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Exit Music: Au revoir cafébabel

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Finito di scrivere durante l'ultimo venerdì in ufficio, tra un ristorante italiano a Strasbourg Saint-Denis, una città semi-vuota e una scrivania da svuotare. 

Quando il mio telefono ha squillato con la notizia che sarei andata a Parigi per dieci mesi, in qualità di editor per cafébabel, ero a Ferrara, per il festival di Internazionale, in attesa dell'inizio di un dibattito. All’ombra del castello estense, circondata da giornalisti, fotografi e abbagliata dal sole ancora caldo di ottobre, mi sono immaginata all'istante di nuovo a Parigi, dopo due anni dal mio primo arrivo nella capitale francese, di nuovo nelle strade che mi avevano regalato mille avventure e nella città che mi aveva fatto sentire subito a casa, nonostante me ne avesse fatte cambiare almeno dieci. 

Da allora, dopo quel momento di ebbrezza, solo quattro giorni dopo ero a Strasbourg Saint-Denis, nel secondo arrondissement di Parigi, dove la redazione centrale del magazine si nasconde al terzo piano di un edificio dalla porta azzurra.

In dieci mesi, con cafébabel, ho avuto l’opportunità di intervistare uno dei miei autori preferiti di sempre, passare una notte nell’università occupata di Budapest, diventare famosa per aver spaccato in mille pezzi un Babbo Natale di cioccolato, bussare alla porta di musei stravaganti e squat creativi, realizzare il sogno di andare ad Angoulême al Festival del Fumetto, passare un pomeriggio insieme a due sognatori, chiacchierare sul divano della regina del burlesque parigino e sorseggiare un bicchiere di vino bianco a Gare du Nord insieme a un mago del cinema. E tanto, tanto, tanto altro.

Ma soprattutto, ho riscoperto Parigi, per odiarla e poi innamorarmene di nuovo fino al punto di decidere di restare qui, anche se non sarò più nell’angolo in fondo a sinistra della redazione di cafébabel. Adesso le chiavi dell’ufficio, la mia scrivania, il suddetto angolo e cafebabel.it passano ad Alexander, incontro fortunato in quel di Aubervilliers, al quale sono felicissima di lasciare tutto quello che spero di aver costruito in quest'anno qui a cafébabel (potete scrivergli all'indirizzo a.damiano@cafebabel.com). 

Riparto entusiasta all'idea di vivere altre avventure in quel di Parigi, a cinquemila chilometri al secondo che, oltre ad essere il mio fumetto preferito, è anche il mio stato d'animo prediletto e, per il mio ultimo giorno, niente addii ma un arrivederci a tutti gli autori e i traduttori del network italiano, al team di Budapest che mi ha ospitato per cinque meravigliosi giorni e all’équipe di Parigi per avermi regalato questa avventura. E un grazie sincero a cafébabel e ai tanti volti, penne e voci di cui è formato.

A très très bientôt,

Valeria