Evento del mese - Ottobre 2015
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La Polonia ha scelto la destra anti-UE: le elezioni politiche portano sul podio Beata Szydlo del partito nazionalista Diritto e Giustizia e dell'ex primo ministro nazionalista Jaroslaw Kaczynski. Disfatta per la sinistra, che per la prima volta nella storia post-comunista del paese non entra neanche in Parlamento.
Il 25 ottobre le elezioni legislative in Polonia hanno portato alla netta vittoria della destra nazionalista e populista del partito Diritto e Giustizia. Con quasi il 38% delle preferenze, la formazione di Jaroslaw Kaczynski ha da sola la maggioranza dei seggi in Parlamento e può governare senza ricorrere a coalizioni. La neo-premier Beata Szydlo, versione polacca di Marine Le Pen e delfina di Kaczynksi, è diventata la nuova premier.
La compagine liberale di Piattaforma Civica, partito del primo ministro uscente Ewa Kopacz e dell'attuale presidente del Consiglio Europeo Donal Tusk, si ritrova all'opposizione dopo otto anni di governo. La sinistra? Fuori dal Parlamento come non era mai successo dalla caduta del regime comunista.
Nazionalista e ultra-cattolica, la nuova amministrazione polacca preoccupa Bruxelles per la sua posizione fortemente anti-europea. I vertici di Diritto e Giustizia dipingono l'Unione come origine di tutti i mali sociali ed economici del paese.
L'immigrazione è uno dei temi caldi su cui il disaccordo con l'UE è più forte, a causa delle posizioni nazionaliste e xenofobe di Kaczynksi e del suo partito. Anche la visione statalista dell'economia rende inconciliabile il neogoverno con il processo d'integrazione europea.
La destra polacca si è guadagnata la netta vittoria elettorale puntando su temi sensibili come immigrazione, welfare e cattolicesimo e trovando consenso dilagante soprattutto nelle masse rurali.
La Polonia è lo stato economicamente più rilevante dell'Europa orientale. L'UE deve ora imparare a fare i conti con un altro paese, dopo l'Ungheria, che abbraccia il nazionalismo minacciando di allontanarsi da Bruxelles. Noi di cafébabel Torino non potevamo non dedicare l'illustrazione del mese di ottobre alle elezioni polacche.