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EurActiv parla italiano

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Roma

Sarà lanciata il 9 maggio al la versione linguistica italiana del portale dedicato all’attualità europea.Festival d’Europa di Tiziana Sforza E’ on line EurActiv Italia, il portale multimediale d'informazione europea della Rete EurActiv già attiva da vari anni in 10 lingue.

Obiettivo del portale è coprire con uno sguardo italiano l'attualità europea, fornendo ai lettori un'informazione chiara e puntuale in tempo reale. La redazione, che ha sede a Roma, opererà in stretto contatto con la “casa madre” di Bruxelles. La versione italiana del portale verrà presentata in anteprima il 9 maggio durante il “Festival d'Europa” a Firenze. Parteciperanno, fra gli altri, Andrea Gallo (Editore EurActiv.it), Daniela Vincenti (Direttore EurActiv.com), Giampiero Gramaglia (giornalista), Anguel K. Beremliysky (Rappresentanza in Italia della Commissione Europea), Massimo Palumbo (Parlamento Europeo - Ufficio d'Informazione per l'Italia), Pier Virgilio Dastoli (presidente Cime), Massimo Persotti (Dipartimento Politiche Comunitarie - Presidenza del Consiglio dei Ministri). Cafebabel ha approfondito con Andrea Gallo le caratteristiche di questo nuovo strumento di informazione per gli internauti appassionati di Europa.

Come mai la versione italiana arriva con un sensibile ritardo rispetto alle altre edizioni linguistiche?

Il progetto EurActiv.it ha visto la luce nel febbraio 2011 dall’incontro del gruppo EurActiv.com, guidato dall’editore Cristophe Leclerq, con il portale italiano economico-finanziario Fasi.biz.

Negli ultimi anni, nonostante l’interesse dimostrato da alcuni gruppi editoriali italiani, non era mai stato concretizzato nessun accordo che rendesse possibile il lancio dell’edizione italiana di EurActiv. Per aderire al progetto, infatti, ci vuole grande perseveranza, ma anche una conoscenza approfondita dei temi europei e un grande spirito imprenditoriale. Non credo di peccare di presunzione affermando che la “casa madre” di Bruxelles ci abbia scelto proprio per queste tre requisiti. Fasi.biz è una piccola realtà imprenditoriale che è riuscita a realizzare un piccolo miracolo, totalizzando ben 30 mila visitatori unici al mese.

Che cosa vi ha spinto a intraprendere questa iniziativa editoriale?

On line da tre anni, la testata giornalistica Fasi.biz si occupa dei fondi europei e delle opportunità offerte dall’Ue alle piccole e medie imprese, ma anche di politiche regionali e della Digital Agenda. I nostri giornalisti sono specializzati in questo settore.

Come editore, poi, ho seguito da vicino il progetto EurActiv: mi ha sempre affascinato la sfida di un Network capillare che potesse mettere in contatto le diverse realtà che compongono il continente europeo. L’iniziativa, inoltre, coinvolge anche Serbia e Turchia, due paesi che ancora non fanno parte dell’UE, ma con i quali abbiamo davvero molto in comune.  La formula del Network si è rivelata vincente, consentendo al gruppo EurActiv di raggiungere circa  610 mila visitatori unici al mese. Inoltre, dal punto di vista della pubblicità e degli sponsor, il Network editoriale multilingue permette - attraverso un solo interlocutore - di promuovere eventi, prodotti e servizi in modo semplice ed efficace in 13 paesi.

In che modo EurActiv Italia si differenzierà da altri portali che coprono l’attualità europea?

L'obiettivo di EurActiv.it è quello di coprire con uno sguardo italiano l'attualità europea, di proporre in tempo reale ai lettori un'informazione chiara e puntuale in lingua italiana, promuovendo una visione pluralista che tenga conto del punto di vista dei principali stakeholder del nostro paese, dai rappresentanti del mondo politico ed istituzionale alle parti sociali, dal tessuto imprenditoriale al settore della cultura. E’ importante sottolineare che il nostro portale offre contenuti originali e inediti rispetto agli altri portali del Gruppo. Nell’edizione italiana, quindi, i lettori non troveranno una semplice traduzione di EurActiv.com, ma al contrario potranno leggere interviste, consultare dossier, aggiornarsi sulle ultime notizie dall’Europa.

Sono previste delle sezioni tematiche o dossier specifici rispetto alle altre versioni linguistiche? Ci saranno approfondimenti multimediali come video o audio interviste?

La peculiarità di EurActiv.it, rispetto agli altri paesi, è la presenza di un canale video che si avvale della piattaforma Livestream: tra i suoi illustri utilizzatori ci sono, ad esempio, Bill Clinton, il World Economic Forum e Amnesty International, che se ne avvarrà per  prossimo evento mondiale con il Dalai Lama.

La redazione EurActiv Italia pertanto realizzerà anche una produzione video originale, che nella fase iniziale sarà  meno consistente rispetto alla parte testuale.

I temi trattati EurActiv Italia spaziano dall’energia all’ambiente, dai trasporti al lavoro, dall’innovazione alle politiche regionali. Si terrà conto della sensibilità italiana nello sviluppo di notizie legate a queste tematiche?

EurActiv.it decide di dare voce non soltanto a chi presiede in processi decisionali nella "stanza dei bottoni", ma soprattutto a chi quotidianamente deve recepire, applicare e adattare tali decisioni alla realtà italiana.

Sebbene sia consapevole della scarsa attenzione che i media generalisti italiani dedicano ai temi europei, EurActiv.it vuole proporre una nuova lettura dei fatti, indipendente dai condizionamenti politici, una visione che promuova il coinvolgimento e il dibattito della società civile sui temi cruciali per la collettività. Perché l'Europa è molto più vicina agli europei - e quindi agli italiani - di quanto apparentemente possa sembrare.

Che atteggiamento hanno gli italiani rispetto ai media che trattano questioni europee?

La crisi economica ha risvegliato un rinnovato interesse per i temi europei, in passato ritenuti troppo astratti e lontani dai problemi dell'uomo comune: le istituzioni comunitarie, pur nei loro limiti, hanno dimostrato più volte - ad esempio in occasione del salvataggio delle banche in Grecia e in Irlanda, ma non solo - di saper rispondere con prontezza all'emergenza.

Inoltre non dobbiamo dimenticare che, al di là della propria personale posizione su valori fondanti dell'Unione, l'Europa è sempre più spesso chiamata in causa su questioni cruciali come l'utilizzo del fondi, il lavoro, il commercio internazionale, l'impresa, la formazione continua, l'immigrazione clandestina, i diritti umani, Internet e le nuove tecnologie, la salute dei circa 500 milioni di cittadini.

Piuttosto che schierarsi tra chi invoca "più Europa" attraverso un rafforzamento delle istituzioni - peraltro già reso possibile dall'entrata in vigore del trattato di Lisbona - o prendere le parti di chi accusa gli euroburocrati di rallentare i processi decisionali e di fare troppo poco per i cittadini, EurActiv.it sceglie una terza via basata sul metodo della condivisione e del dialogo interculturale per capire in quale direzione stia andando l'Unione Europea e quali siano le principali ricadute delle sue decisioni per la collettività. Senza dimenticare, in un mondo multipolare in continuo mutamento, il rapporto dell'Unione Europea con quei paesi che un giorno ne faranno parte, con quelli che geograficamente vi apparterrebbero, ma forse parte non ne saranno mai e con tutto il resto del mondo. 

Come parlerete di Europa ai lettori di EurActiv? Avete previsto delle strategie per fidelizzarli?

Accanto al portale, EurActiv Italia promuoverà dei workshop su tutto il territorio nazionale coinvolgendo  i rappresentanti delle istituzioni, delle imprese e associazioni per discutere di specifici argomenti riguardanti le politiche europee. L’obiettivo è fornire una possibilità di confronto tra le diverse posizioni politiche per sviluppare un dibattito equilibrato e attivare opportunità di networking sia in italia che all’estero.