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Giù le mani dai simboli nazionali !

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La Parisienne di cafébabel

Nel marzo 2009, la signora di ferro festeggerà 120 anni. No, non sto parlando della progenitrice di Margaret Thatcher, ma della Torre Eiffel. L’anno prossimo, l’icona parigina più famosa del mondo, festeggerà oltre un secolo di successi malgrado gli inizi alquanto difficili. D’altronde non si dice che il destino dei più grandi inizia nella sofferenza ?

Allo stesso modo Edith Piaf  é stata screditata e disprezzata prima di raggiungere il successo, adorata da folle di ammiratori che continuano a trascinarla nel tourbillon della gloria postuma. E altrettanto sacri sono i "simboli" del nostro patrimonio nazionale.

La Torre Eiffel è, se non il più grande simbolo del patrimonio francese, quantomeno il più conosciuto.

Che sorpresa allora scoprire che per regalo di compleanno madre patria intende deturparla ?! Un concorso di architettura sarebe stato bandito dalla mairie di Parigi all’inizio dell’anno per  « rivestire » la  vecchia signora nel 2009 come se dovesse rifarsi il belletto… Il vincitore sarebe lo studio d’architettura Serero. Se avete voglia di saperne di più sul progetto cliccate qui: Sin d’ora La Parisienne vi invita a reagire qui :

Nel momento in cui l’Europa parla molto dei suoi simboli, tali i cinque che accompagnareberono il trattato di Lisbona (11 stati membri, tra cui la Francia, hanno tuttavia rifiutato di sovrabbondare), pensate che i segni distintivi di un dato paese debbano evolvere di pari passo con la società che li adotta ? O al contrario, le icone non contribuiscono alla memoria collettiva e accettandole per come sono rendiamo loro un grande omaggio ?

Traduzione di Anna Maria Sarcina