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ESTONIA – UNA BREVE DESCRIZIONE

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Helga Nukk

Uno sguardo in Estonia

Estonia è un piccolissimo paese Baltico, entrato nell’Unione Europea nel 2004. La superficie dell’Estonia è di 45.226 chilometri quadrati e vi sono 1.342.409 abitanti (dati del 2007) – meno che in alcune grandi città d’Europa. Dalla frontiera del nord alla frontiera del sud ci sono solo 240 km, dall’est all’ovest – 350.

Frontiere del Nord e dell’Est confinano con la Russia, quella del sud con la Latvia, dalla Finlandia Estonia è separata da 85 kilometri del mar Baltico. Estonia si trova all’altezza della parte centrale della Svezia e del nord della Scozia.

La maggior parte della superficie non supera 50 metri sopra al livello del mare, il punto più alto – la motagna Munamägi (Montagna-Uovo, il nome corrisponde alla forma della montagna) nella parte meridionale del paese – 317 metri sopra al livello del mare.

In Estonia ci sono più di 1500 isole (1/10 di tutto territorio del paese) e più di 1000 laghi (1/20 di tutto territorio). L’isola più grande – l’isola Saaremaa (2900 kmq), la seconda – Hiiumaa. Estonia si trova sulla via di migrazione degli uccelli acquatici, in autunno e in primavera una quantità incalcolabile degli uccelli si ferma sulle isole e sulla riva del mare.

Sulla frontiera con la Russia si trova un grande lago di nome Peipsi (nome estone) o Ciudskoe (nome russo) – lo stesso lago ha nomi diversi in russo e in estone – è il quarto lago d’acqua dolce in Europa secondo la grandezza.

La città più grande è Tallinn - una citta medioevale ben conservata – la capitale del paese con circa 400.000 abitanti. Le altre città importanti sono Tartu, Pärnu, Narva e Kohtla-Järve. Il paese e suddiviso per 15 province e vi ci sono 47 città.

Lingua estone appartiene al gruppo linguistico ugro-finnico e si differenzia radicalmente dalla lingua russa e dalle lingue degli altri paesi Baltici (Latvia e Litva). Per scrivere si usa l’alfabeto latino con alcune lettere in più (ä, ö, õ, ü), e non il cirillico. La lingua somigliante è il finladense. L’ungarese assolutamente non assomiglia all’estone anche se è una lingua-parente. Nella lingua estone ci sono due dialetti – settentrionale e meridionale.

La stemma nazionale Estone è stata ufficialmente accettata nel 1925 e rappresenta tre leoni color blu sullo scudo color oro circondato dai due rami di rovere color oro. Nell’araldica il leone è il simbolo di autorità e coraggio, di potere e nobiltà. Per la prima volta l’immagine di tre leoni è stata usata nell’anno 1219 per la stemma di Tallinn, quando Estonia si trovava sotto il potere di Danimarca.

La bandiera nazionale è composta da tre strisce di colori nero, bianco e blu – questi colori sono colori nazionali e popolari estoni. Già nei tempi antichi gli alberi sacri venivano addibiti con dei nastri di questi colori. Nel 1881 l’Associazione degli studenti estoni aveva scelto questi colori nell’arco del movimento per l’indipendenza e già nella fine del secolo questi colori hanno acquisito il signifivcato di simbolo nazionale, diventando nel 1920 la bandiera nazionale. Il colre blu significa il cielo e la fedeltà alla patria, il nero – la terra e la laboriosità, il bianco – la purezza, la semplicità e un chiaro futuro.

Estonia e Finlandia sono uniti con l’inno – l’inno di tutti i due paesi ha la stessa melodia del compositore finlandese Frederik Pacius. Le parole dell’inno estone ha scritto Johan Voldemar Jannsen – padre della famosa poetessa estone Lidia Koidula.

Il fiore nazionale estone è fiordaliso (colore blu), l’uccello nazionale è rondine (colori nero e bianco), il sasso nazionale è pietra calcarea. Nel periodo dal 1940 al 1991, quando Estonia faceva la parte dell’Unione Sovetica, la simbolica nazionale era proibita e si usava la simbolica sovetica – il fatto spiega i motivi dell’odio verso la simbolica sovetica da parte del popolo in Estonia e in tanti paesi che ne facevavo parte.

Estonia è la frontiera tra “est” e “ovest”, l’incorcio tra culture diverse. La maggioranza degli estoni è legata spiritualmente con la Scandinavia, perché il popolo estone e gli altri popoli nordici hanno le stesse radici e perché la loro cultura e le loro tradizioni popolari hanno molti elementi comuni, in più in lontano passato Estonia, come gli alti paesi nordici – Finlandia e Norvegia, si trovava sotto il dominio del Regno Svedese.

La storia del popolo estone è la storia delle guerre, della schiavitù e della lotta per l’indipendenza. Estonia si trovava praticamente da sempre sotto il dominio degli altri popoli più grandi e più forti e il popolo estone lottava incessantemente per la propria libertà e indipendenza. Estonia è stata sotto il dominio di Danimarca, Svezia, Polonia, Germania e Russia.

L’opera epica estone – “Kalevipoeg” (Figlio di Kalev), raccolta e pubblicata da Friedrich Reihhold Kreutzvald (pseudonimo di Vindri Roin Ristmets) negli anni 1853-1867 racconta di questa lotta del popolo estone (traduzione letterale):

“Guarda! Nella selva, nascosti in mezz’agli alberi,

In segreto in mezz’agli alberi, nell’ombra di fogliame,

Sotto il lutto-lembo di ontano,

Sotto la protezione di tristezza-betulla

Ci sono sette tumuli tombali,

Sette giacigli coperti di muschio –

Sette tumuli delle falde infrante,

Che non hanno dei manutentori,

Degli amichevoli arrangiatori,

Dei guardiani con degli vigili occhi,

Dei difensori pieni di tenero amore.

Il primo è il giaciglio di angoscia-pericolo,

Il secondo giaciglio è nelle catene di schiavitù,

Il terzo giaciglio è nell’estenuazione della guerra,

Il quarto giaciglio è nella tortura della fame,

Il quinto giaciglio è nei giorni di miseria,

Il sesto giaciglio è nella morte-peste,

Il settimo giaciglio è nell’epidemia degli omicidi.

Ecco, quest’è l’antica esistenza dell’Estonia

Prima di Governo Russo

Misericordiosa ala di protezione”

(Kalevipoeg – Sissejuhatuseks).

Alcuni critici valutano “Kalevipeog” come un’opera troppo militare, però il contenuto militare rispecchia la storia del paese e del popolo. L’epos finladese assomiglia all’epos estone – si chiama “Kalevala”, però il significato del titolo e il contenuto mitologico sono completamente diversi (“Kalevala” vuol dire “La terra dei Kalev”). “Kalevala” rispecchia la storia e la vita di un altro popolo - popolo finlandese.

Dall’anno 1721 fino al 1918-1920 Estonia si trovava sotto il dominio dell’impero Russo (essendo stata prima sotto il dominio del Regno Svedese), però la lingua privilegiata e più usata era quella tedesca. Scrittore estone Oskar Luts nelle sue opere “Primavera” e “Estate” ha descritto con tanto spirito e umorismo la vita dura del popolo estone, discriminazione degli estoni nel proprio paese, l’odio dei bambini estoni verso privilegiati bambini tedeschi e i valori culturali degli estoni.

In Estonia sono state due revoluzioni socialiste – nel 1905 e nel 1917, uguale come nella Russia. Estonia era un paese povero e il popolo era attratto dalle idee di socialismo/communismo, credendo che socialismo/communismo avrebbe potuto cambiare la vita in meglio. Nel 1920 Estonia è diventata indipendente e per la prima volta nella sua storia sono state definite le sue frontiere e il suo territorio. Nell 1940, in seguito alla decizione e alla specifica richiesta del presidente-dittatore Konstantin Päts, Estonia è entrata nell’Unione Sovetica e il popolo estone ha subito tutti gli orrori delle repressioni e delle persecuzioni dei seguitori delle idee comunista/socialista. Si precisa che i reati contro popolo estone erano compiuti dal governo socialista Estone composto dagli estoni – communisti estoni hanno compiuto reati in unità con communisti russi. Purtroppo fino ad oggi nessuno dei communisti-criminali estoni non è stato punito, Estonia chiede dalla Russia di punire communisti-criminali russi, omettendo di dare un buon esempio con la punizione dei communisti-criminali estoni. Oggi l’ingresso dell’Estonia in USSR si sfrutta per le manipolazioni politiche e per la provocazione dell’odio tra gli abitanti del paese. Il governo ha la tendenza di presentare il fatto di ingresso in USSR (in base della richiesta specifica del dittatore Päts) come occupazione del paese, dimenticando che il presidente-dittatote degli anni passati – Konstantin Päts – ha collaborato attivamente con USSR ed era interessato che il paese entrasse nell’USSR anche in vita di futura guerra (Hitler aveva definito gli estoni come razza parassitaria da sterminare). E’ molto difficile qualificare l’ingresso dell’Estonia nell’Unione Sovetica nel 1940 – sussistono la libera espressione della volontà del popolo estone e pressioni da parte dell’USSR, si precisa anche che gli estoni hanno organizzato due revoluzioni socialista e hanno lottato negli anni con lo scopo di formare il regime communista. Si è arrivati alle definizioni come “pacifica occupazione in base della libera espressione e volonta del popolo in corrispondenza con diritto all’autodeterminazione”. Alla luce di fatti storici mondiali ed Europei, per poter parlare dell’occupazione dell’Estonia da parte dell’Unione Sovetica si deve prima ufficialmente riconoscere e dichiarare l’occupazione dell’Afganistan, dell’Irak e del Kosovo dalle forze Nato, occupazione in arrivo della Chechia e Polonia da parte dell’America (costruzione delle basi militari del cosidetto “Scudo spaziale”), altrimenti ci troviamo davanti all’inadeguata e ambigua valutazione ed esplicita manipolazione dei fatti. Visto che in Italia e negli altri paesi ci sono delle basi militari americane/Nato, si dovrebbe anche dire che l’Italia e altri paesi sono occupati dall’America/Nato.

Negli anni di Seconda Guerra Mondiale il popolo estone ha subito ulteriori repressioni da parte dei tedeschi. Notevole quantità degli estoni si era iscritta volontariamente e “su ruchiamo del cuore” nelle brigate SS e ha partecipato nei crimini contro l’umanità – l’Estonia perfino è stata proclamata il primo paese del mondo libero dagli ebrei. Questo fatto rappresenta una vergogna per il popolo estone. Putroppo gli estoni-nacisti non sono stati giudicati e non sono stati condannati dal Tribunale intetnazionale dopo guerra, per questo motivo in Estonia di oggi fioriscono idee nazifascista, alcuni politici sono arrivati a dichiarare che Estonia partecipava nella guerra come alleato della Germania... Il governo estone di oggi ha dimenticato che per Hitler gli estoni erano una “razza parassitaria”, la quale doveva essere sterminata e in minima parte assimilata – i criminali di guerra sono stati proclamati eroi e “difensori dell’Estonia”, “lottatori per l’indipendenza dell’Estonia” (si ricorda che gli estoni-nazisti hanno compiuto le azioni criminali in Ukraina e Belorussia e che la Germania non prevedeva l’indipendenza dell’Estonia, ma lo sterminio degli estoni e l’uso delle terre estoni per trasferire il popolo tedesco superfluo). Criminali delle brigate SS vanno venerati e glorificati, sono stati costruiti alcuni monumenti in loro memoria, invece l’unico monumento antinazifascista (Soldato di bronzo) nel 2007 è stato spostato senza un regolare referendum, senza rispettare la volontà del popolo estone in maggioranza contrario alle idee di nazifascismo, alcuni giorni prima di 8-9 maggio, il che ha portato alle manifestazioni pacifiche di protesta da parte del popolo che ha tentato di difendere i valori di demokrazia (il diritto su referendum) ed i valori Europei antinazifascista. Il governo aveva risposto con brutalità e violenze contro manifestanti, il che alla fine ha portato agli famosi disordini di massa. Oggi l’unico monumento antifascita in Estonia si trova su un cimitero – così il governo Estone dimostra il proprio opinione sui valori Europei – il posto di valori antinazifascista è su un cimitero e non in un posto pubblico! Il governo attuale usa alcuni elementi di ideologica nazifascista per opprimere la parte risoparlante del popolo, per esempio l’idea di superiorità della lingua estone sulla lingua russa, l’idea di superiorità di etnia estone sull’etnia russa, limitazione dell’accesso alla vita politica e all’attvità lavorativa per rusoparlanti, persecuzione dei rusoparlanti che commettono degli sbagli nella lingua estone sul posto di lavoro (particolrmente vanno perseguitati gli insegnanti delle scuole russe)… Nelle giornate di 8-9 maggio il governo mette dei fiori nell’onore “di tutti caduti nella guerra” – compreso fascisti e nazisti delle brigate SS, venerando con questo la loro ideologia.

In Estonia vivono due popoli originari con gli antichi radici: popolo estone e popolo russo. Il popolo russo anticamente viveva sui territori di nord-est dell’Estonia, ci sono alcune cittadine con minoranza estone assoluta. Per circa 30% della popolazione la lingua russa è la madrelingua. La comunita russa si era rinforzata nel periodo di dominio russo dal 1721 al 1918. Nel 1920 con un patto di pace, con il quale per la prima volta nella storia sono state definite le frontiere e il territorio del paese, Estonia ha ricevuto delle terre Russe con il popolo russo vi residente. In seguito una parte di questi territori è andata indietro alla Russia. Nei tempi sovetici il governo estone e il governo centralizzato di Mosca hanno organizzato dei trasferimenti massici dei cittadini dalle altre repubbliche sovetiche in Estonia, maggioranza di cui russi o russoparlanti, contemporaenamente tantissimi estoni erano mandati forzatamente nei lager o a lavorare nelle altre zone dell’USSR. Il governo odierno Estone non riconosce l’esistenza del popolo russo originario in Estonia e le sue antiche radici, proclamando il falso doloso che la parte russa del popolo estone sarebbero stranieri arrivati di recente, e sottomette questo popolo sotto assimilazione, segregazione, discriminazione e marginalizazzione. La gente che è arrivata in Estonia nei tempi sovetici sulla richiesta e sull’ordine del governo sovetico, che ha lavorato tutta la vita in Estonia e ha pagato le tasse in Estonia, loro figli e nipoti – la gente che può essere definita come vittima di regime communista – va maltrattata e umigliata dal governo estone, a tanti è stata negata perfino la cittadinanza (il che è servito per escludere queste persone dalla divisione/privatizazzione dei beni in seguito al crollo del sistema sovetico e per eliminare le possibilità di contradditorio nel processo politico). Chi ha potuto è fuggito fuori Estonia, attualmente nel paese sono rimasti solo cittadini con dei radici estoni, che non hanno dove fuggire. La situazione è molto grave in quanto le vittime del regime communista sono accusati di essere copevoli dei reati del governo communista. Le vittime del regime communista non ricevono alcun sostegno dal governo estone, anche il governo russo non si interessa di risolvere la situazione. Governo estone è composto dagli ex membri del partito communista dei tempi sovetici e gli ultimi eventi hanno fatto vedere che si applicano gli stessi metodi di oppressione communista. Governo estone rappresenta un esempio di riunione delle ideologie nazifascista e communista – per questo motivo la situazione nel paese è diventata veramente inverosimile ed incredibile. La situazione del paese è notevolmente aggravata dal fatto che nel 1991 dopo il crollo dell’USSR il governo socialista estone aveva deciso di non riconoscere il periodo sovetico, ma dichiarasi direttamente l’erede del regime di dittattura del 1940, rifiutando così tutti tutti i valori sociali e democratici raggiunti nel periodo di socialismo. Questo rifiuto dal progresso e dallo sviluppo ha fatto diventare l’Estonia moderna e civilizzata in un paese semi selvaggio. Particolarmente spaventosi sono cambiamenti negativi nella sfera sociale e quella della giustizia, e nella violazione dei diritti dell’uomo. Ragionando sui motivi di ripudiamento del periodo sovetico da parte dei politici si può giungere alla conclusione, che questo ripudiamento serve ai politici con lo scopo di evitare le responsabilità derivanti dal loro comportamento (crtiminale) nei tempi sovetici.

La parte rusofona del popolo estone oggi si chiama “russi estoni ”. Il governo segue la politica di provocazione di forte odio e di intolleranza tra estoneparlanti e rusoparlanti. Il sistema giudiziario del paese è sviluppato poco – politici che provocano l’odio interculturale e che insultano le altre culture e gli altri popoli, non vanno perseguiti, non si sa se la legge è imperfetta o se i giudici non adempiono il loro dovere.

Nell’anno 1869 in città Tartu è stata organizzata la prima festa del canto e della danza – questa festa si fa fino ad oggi ed è diventata un valore culturale per il popolo estone. Per queste feste in Estonia sono stati costriti dei campi speciali – “campi del canto” con un palco molto particolare. Nelle feste partecipano decine migliaia di cantanti, ballerini e musicisti degli orchestri. Purtroppo il governo che si è fornato dopo la fine dell’Unione Sovetica non apprezza in dovuta misura questa antica festa – il governo si interessa di più dei festival della birra, che delle tradizioni nazionali. Con grande dispiacere cittadini trovano la pubblicita di "Õlle summer" – “Estate della birra” sul posto di pubblicità della festa del canto. Per il popolo estone, comunque, la festa del canto rimane un valore importantissimo e si fa il possibile per il suo sviluppo. Negli ultimi anni è diventato famoso anche il festival di folclore di Viljandi – festival della musica tradizionale dei popoli. Si organizzano anche il festival Jazzkaar – dedicato al jazz, e festival Hea Uus Heli (Buon Suono Nuovo) – dedicato alla musica alternativa e sperimentale.

In Estonia d’è anche uno sport nazionale molto particolare di nome “kiiking” – è dondolio/oscillazione su un’altalena molto alta sino ad effetuare un giro completo sottosopra sull’asse della stessa. Più alta è l’altalena – più difficile fare il giro.

Oggi Estonia si trova nella dipendenza e schiavitu economica dagli altri paesi – dopo il crillo dell’USSR i politici si sono affrettati a vendere sotto costo tutte le strutture industriali ed economici importanti, senza pensare del futuro del paese. Politici estoni spesso pensano solo del proprio profitto momentaneo, per questo il paese e il popolo si trovano in una situazione poco buona. Nei tempi post-sovetici lo sviluppo del paese e dell’economia erano orientati sulla prostituzione, turismo sessuale, vendità degli alcolici e stupefacenti e altre attività, riconosciute illegali negli altri paesi. Si può dire che l’economia del paese è quasi del tutto distrutta. L’ultimo rapporto ONU presenta il fatto di fame e malnutrizione di 7% degli abitanti dell’Estonia. Gli imprenditori estoni non hanno alcun sostegno da parte dello Stato Estone, politici da parte loro sono interessati esclusivamente nell’attirare gli investitori stranieri a costo di soffocare la produzione nazionale, di cui si fanno apertamente le dichiarazioni sui giornali. La produzione industriale si promuove e si sostiene in danno alla produzione nazionale tradizionale. Si è arrivati al punto, che in Estonia si vende solo pane chimico nelle buste di plastica e trovare il pane vero diventa spesso un’impresa irrealizzabile. La simile situazione sussiste anche con gli altri prodotti di primaria importanza. Per i motivi di prodotti alimentari di bassissima qualità e una totale assenza di prodotti normali non inquinati dall’aggiunta dei addittivi chimici tossici (come conservanti, grassi idrogenati, coloranti, insaporitori, esaltatori, milgioratori, antimuffe…) la salute generale della popolazione è peggiorata notevolmente, ci sono gravissimi problemi con la salute dei bambini e giovani.

Il popolo estone, in particolare gli estoni rusoparlanti, speravano che l’ingresso dell’Estonia nell’Unione Europe avesse potuto risolvere i problemi delle ingiustizie e della violazioni dei diritti umani, però fino ad oggi questo non è avvenuto. Gli estoni rusoparlanti rimangono nello stato di segregazione sia al livello di Estonia, sia nell’Unione europea – la lungua russa non è rioconosciuta come ufficiale né nell’Estonia né nell’Unione Europea e cittdini rusporlanti non hanno alcun accesso all’informazione locale estone e quella Europea e non hanno effettuvo accesso alla vita sociale, allo studio e lavoro. Nella stessa situazione si trovano anche i russi di Latvia. I popoli russi di Latvia e di Estonia sono attualmente i popoli nello stato di discriminazione e segregazione all’interno dell’Unione Europea.

La stemma dell'Estonia:

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La stemma dell'Estonia dei tempi sovetici:

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