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Gli spettri di Dostoevskij in Bobok

Published on

Napoli

Lo spettacolo ispirato all'omonimo racconto di Dostoevskij e prodotto dal Teatro Rostocco, con adattamento e regia di Ferdinando Smaldone, ha inaugurato la nuova stagione teatrale del Teatro di Contrabbando. Il nostro fotoreportage, realizzato da Rosario Totano.

Ne 'A livella, Antonio de Curtis narrava la disavventura di un malcapitato che, rimasto chiuso in un cimitero, si trovava ad udire un alterco tra le anime dei defunti. Una situazione vissuta anche dal protagonista di Bobok, racconto di Fëdor Dostoevskij che, adattato e diretto da Ferdinando Smaldone e prodotto dal Teatro Rostocco, ha aperto Parlesia, la nuova stagione teatrale del Teatro di Contrabbando (se volete scoprire di più non perdetevi la nostra intervista con i contrabbandieri).

La somiglianza con la poesia di Totò non deve però ingannare: il vocabolo Bobok è adottato in forma onomatopeica e rappresenta l'ultima esalazione prima della morte. Così, sin dal titolo, il racconto diviene contenitore e strumento di quel «realismo in senso supremo» propugnato da Dostoevskij per la conoscenza e l'espressione della società moderna. L'adattamento diretto da Smaldone coglie la forza del testo originario e, attraverso la proporompente interpretazione degli attori, la cupa ed affascinante scenografia ed il conturbante canto di Orsola Sorrentino, spinge lo spettatore a confrontarsi, in un atmosfera rarefatta e "di mezzo", con gli interrogativi sull'ignoto e sulla condizione esistenziale dell'esser umano.

Fotogallery realizzata da Rosario Totano.

Gli interpreti di Bobok sono: Antonio Affinito, Lello Cirella, Salvatore Esposito, Paola Guarriello, Chiara Mattiacci, Noemi Pirone, Maria Anna Russo, Ferdinando Smaldone, accompagnati dal canto di Orsola Sorrentino.