Halloween in Europa è nella lingua
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Laura PipponziLa zucca, simbolo di Halloween, è presente in quasi tutte le lingue europee.
Si avvicina il 31 ottobre e i bambini di molti paesi europei si preparano per festeggiare Halloween. Preparano le loro maschere, decorano le case con oggetti sinistri e svuotano le zucche per poterle utilizzare come lampade. E, innocentemente agghindati, cercano di incutere timore avventurandosi per le strade pronti a intonare il "dolcetto o scherzetto" alle porte dei vicini.
Halloween non sarebbe lo stesso senza le zucche. E il meraviglioso vegetale ritorna spesso nelle lingue europee. Un bambino polacco, quando si arrabbia con qualcuno che non vuole dargli un dolcetto, gli dà una testata che, in polacco, diventa una zuccata ("z dyni"). I suoi amici francesi e tedeschi, arrabbiati per l’avarizia del tipo, lo insultano chiamandolo testa di zucca ("tête de citrouille" in francese o "Kürbiskopf" in tedesco).
La zucca ci rimanda anche all’intelligenza: allora in Italia si diventa “uno zuccone” quando non si riesce a capire una cosa che ci viene spiegata. Quando invece si è troppo imprudenti o si fanno sciocchezze con troppa leggerezza ci si può sentir chiedere se “si ha del sale in zucca”.
La notte avanza e qualcuno tra i più grandi insiste per tornare a casa. «Ti trasformerai in una zucca», è la risposta degli inglesi, che arriva da “turn into a pumpkin” della fiaba di Cenerentola. L’espressione si usa per lamentarsi delle persone che non amano troppo divertirsi.
E, per finire, la zucca ci riporta anche alla seduzione: se un giovanotto esagera con le avance, una spagnola lo può respingere “dandogli della zucca” (“da calabazas”)… insomma, il “due di picche” all’italiana.
Translated from Dar calabazas en Halloween