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Ha preso il via da Roma la “Carovana Internazionale Antimafie”

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Roma

E’ un’iniziativa promossa di Libera , Arci e Avviso Pubblico per celebrare in modo diverso il 150mo anniversario dell’Unità di Italia. Partita nella capitale il 1° marzo con la proiezione del documentario "La quinta mafia" e un acceso dibattito sulla situazione delle mafie a Roma e nel Lazio, l’iniziativa si concluderà il 4 giugno a Corleone con un grande concerto di musica popolare.

di Tiziana Sforza

96 giorni di viaggio, 17.440 chilometri, 123 tappe in Italia e in Corsica, Francia, Svizzera, Albania, Bosnia, Bulgaria e Serbia. "Sconfiggere le mafie è possibile" è il messaggio lanciato da questa 16esima edizione Carovana antimafie.Il calendario prevede convegni, dibattiti, testimonianze di familiari di vittime della criminalità organizzata, incontri con la cittadinanza, “cene della legalità” con i prodotti delle terre confiscate, spettacoli e animazione nelle piazze e nelle scuole.

Ogni tappa è documentata dai "diari di bordo" quotidiani curati dai carovanieri e dai corti (che saranno montati alla fine in un unico film) girati da videomaker o documentaristi della regione coinvolta. Il "racconto di Carovana" è affidato a un "padrino" di tappa, uno scrittore, un poeta, un cantautore o un giornalista della città raggiunta nel viaggio.

Tappa dopo tappa, un pezzo di stoffa con il nome della città viene cucito sulla "bandiera della legalità democratica", simbolo della Carovana. Dopo il Lazio, la Carovana si sposterà in Toscana e poi in Basilicata (in tempo per partecipare, il 19 marzo a Potenza, alla Giornata della Memoria in ricordo delle vittime delle mafie).

Si prosegue poi alla volta di l'Aquila, dove si raccoglieranno i mattoni delle scuole e della Casa dello studente crollate nel terremoto dell’aprile 2009, e poi a Torino, dove quegli stessi mattoni saranno associati simbolicamente alla tragedia del liceo Darwin di Rivoli.

La Carovana attraverserà poi i confini per sostare in Francia e Svizzera. Il 25 aprile farà sosta a Gattatico, a casa Cervi, per celebrare la resistenza. Il 2 maggio, al porto di Bari, ci si imbarca per Durazzo sulle trecce di Hiso Telaray, bracciante albanese

assassinato in Puglia.

“I 150 anni di Unità d'Italia - ha detto don Luigi Ciotti, fondatore di Libera - sono anche 150 anni di presenza criminale nel nostro paese e altrettanti anni di resistenza di uomini e donne a questo potere negativo. Vogliamo ricordare le vittime di oggi e quelle di ieri. Attualmente dobbiamo parlare di un paese non diviso ma diseguale. La nostra Costituzione non parla mai di Nord e di Sud ma di un paese saldato insieme dagli stessi diritti e doveri. Per questo le politiche sociali e culturali, accompagnate da quelle del lavoro, devono essere le uniche piattaforme per la ripresa”.

Paolo Beni dell'Arci, durante la conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, ha insistito sull'antimafia sociale, “elemento essenziale per battere ogni forma di criminalità organizzata - ha detto - Dopo sedici anni dalla prima Carovana ci sono ancora tanti motivi per mobilitarci, indignarci e resistere. Le mafie non sono più solo un problema regionale ma addirittura europeo. In un momento in cui si indeboliscono i diritti e la libertà di scelta, con una crescente insicurezza sociale e lavorativa, si rischia di formare terreno sempre più fertile per la diffusione delle mafie. Queste hanno bisogno di una società civile debole e della solitudine di cittadini ricattabili”.

16 anni di Carovane antimafie

Tutto inizia nel 1994 con dieci giorni di viaggio da Capaci a Licata: un percorso a tappe a un anno e mezzo dalle stragi di Capaci e via D'Amelio del 1992. L’idea nasce da Arci Sicilia con lo scopo di portare solidarietà a coloro che operavano in prima fila per diffondere legalità, democrazia, giustizia e opportunità di crescita sociale nel proprio territorio, per sensibilizzare le persone, per tenere alta l'attenzione sul fenomeno mafioso, per promuovere impegno sociale e progetti concreti. A partire dal 1996 la Carovana è copromossa insieme all'Arci da Libera e Avviso Pubblico.