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Ferie d'agosto: the place NOT to be

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Lifestyle

Visite guidate, meduse, catene d'oro e Sangria "invecchiata"…siamo cittadini del mondo, viaggiamo in tutte le latitudini, ma alcune località vorrebbe evitarle anche il viaggiatore più impavido. Cafébabel, per quest'anno, ha scelto di augurarvi buone vacanze con una piccola ma utile lista di destinazioni da evitare, in una photogallery per stomaci forti.

Forte dei Marmi (Italia)

Nonostante il successo del film, sotto il sole delle della Toscana non è il posto ideale per trascorrere le vacanze in estate. In particolare, nella famigerata località amena nota con il nome di Forte dei Marmi, dove non è il profumo del mare bensì l’aroma acre della gelatina nei capelli, che impregna le acconciature maschili a metà tra Uomini e Donne e Sapore di Mare, a respirarsi a pieni polmoni. Attori sul viale del tramonto, marchiati a vita da un cammeo in pellicole estive a dir poco trash, deambulano ancora da queste parti, corteggiati dalla programmazione delle discoteche della riviera. E incorniciati dalla fiera, non della vanità, ma del cattivo gusto: testosterone ai massimi livelli, catene d’oro, leopardi spalmati su minigonne e abitini, in una vorticosa moltitudine abbronzata di paillette e brillantini. Particolarmente raccomandato per paparazzi poco ambiziosi e cercatori di polvere di stelle a buon mercato. VN

Mostar (Bosnia)

Un viaggio in Bosnia-Erzegovina potrebbe aprirvi gli occhi. Anche troppo, in tutti i sensi. Sui muri, per le strade, sono ancora evidenti le tracce delle mine, gioiose stimmate del conflitto degli anni ’90 e dell’assedio di Sarajevo. Bombe a parte, gli amati-odiati turisti si recano allegramente sul ponte della città di Mostar che conta ormai, ogni estate, in media 4 esemplari di turista per metro quadro. Un po’ più in alto, spicca tra tutte le teste, quella del solito noto che lancia la sfida a tuffarsi nel fiume. Per farla breve, la miglior strategia rimane la fuga. Ma con un ritorno già in programma: Mostar vale la scarpinata a piedi, ma quando fa meno caldo e i vicini saranno, preferibilmente, tutti autoctoni. 

Benidorm (spagna)

Una certa idea d’inferno. Che assomiglia vagamente a due armate di 100.000 inglesi contro 100.000 tedeschi, giunti a colonizzare le rive spagnole a colpi di botttiglie di Smirnoff e protezione solare fattore 50. Quando si vive a Benidorm, la scenografia prende una strana sfumatura rosa choc, costringendo gli indigeni malcapitati ad attraversare una marea di parei fluo per poter arrivare a casa. Il ciuffo pretenzioso, il vestito bianco, i tatuaggi improbabili…questa, ahimé, l’eredità peggiore lasciata da Scar Face. In Spagna, si dice che Benidorm sia "la piccola Las Vegas". Tuttavia, perfino nei peggiori bar di Las Vegas, la sangria ha un gusto migliore e sa meno di uva. MT

Neuschwanstein (germania)

Vacanze hispter-friendly in Germania? Berlino è l’unica risposta allora. Tuttavia, se si presta fede alla bibbia del viaggiatore (sarà vero?) Lonely Planet, the place-to-be in Germania è Füssen. Benvenuti dunque nella Baviera profonda, ai piedi del castello di Neuschwanstein. A quanto pare, la fortezza di Luigi II di Baviera è la principale attrazione teutonica e convince ogni estate migliaia di turisti da tutto il mondo a farsi strada fino alla frontiera con l’Austria. Per fare cosa? La fila, ovvio. Perifno quelli che hanno la pazienza necessaria per aspettare 3 ore per una visita guidata saranno delusi dall’assoluta mancanza di autoctoni in tale regione tedesca che, in estate, diviene piuttosto una filiale nipponica il cui slogan è, universalmente, "Photo? Photo?". KF

Il Mar baltico (Polonia)

WładysławowoJurataJastarnia o anche Krynica Morska. I nomi non fanno la differenza. Le stazioni balenari polacche hanno conosciuto il loro momento di maggiore successo prima della guerra. Oggi, tutto sembra finito. Le ragioni? Purtroppo anche queste non si discostano dai sintomi più comuni che intaccano le località di vacanza: turisti ubriachi, hotel sinistri, famiglie troppo rumorose. Quel che ci vuole per farvi desistere dal volerne sapere di più sulla Polonia. Almeno d’estate. KP

Guérande (Francia)

Per tutti quelli che snobbano la popolosa e popolare Costa Azzurra, la Penisola di Guérande è diventata il simbolo di una Bretagna chic e calma. Tuttavia, in piena alta stagione, quando non si può esattamente contare sul budget di taluni parigini agiati, questa oasi immersa nel nulla finisce per essere fin troppo calma. Tra il centro divertimenti dove pascolano adoscelenti svogliati e il centro città con la sua fauna di borghesi in polo Lacoste, la movida non è proprio assicurata. Tuttavia, la riva del mare, raggiungibile dopo almeno 10 chilometri a piedi data l’ubicazione (doverosa) del vostro hotel, sarà magnifica e... vischiosa, sì, come la medusa di 40 cm di diametro sulla quale avete appena camminato. Qui, i simpatici invertebrati arrivano in branchi colonizzando intere parti del litorale. Di che farsi venire la voglia di prendere il primo tgv diretto a Parigi. True ouest storyJA

La redazione è aperta a segnalazioni, consigli, suggerimenti. Non esitate a inviarci i vostri racconti e le vostre esperienze da dimenticare sui posti NOT to be di questa estate. Mailto:  redazione@cafebabel.com

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from Vacances d'été : vue sur la mer(de)