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Gordon Brown o David Cameron? La risposta il 6 maggio

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Roberto Lapia

Politica

Il Primo Ministro britannico Gordon Brown ha annunciato martedì (6 aprile 2010) che le elezioni legislative si terranno il 6 maggio, aprendo così ufficialmente la campagna per la Camera dei Comuni. Il tema centrale, secondo i commentatori, sarà l’enorme deficit pubblico, ma è in gioco anche la credibilità dei partiti tradizionali.

Expansión – Spagna : «La Gran Bretagna deve risanare il suo bilancio»

La campagna elettorale britannica sarà incentrata soprattutto sulla compensazione del deficit di bilancio, stima il giornale economico spagnolo Expansión, che spera che questo obiettivo venga atteso dopo l’elezioni: «L’enorme disequilibrio del bilancio pubblico determinerà la campagna elettorale. I tre partiti principali (conservatori, laburisti e liberali) sono d’accordo circa la necessità di sanare il bilancio pubblico, anche se dispongono di teorie divergenti per far fronte a questo problema. Bisogna sperare, per il bene dell’economia britannica, che il clima da campagna elettorale non trasformi questo messaggio e che essa non culmini in promesse troppo grandi da parte dei politici. In ogni caso, gli elettori britannici dovranno avere la maturità per diffidare delle promesse di un futuro roseo in luogo di misure rigorose». (Articolo del 07.04.2010)

Il Sole 24 Ore – Italia : «Una campagna segnata dal deficit di bilancio»

La campagna elettorale britannica gira principalmente intorno al deficit pubblico del paese, considera il quotidiano economico Il Sole 24 Ore: «In Gran Bretagna le promesse elettorali sono come delle obbligazioni che l’opposizione dovrà avere il coraggio di reclamare durante tutta la legislatura. La via tracciata dalla crisi, la più grave dal 1929, lascia poco spazio alle divagazioni: Brown e il candidato alla sua successione, David Cameron, si sfidano sul filo del rasoio, acrobati sull’abisso di un deficit che rappresenta il 12% del Pil. Il leader dei liberali, Nick Clegg, si è gettato nella mischia, annunciando a più riprese di aspirare lui stesso a Downing Street. Non solamente in maniera virtuale: dai sondaggi pare che Clegg possa essere l’ago della bilancia di queste elezioni». (Articolo del 07.04.2010)

Riuscirà Brown a riparare il motore difettoso del suo partito?

The Irish Times – Irlanda : «I partiti tradizionali sotto pressione»

Le elezioni legislative britanniche costituiscono un test importante per la credibilità dei partiti tradizionali, scrive The Irish Time: «Il candidato che subirà il test più probante durante queste elezioni sarà la politica stessa. La grande disillusione dell’opinione pubblica, in seguito allo scandalo dei rimborsi spese gonfiati, potrebbe portare gli elettori a voltare le spalle ai partiti tradizionali per favorire gli estremisti, come [gli euroscettici del] UKIP o [il partito di estrema destra] BNP, o addirittura ad astenersi in massa, possibilità non così remota. La partecipazione elettorale determinerà la consistenza della maggioranza ma anche l’autorità di cui, qualsiasi governo che uscirà dalle urne, potrà disporre. In un’epoca in cui si richiedono leadership e decisioni rigorose, la politica avrebbe bisogno di un voto di fiducia». (Articolo del 07.04.2010)

Die Presse – Austria : «La grande occasione di Cameron»

Il leader dei tories, David Cameron, si presenta come l’erede dei due ex Primi Ministri Tony Blair e Margaret Tatcher, cosa che dovrebbe essergli sufficiente per vincere le elezioni, riporta il quotidiano Die Presse: «La Gran Bretagna è alla vigilia di uno scrutinio appassionante, tra la “continuità” e il “ritorno allo scetticismo nei confronti dello Stato e dell’Europa”, tra una social-democrazia priva d’ideologia ed un liberalismo dal volto sociale ed ecologico. Si tratta dell’eredità di Blair e della Tatcher, che Cameron ritiene di impersonare. È l’occasione per un cambiamento di governo dopo ben 13 anni. È per questo che Cameron ha le migliori possibilità di vittoria. Ma la strada che porta al n. 10 di Downing Street non è ancora sgombra. E i tories, probabilmente, potranno governare solo con l’appoggio dei liberali, dati molto forti nei sondaggi. Se le cose dovessero andare in questo modo, allora i liberali di Nick Clegg potrebbero esigere un prezzo molto elevato: l’introduzione del sistema proporzionale». (Articolo del 07.04.2010) 

Foto: oedipusphinx/flickr; acidrabbi/flickr

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Translated from Wahlkampf: Drahtseilakt auf der britischen Insel