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Festival Intramurs: scoprire Valencia attraverso l'arte urbana

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Cultura

Non è il quartiere più turistico della città, tuttavia nasconde luoghi unici. A Valencia si sta tessendo una rete di festival urbani autogestiti dai residenti della città. Intramurs, situato nel quartiere El Carmen, si impegna per dare impulso all'arte negli spazi pubblici e esprimere tutto il potenziale che si trova "all'interno delle mura".

Si tratta di un vicolo stretto, perso nel cuore del quartiere El Carmen a Valencia. Non ci sono bar, servizi e nemmeno gente che passeggia. Apparentemente non c'è nulla di interessante da scoprire, tuttavia il numero 19 della calle Mare Vella nasconde un vero tesoro che si conosce appena: la Casa Taller March. Qui vissero e lavorarono per più di cent'anni le quattro generazioni della famiglia. Risalente alla fine del XVIII secolo, il bisnonno di Pepe March lavorava qui come orefice e realizzava immagini religiose in legno e in bronzo. Oggi Pepe si dedica alla creazione di gioielli con smalto e metallo. 

Un luogo di cui pochi conoscono l'esistenza, dove nel momento in cui si varca la sua soglia si inizia a viaggiare nel tempo e attraverso tutta la storia del patrimonio artístico che la città di Valencia possiede. Busti, sculture, colonne, ceramiche, smalti e gioielli perfettamente conservati per più di un secolo, si trovano esposti in un laboratorio che ha fatto la fortuna della famiglia. 

Diversi cortili interiori sono colmi di altri manufatti che attualmente si trovano in pericolo, poiché il piano urbanistico municipale prevede la demolizione di una parte dell'atelier per costruire al suo posto una piazza. Dietro la casa dei March, si trovano anche alcuni resti delle antiche mura moresche di Valencia, e Pepe denuncia l'incoerenza di questo progetto sovvenzionato dal Programma europeo "Restauro". Più precisamente, uno dei principali obiettivi del programma è mantenere ed incrementare le attività commerciali e tradizionali dei centri storici delle città europee. 

Arrivare in questo laboratorio e poter conoscere la sua storia non è facile, tuttavia iniziative come quella della CaminArt o di Intramurs, festival di arte a Valencia, permettono di rivitalizzare e far conoscere gli spazi più nascosti di El Carmen. «Si tratta di una buona alternativa per fare turismo culturale e artistico, il che è interessante per il nostro quartiere,» afferma March. 

Come questo, più di una ventina di atelier collaborano con Intramurs per avvicinare la traduzione artigiana a tutti ai curiosi e ai visitatori che passeggiano per le vie della Ciutat vella. Inoltre, il festival, che inserisce l'arte urbana nello spazio pubblico, non trascura nemmeno le gallerie: può contare sulla partecipazione esclusiva di LaVAC, che espone numerose mostre come parti integranti della rassegna. 

Intramurs nasce con l'idea di rivitalizzare culturalmente il quartiere, spiega Salvia Ferrer, la sua direttrice. «Vogliamo mostrare il grande potenziale artistico e la creatività che si nasconde "tra le mura"» dice, cosí come «potenziare a livello culturale, economico, immobiliare e turistico il barrio di El Carmen, grazie alla partecipazione di residenti, atelier, gallerie, piccoli commercianti e bar».

Si è respirato un clima di festa durante i 10 giorni della manifestazione, che è terminata il 1° novembre. Dieci giorni carichi di arte e di azione: perfomance, concerti, recital di poesia, workshop, proiezioni audiovisive, teatro, danza, moda e dibattiti: 400 attività in programma grazie a più di 300 artisti, molti dei quali internazionali. Tutto questo con l'intenzione di riappropriarsi dello spazio pubblico e di avvicinare l'arte alla strada. Il Paese ospite del festival era l'Olanda, come esempio di arte pubblica.

Edifici abbandonati si trasformano in una sala da concerto, una passerella di moda o lo spazio ideale per un recital di poesia. Una facciata diventa un'enorme murales. Una piazza, un palcoscenico di teatro. E le vie si riempiono di musica e di gente. «Per un turista, venire nel centro storico di Valencia e poter partecipare a Intramurs permette di conoscere il quartiere da un punto di vista totalmente differente,» afferma Ferrer. 

Di fatto, grazie al festival, in Plaza de la Virgen si è concepito per la prima volta in 70 anni un'installazione artistica che non fosse religiosa. Si tratta dell'opera Esercizi per crescere, dell'artista olandese, valenciana d'adozione, Monique Bastiaans. Un campo di 4.200 spighe d'orzo realizzate in argilla e modellate anche da chi si trovava in piazza.

«Per questo motivo si tratta di un modo per avvicinare l'arte alla gente al di là di musei e gallerie,» spiega Bastiaans. Ispirate al passato arabo di Plaza de la Virgen così come alla Alhambra di Granada, le spighe danno forma a degli arabeschi, uno dei motivi decorativi più caratteristici dell'arte islamica. 

Valencia offre così ai suoi visitatori un modo diverso per conoscerla, grazie a una decina di festival urbani nati grazie ai residenti dei quartieri della città. A Intramurs bisogna aggiungere Benimaclet ConFusión, MUV!, Distrito 008, Ciutat Vella Oberta, Cabanyal Íntim, Russafa Escènica e altre iniziative (quasi a budget zero) che vogliono rigenerare e rivitalizzare Valencia. Tutto questo per amore dell'arte. 

Translated from Festival Intramurs: Descubrir Valencia a través del arte urbano