Festival del Cinema Mediterraneo 2014
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Valentina VendittiA Bruxelles fa freddo, molto freddo... Invece di restarvene a casa a tremare, imbarcatevi verso Sud con il Festival del cinema mediterraneo che comincia venerdì 5 dicembre al Botanique.
Da 25 anni, il Festival del Cinema Mediterraneo offre una vasta programmazione di film prodotti un po' in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
L'anno scorso, il festival ha richiamato quasi 15 000 persone. E da questa edizione non ci si aspetta di meno.
Dedica speciale ai giovani
Questa edizione ricostruisce un ritratto dei giovani del Mediterraneo. Il festival si apre infatti con l'anteprima dell'ultimo film di Tony Gatlif, "Geronimo". La protagonista, interpretata da Céline Sallette, è un'educatrice che ha il compito di placare le tensioni in un quartiere difficile di una città al sud della Francia. La giovane attrice e il regista saranno presenti al Botanique per incontrare il pubblico. Tra gli altri film di quest'edizione speciale, ci sarà anche "Xenia" del regista greco Panos H. Koutras, che era stato già accolto calorosamente dal pubblico del festival di Cannes.
Se anche voi amate le "dark comedies", vi consigliamo "Zero motivation": la regista Talya Lavie ripercorre con sguardo satirico la vita di tre ragazze durante il servizio militare obbligatorio in Israele.
La vita è dolce, la vita è bella
Nell'ambito della presidenza italiana al Consiglio dell'Unione Europea, il festival propone una sezione dedicata al cinema italiano, in collaborazione con il MED Film Festival di Roma e dell'Istituto di cultura italiana di Bruxelles. Sarà l'occasione di guardare in anteprima il film Paolo Virzì, "Il Capitale Umano", che mette in scena la storia di due ricche famiglie unite dalla stessa ossessione: i soldi. Da vedere anche "Il Giovane Favoloso", una biografia del poeta romantico italiano Leopardi firmata Mario Martone e interpretata da uno dei migliori attori del cinema italiano: Elio Germano. I registi Agostino Ferrante e Giovanni Piperno presenteranno poi il documentario "Le cose belle", che a dieci anni di distanza ridà la parola a quattro giovani napoletani filmati all'età di 14 anni, per vedere se sono riusciti a realizzare i loro sogni.
Cosa può fare il cinema rispetto alla guerra in Siria? È una delle questioni che il Festival ha sollevato, in particolare con il documentario "Io sto con la sposa", girato tra Palestina e Italia, nel quale un finto corteo nuziale con la sposa e i suoi invitati (principalmente siriani e palestinesi) attraversa le frontiere blindate dell'Europa.
Infine, da vedere e rivedere i film "Una vita a Palermo" della drammaturga siciliana Emma Dante e "La scuola di Babele" della francese Julie Bertucelli, che ha seguito per un anno una classe di ragazzi appena arrivati in Francia.
Translated from Festival du Cinéma Méditerranéen 2014