Europa senza fumo, la crociata
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Nella Giornata mondiale senza tabacco, viaggio nell’Europa che ha detto no alla “bionda” .
Niente fumo, siamo inglesi. Dal 1° luglio 2007 tutti i sudditi di Sua Maestà dovranno dire addio a sigaretta e affini in luoghi pubblici. L'Inghilterra si allinea così alle altre constituent countries del Regno Unito (Scozia, Galles, Irlanda del Nord) che avevano già seguito l'apripista Irlanda (2004), l'Italia e la Svezia (2005) nel vietare il fumo in tutti i luoghi pubblici, compresi bar e ristoranti.
Parigi senza fumo. Varsavia aspetta
Novità in vista anche per la Germania dove, a partire dal prossimo settembre, sarà vietato fumare su tutti i mezzi di trasporto pubblico, nelle stazioni e negli uffici pubblici nonché vendere le sigarette ai minori di 18 anni. Il provvedimento è stato approvato il 25 maggio dal Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco.
Anche i non fumatori francesi hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Dal 1° febbraio 2007, in Francia il fumo è stato vietato in tutti gli spazi pubblici, eccetto bar-tabaccherie, ristoranti, discoteche e casinò ai quali sarà esteso a partire dal 1º gennaio 2008. Il Belgio, invece, non ha aspettato: dal 1° gennaio di quest'anno vige il divieto in ristoranti e bar del Paese. Più flessibile la Spagna che, dal canto suo, ha bandito il fumo dai luoghi pubblici dal gennaio 2006 ma nei bar e ristoranti il divieto è parziale. Ai locali con una superficie maggiore ai 100 metri quadrati è stato concesso di allestire aree per fumatori a patto che siano chiaramente indicate e separate. A quelli più piccoli, invece, è stato permesso di scegliere se vietare o meno il fumo. Una legge simile entrerà in vigore tra un anno in Portogallo.
E tra i nuovi paesi membri? Dal 1° gennaio 2007 la Lituania applica un divieto totale. Ma nella vicina Polonia, nonostante un ampio sostegno dell'opinione pubblica, l'argomento non è ancora all'ordine del giorno.
Il personale di bar e ristoranti a rischio: un morto al giorno per fumo
Nonostante i molti esempi virtuosi, però, non si può ancora cantare vittoria. Stando al rapporto European tobacco control 2007 – che esamina la situazione sul fumo in Europa dal punto di vista sanitario, giuridico ed economico – l’andamento generale del consumo di tabacco nel Continente è pressoché stabile e solo in alcuni casi in leggera diminuzione. In molti Paesi, poi, risulta in aumento la percentuale dei giovani fumatori.
Il consumo di tabacco in realtà resta un pericolo in Europa, in quanto uccide circa 650mila persone l’anno. Quanto al fumo passivo, poi, le cifre non sono rosee. Basandosi su un rapporto dello Smoke Free Partnership – un'organizzazione che si occupa di ricerca sul cancro e sul cuore – il Parlamento Europeo fa sapere che ogni anno circa 72mila europei sono vittime del fumo passivo fra le mura domestiche e 7mila sul posto di lavoro. I dipendenti di ristoranti, bar, pub e nightclub sono particolarmente esposti, con un bilancio pari a 325 morti l’anno, cioè circa un morto al giorno.
Per avviare un’ampia consultazione sul problema, a gennaio la Commissione Europea ha adottato il Libro verde Verso un’Europa senza fumo: opzioni per un’iniziativa dell’Unione Europea. E gli europei cosa ne pensano? Un'indagine Eurobarometro parla chiaro: l’88% dei cittadini è favorevole a proibire le sigarette sul posto di lavoro e nei luoghi pubblici, il 62% nei bar e il 77% nei ristoranti.