Giovani, studentesse e in vendita: "Elles"
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Esce nelle sale francesi il nuovo film di Juliette Binoche, "Elles". Il film racconta la storia di una giornalista alle prese con due studentesse, una polacca e una francese, costrette a prostituirsi per pagare gli studi. Il soggetto non è nuovo, ma la trama è originale e la giornalista si lascia ammaliare dal fascino delle due ragazze. A risentirne, tuttavia, è proprio la sua inchiesta.
All'inizio era stata Sud-étudiant, organizzazione di studenti francesi, ad aver lanciato la prima pietra, accusando in un rapporto del 2006 la cifra di 40.000 studenti costretti a prostituirsi per pagare gli studi. Numero che è andato ridimensionandosi negli anni seguenti, in seguito a inchieste più approfondite, ma che è rimasto l'unico punto di riferimento per tutte le ricerche a venire. Sud-étudiant ha ritirato il testo ufficiale del rapporto, costruito su una base statistica troppo fragile, ma questo non ha fermato le inchieste dei media tradizionali. Giovani, studentesse e in vendita: il titolo perfetto per attirare lettori e maliziosi.
La prostituzione degli studenti è un fenomeno irregolare, occasionale, che viaggia attraverso la Rete ("ménage in tenuta sexy", è l'annuncio più comune per attirare i clienti), si svolge in appartamenti privati e non si lascia avvicinare facilmente dalle domande dei giornalisti. Ci prova Anne (Juliette Binoche), nel nuovo film di Malgoska Szumovska, "Elles", nelle sale dal primo febbraio. Un soggetto non nuovo, già introdotto da "Student service" di Emmanuelle Bercot, ma trattato in maniera originale. Con quali risultati, vedremo ora.
Il film è una coproduzione europea, che riunisce una produttrice francese (Marianne Slot, di Slot Machines), una scenarista tedesca (Tine Byrckel) e una regista polacca, Malgoska Szumowska. La storia ruota attorno a due assi principali: la vita di Anne, giornalista d'inchiesta e donna di casa, punto d'appoggio dell'intera famiglia, e la storia di Charlotte (Anaïs Demoustier) e Alicja (Joanna Kulig), giovani studentesse che si prostituiscono per pagarsi gli studi.
Il ritmo iniziale è rapido, le storie personali si delineano a poco a poco nelle pause fra un'intervista e l'altra. Il montaggio risponde alle esigenze di scena, lasciando l'immaginazione libera di riempire il non detto della storia. Il climax raggiunge il suo apice nel momento in cui un "cliente", ubriaco, sodomizza Charlotte con una bottiglia di vetro, indifferente ai lamenti disperati della ragazza. Il disgusto tra gli spettatori è generale, il dito puntato contro quanti abusano delle studentesse è fermo e intransigente.
Eppure il film prende una piega inaspettata. L'impressione, che si rivela solo alla fine dei 96 minuti di riprese, è di non sapere ancora nulla della vita privata di Charlotte, studentessa francese, e Alicja, studentessa polacca derubata della valigia al suo arrivo a Parigi. La prima si prostituisce per non dover trascorrere il tempo libero dietro alle casse di un fast food. Ha una famiglia lontana, ignara e indifferente. La seconda ha vinto la sua personale sfida con la povertà, ma deve fare i conti con la madre, sospettosa e decisa a raddrizzare, a suon di sberle, la carriera scolastica della figlia.
Le domande più importanti, fatte dalla Binoche-giornalista, sono rimaste eluse: sappiamo che le ragazze non si sentono umiliate, ma qualche volta piangono anche loro. Sappiamo che vanno bene a scuola, che si "nascondono" in qualche modo, ma gli unici momenti in cui compaiono sulla scena sono quelli delle interviste. I rapporti sessuali, qualche volta al limite della perversione, sono solo un leit-motiv che ritorna per tutto il film. Tutte le telecamere sono per lei: Anne, la donna di casa, la giornalista che si lascia ammaliare dai racconti seducenti della studentessa polacca. Fino a sognare, per un momento, di prendere il posto delle sue testimoni.
In sostanza, quel fenomeno sotterraneo e invisibile della prostituzione studentesca è ancora una volta rimasto inesplorato. La telecamera ruota attorno a queste figure seducenti e disinibite senza cogliere un particolare rivelatore. Quello che sappiamo è solo quello che la giornalista riporterà nel suo pezzo, senza possibilità di verifica sulle fonti. Il confronto con queste vite "al limite", all'inizio condotto secondo un metodo professionale, finisce per sconvolgere, sia pure per un momento, la vita privata della giornalista. Il destino delle ragazze, nascosto sotto uno pseudonimo da cabaret (Charlotte si fa chiamare Lola, e solo all'ultimo svela il suo vero nome), si perde alla fine dell'ultima intervista.
‘Elles’ è tra i film concorrenti del 2012 Berlin international film festival. Negli altri paesi europei uscirà nelle date seguenti:
Polonia, 17 FebbraioRegno Unito, 20 Febbraio, e al Glasgow film festival prima del 20 aprileSvezia, 16 MarzoBelgio, 28 Marzo.Germania, 29 MarzoOlanda, 10 Maggio
Foto di copertina e nel testo: gentile concessione di © Haut et Court; video: abcscope/youtube