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Erasmus in pillole: quello che resta di 25 anni di viaggi sul web
Published on December 12, 2012
società Lifestyle
Foto, blog, associazioni, reti di migliaia di studenti che si sono incrociati per il tempo di un soggiorno all’estero e hanno cercato di piantare radici nell’infinito giardino virtuale. O ancora cronache di disavventure, social network pensati per i figli della generazione Erasmus , idee nate sulla scia di quell’entusiasmo tutto europeo, in seguito a quelle epifanie, che capitano spesso quando si è all’estero e, alla luce di un sole straniero, sembra in un momento di aver capito il senso del mondo. Un panorama di quello che 25 anni di viaggi all’estero hanno lasciato su internet.
Foto: zunardu/flickr
“Notizie quotidiane e commenti da una prospettiva europea ”, è quanto si propone di fare European Daily , magazine europeo, nato nel 2008 per colmare quel vuoto nell’informazione internazionale, ancora orfana di una prospettiva e di un taglio paneuropei. Le rubriche variano dalla cultura alla politica estera allo sport e ogni sezione è corredata da un box dove European Daily aggrega news e articoli provenienti dagli altri media internazionali. Membro di Project Syndicate dal 2011 , è interamente in lingua inglese e lo scorso giugno ha lanciato la sua prima versione cartacea, con una tiratura di 40mila copie . Un entusiasmo lodevole, in tempi di crisi per la stampa.
screenshot © European Daily
Sono partiti da Pisa , anzi dal parco di San Rossore , diretti a Bruxelles , tentando l’impresa ardua di salvaguardare la generazione Erasmus proprio mentre questa veniva messa al bando dall’Unione Europea. Si chiama GaragErasmus , la fondazione creata da Enrico Rossi e Francesco Cappè lo scorso ottobre. L’obiettivo è quello di creare un social network che consenta di mettere in relazione i circa tre milioni di giovani europei che hanno fatto le valigie e sono partiti in Erasmus nell’ultimo quarto di secolo, per scambiarsi consigli, opportunità di lavoro e dritte, attraverso l’applicazione Check-in-Europe , presentata a novembre davanti al Parlamento Europeo .
screenshot © garagerasmus.org
Si dice che da quando Instagram ha fatto il suo debutto in società, ragazzi e ragazze di tutto il mondo abbiano riposto le reflex per scervellarsi sugli hashtag . Quello pensato apposta per gli erasmus dall’omonima associazione italiana è #studentifuori , da utilizzare per caricare sul social network le foto della propria esperienza all’estero. Risate, bevute, feste, gite fuoriporta, autoscatti nei mezzi pubblici, cartelli stradali, curiosità e stranezze della propria città d’adozione, tutto in uno scatto. Colori pastello e filtro vintage, of course . Oltre i confini italiani, il progetto PlanetErasmus , su flickr, che invita gli studenti di tutta Europ a caricare le foto del proprio viaggio all'estero.
screenshot © Planet Erasmus/flickr
Dalle foto al video. Scampoli di vita caricati su YouTube e poi raggruppati su un'unico sito, Erasmus Live . Pillole di esperienze vissute, dalle feste allo studio collettivo, dai festeggiamenti di Natale, quando ci si improvvisa un po' una famiglia, nonostante ci si conosca da un mese o poco più, alle dritte per scovare una festa in pieno centro bolognese, fino al delirio canoro degli Erasmus nell'appartamento di un certo Giorgio. Per finire con i reportage firmati France 2 . Dal serio al faceto, tutto in una pagina.
screenshot © Erasmus Live
“Vi racconto il mio Erasmus in Germania ”, “Cronache delle mie giornate in terra francese ”, “Vita di uno studente in Ikealand ”. Sono alcuni dei nomi più comuni utilizzati dagli studenti erasmus che hanno voluto lasciare traccia delle loro prime esperienze in terra straniera aprendo un blog , sfidando il menefreghismo del bulimico popolo della rete, e mettendo on-line nostalgie, emozioni, crisi d’identità, resoconti di serate ad alto tasso alcolico e i lenti progressi nella lingua straniera. È sufficiente digitare blog erasmus su google per ritrovarsi sommersi da autobiografie virtuali di studenti fuorisede . C’è qualcuno però che ha pensato a metterli insieme e a catalogarli, per un curioso sguardo d’insieme sulla generazione Erasmus ansiosa di raccontare al web i suoi primi passi in terra straniera.
screenshot © Aaron's Istanbul blog
Paracadute per tutti gli studenti erasmus, rete fittissima di consigli, dritte, suggerimenti, annunci, sono le community, i forum e le associazioni dedicati ai trepidanti erasmus in partenza o appena sbarcati nella città d’accoglienza. Sicuramente la più nota è ESN , Erasmus Student Network, attivissima a livello nazionale in tutti i paesi europei e il cui flagship project per l’anno 2012 è SocialErasmus , un social network che permette di mettere in relazione gli studenti stranieri con le associazioni locali di volontariato, per accogliere i nuovi arrivati e renderli subito partecipi della vita cittadina.
screenshot © Social Erasmus
Ormai è un vero e proprio trend. Tumblr is the new black. Ci sono quelli dedicati agli stagisti , quelli agli addetti stampa , quelli alle gioie e ai dolori della vita parigina . Non poteva mancare il tumblr dedicato alle disavventure di uno studente erasmus , alle figuracce con la lingua straniera, agli scontri con la burocrazia e al sentimento comune di sentirsi inevitabilmente incompreso, solo, con la vaga sensazione di aver commesso il più grande errore della propria vita ad aver firmato per la borsa di studio. Almeno fino al primo Erasmus party .I am an erasmus student , con tanto di gif e video.
screenshot © imanerasmusstudent.tumblr.com
Anche la radio parla europeo. O meglio, in questo caso, italiano e spagnolo. Si chiama semplicemente Radio Erasmus , la web radio nata da ex studenti erasmus, tra Pavia , nel nord Italia, e Siviglia , per accompagnare i pomeriggi in suolo straniero in cui dedicarsi allo studio sembra impossibile, ma utile anche per mitigare la noia e il senso di vuoto tipici del ritorno a casa. Rubriche sul cinema, sugli eventi, news dai più importanti media internazionali, una presenza più che attiva sui social network e tanta buona musica. Anche se il sito è ancora da perfezionare.
screenshot © Radio Erasmus
Infine, c’è qualcuno che si è consolato con un ultimo scampolo di avventura, con l’iniziativa Erasmus Dream Trip , ovvero la possibilità di vincere un viaggio di 25 giorni , a cura del “travel social network ” Travellution , nel nord o nel sud del mondo, spesato, equipaggiato e seguito dai media nazionali. Il sito, nato da un gruppo di ex studenti erasmus, propone agli utenti di formulare l’itinerario dei propri sogni e condividerlo con gli altri iscritti, per trovare compagni di viaggio o, almeno, dritte e consigli dagli indigeni in ascolto, per un turismo sostenibile, integrato nella comunità d’accoglienza ed ecologica. Una causa sociale, non solo l’ennesimo social network.
screenshot © travellution.com
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