbavagliare con lo scotch”). Se il francese “reste coi” (modo molto sostenuto per dire “stare zitto”), l’italiano preferisce locuzioni più liriche, come “mangiare la pastasciutta in testa a qualcuno”.

Insomma, a Margaret non resta che trattenersi e ascoltare. Simbolo di autorità dal 1979 al 1999, la borsetta della lady di ferro è stata venduta il 27 giugno per 40.000 euro ad un'asta di Christie’s, in seguito a un dono della Thatcher in persona. E ha fruttato molto di più della dentiera di Churchill assegnata a uno sconosciuto per 19 000 euro. Amen.

Foto: ©Henning Studte ; video ninthwave/Youtube

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from « Handbagging » : face à Margaret Thatcher, le cul de sac