Foursquare: uno sconto val bene la mia libertà?
Published on
Il mondo dei social network non ruota tutto intorno a Facebook. Da "Diaspora", nato dalle ceneri del Quit Facebook Day, a "Path", in cui la cerchia di amicizie non può superare i 50 amici, la lista delle alternative al colosso di Mark Zuckerberg è sterminata. Il succo dell'alternativa? Promuovere una maggiore attenzione alla privacy.
Ma non è il caso di uno degli ultimi arrivati, "Foursquare", che, al contrario, punta sull'offerta di vantaggi reali e convenienti agli utenti che lo utilizzeranno. E, in tempo di crisi, perché non sacrificare un po' della propria privacy per uno sconto?
In un momento di forte crisi economica dove anche ottenere un gelato gratis può avere una sua importanza, novità del genere possono cambiare la vita! Vuoi sapere come ottenere prodotti gratis, sconti eccezionali, riuscire ad essere inserito nella lista VIP dei locali alla moda, senza il bisogno di essere un calciatore di successo o un personaggio televisivo? Facile! Comprati un telefonino smartphone, ma occhio (!) che sia dotato di GPS, ed inizia ad usare Foursquare, la nuova applicazione che negli ultimi mesi è già diventata un fenomeno di studio da parte di sociologi ed esperti di marketing.
L'ennesima trovata degli ennesimi giovanotti al di sotto dei 35 anni, all'anagrafe Dennis Crowley (statunitense) e Naveen Selvadura (inglese di Londra), sta già cambiando gli usi dei suoi 2 milioni di utenti iscritti in tutto il mondo e si propone come una novità che potrà cambiare il modo stesso di pianificare campagne pubblicitarie basate sul vecchio " passaparola".
Un misto fra Facebook e Twitter, Foursquare si basa sul più amplio fenomeno della geolocalizzazione (o geo-tagging) che fa sì che ognuno che abbia un account e un telefonino ultima generazione, possa lasciare un messaggio, pubblico o privato, sulla bacheca virtuale in modo che tutti possano sapere dove ti trovi in quel preciso momento. L'utilità di questo servizio che avrà fatto rigirare ancora una volta il povero George Orwell nella tomba, sta nel fatto che:
a) si possono avere notizie in tempo reale riguardo il posto dove, eventualmente, si sta per andare (ad esempio: «Piazza della Concordia è bloccata per uno sciopero degli studenti», oppure «La metro linea A è bloccata alla stazione XY per un guasto elettrico, etc...);
b) se si è deciso di andare per la prima volta in un particolare ristorante e magari si vuol fare bella figura con la tipa conosciuta su Facebook dopo aver cliccato per mesi su " mi piace" ad ogni suo link pubblicato, ebbene si può cercare se qualcuno ha lasciato un commento proprio su quel locale e decidere di conseguenza senza correre il rischio di fare "spiacevoli" scoperte.
Ma attenzione ! E' proprio questa ultima particolarità che rende Foursquare diverso da tutti gli altri social network o applicazioni simili in circolazione. Entrando in locali, negozi, uffici e lasciando un proprio commento sulla bacheca, l'utente non solo crea una specie di mappa delle sue frequentazioni abituali, ma colleziona ingressi in un certo posto che gli danno diritto a ricevere un distintivo, che appare sullo stesso Foursquare. Colossi mondiali come Starbucks o Hbo, hanno già fiutato l'affare e le nuove possibilità di marketing, così hanno firmato accordi miliardari. Le grandi compagnie, infatti, puntano moltissimo sulla fidelizzazione del cliente che non si ottiene soltanto tramite un passaggio pubblicitario radiofonico o televisivo. Grazie a Foursquare, come ha già fatto Facebook, non si creano solo clienti fedeli ma veri e propri fans del locale, ristorante, etc... che si identificano con il marchio. In cambio di questa fedeltà che con Foursquare può essere facilmente misurata dal numero di segnalazioni lasciate, gli sponsor concedono privilegi (offerte, sconti, regali) secondo il numero dei distintivi accumulati.
Come diceva Albert Einstein «l'energia nucleare è buona e sicura ma dipende dell'uso che ne viene fatto». A parere di chi scrive, una novità come questa può favorire quel processo di localizzazione sfrenata a cui si sta assistendo e che, se usato male, può instaurare una dittatura silenziosa ma allo stesso tempo può avere anche dei risvolti comici o incontrollati. Usando questa applicazione, ciascuno di noi sarà bombardato dagli spot pubblicitari in maniera più rapida e precisa finché la nostra vita e le nostre abitudini ne saranno inevitabilmente influenzate. Perché entrare in un negozio se il mio telefono mi consiglia di fare due passi in più e di usufruire di un'offerta?
Ci si chiede, inoltre, cosa succederebbe se questa tecnologia un giorno venisse usata anche per promuovere attività commerciali considerate "non molto accettabili" per la morale vigente come sexy shops, negozi di armi da fuoco, peep-show, coffee shop e via dicendo. Seguendo la logica alla base di questo social network, anche in questo caso, gli utenti che hanno accumulato un certo numero di entrate e distintivi, avrebbero diritto a gadgets, offerte speciali e sconti come tutti gli altri utenti?
Foto: (cc)schatz/flickr