Firenze contemporanea: Kinkaleri e l'alfabeto del corpo
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Palazzo Strozzi Contemporaneo è il nuovo programma dedicato alla contemporaneità a cura del CCC Strozzina che si propone di dare nuovi spunti di riflessione sullo spazio del Cortile dello storico palazzo fiorentino attraverso 4 opere site-specific.
Dopo l'installazione luminosa di Franco Menicagli, A chi non piace guardare il cielo? (rimasta visibile fino al 16 novembre) è stata l'opera performativa del collettivo di artisti Kinkaleri a trasformare lo spazio del cortile in un palcoscenico a cielo aperto fino al 30 novembre con Everyone Gets Lighter| All!, seconda tappa del progetto.
«La nuova vita del cortile»
Da abituale luogo dell'accoglienza il cortile si arricchisce delle possibilità di incontro e scambio tra artista e pubblico. Il contemporaneo entra nella storia e la carica di significati: le luci e i suoni che accompagnano l'opera performativa abitano lo spazio fisico che diventa anche mentale. Si trasformano in presenza effimera che evoca la figura del performer come quella di un tempo passato. E anche di uno futuro. L'attesa dell'artista si è trasformatain momento di esplorazione per il pubblico che percorre il vuoto del cortile, lo misura e lo riempe, vagando da un punto all'altro alla ricerca di informazioni su ciò che sta per succedere per poi ritrovarsi esso stesso protagonista della performance artistica.
Il collettivo Kinkaleri, nato a Prato nel 1995, è oggi composto da Massimo Conti, Marco Mazzoni e Gina Monaco. La performance che hanno realizzato è parte del progetto All! , dispositivo di trasmissione di un neo-codice corporeo che amplifica la potenzialità rivoluzionaria dell'invenzione di un nuovo linguaggio, la sua condivisione e diffusione. È una riflessione sulla capacità di relazione umana, che scavalca la comunicazione verbale per arrivare all'autenticità del messaggio. Secondo Kinkaleri:
“Ognuno si fa luce”. Ognuno si fa lieve nella possibilità di essere presenza, fisica e gestuale, portatrice di espressione e comunicazione che riguarda l'individuo e tutti. Ognuno ha diritto di intraprendere una relazione col mondo nella propria singolarità, deviando dalle uniche opportunità affidate ad un codice verbale che nella contemporaneità è spesso veicolo di potere e controllo.
Ognuno è messaggio, ognuno è comunicatore. È la possibilità di avere uno strumento alternativo di relazione e confronto. E tutti sono chiamati a partecipare, ad appropriarsi del linguaggio gestuale inventato dagli artisti e ad esplorarne le possibilità di espressione.
Ad ogni lettera dell'alfabeto corrisponde un gesto del corpo e la semplice contemplazione ne permette di apprenderne le regole che vi sono alla base. Tutte le lettere doppie sono seguite da un salto. Dal semplice atto gestuale si arriva alla coreografia della parola che diventa una vera e propria danza per interpretare le poesie di Alcuni Haiku Occidentali di Kerouac.
Un esperimento riuscito? Sicuramente il pubblico di “piccoli” presente ha colto per primo l'invito degli artisti a sperimentale il nuovo alfabeto e, senza nessun timore, ha preso parte attivamente alla danza. Il primo appuntamento è stato giovedì 20 novembre a cui sono seguite altre repliche a orari diversi fino al 30 novembre.
Il prossimo evento, terza tappa del programma contemporaneo del Museo di Palazzo Strozzi, sarà l'installazione site-specific del duo Bianco-Valente che prenderà possesso degli spazi del cortile dall'11 dicembre 2014.
http://www.strozzina.org/exhibitions/palazzo-strozzi-contemporaneo/