Fare buco
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giulia vianelloMarinare la scuola è un fatto universale, cambia solo il modo di dirlo.
Il rientro a scuola è da sempre un’occasione per fare buoni propositi: seguire i corsi con assiduità, ad esempio. Ma con le ultime giornate di sole, la tentazione di “secher les cours” (letteralmente seccare i corsi, il nostro “marinare la scuola”) è grande. Certamente ciò significa ritagliarsi un buco nella giornata, come fanno gli italiani (“fare buco”) a rischio di ritagliarselo con la sega (“ fare sega”).
Il metodo è una questione di sensibilità nazionale: gli inglesi, con il loro tatto leggendario, saltano la scuola (“skipping school”) come si salta la corda, mentre i francesi fan saltare in aria i corsi (“pètent les cours”).
Come occupare questo tempo libero non è un problema. I francesi, amanti delle passeggiate campestri farebbero volentieri “la scuola oziosa” (“l’école buissonnière”) mentre gli inglesi preferiscono vagabondare (“to play truant”), un po’ come gli ungheresi che si accontentano di passare il tempo (“ellógom az órákat”) per strada.
Gli spagnoli si meritano la loro reputazione di festaioli, visto che marinare la scuola nella penisola iberica ricorda il festeggiare (“Hacer novillos”), cioè i ragazzini che non andavano a scuola per uscire a vedere i toreri e impararne il mestiere. Questa piccola libertà richiede sempre un po’ di furbizia, come hanno ben compreso i tedeschi, visto che la loro espressione (“Die Schule schwänzen”) richiama l’abitudine che avevano i briganti di ingannare e truffare. Un ultimo consiglio: Non “fate buco” troppo spesso se non volete “fare buco” anche davanti al vostro foglio d’esame…
Ritrova le illustrazioni di Henning Studte sul suo sito.
Translated from Sécher les cours