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Elvis rivive a Torino

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Torino

Articolo di Carlotta Pigella Il Soulful Gran Varietà dedica una serata al Re del Rock

Quando i giovani torinesi si ritrovano immersi nelle nebbie invernali della loro città, dove vanno a rifugiarsi? Come ricreare il clima dei Murazzi e del Valentino? Dove ripescare quella musica?

Anche quest’anno, si possono riscaldare allo Spazio 211 per il Soulful Gran Varietà, lo show mensile del sabato sera torinese

Nel 2008, è stata la Soulful Orchestra ad animare il palco al debutto della kermesse: il collettivo di produttori Luis e Jimmy, tra i più quotati dj torinesi, aveva messo in piedi la band che aveva debuttato con il singolo in vinile “Soul Burger”. Il brano ha riscosso successo non solo a Torino ma anche all’estero, tanto da indurli a creare un’etichetta discografica, la Soulful Torino Records. L’Orchestra è formata dai musicisti delle migliori band del panorama torinese degli anni ‘90: Paolo Parpaglione e Cato Senatore direttamente dai Bluebeaters, Naska degli Statuto, Josh Sanfelici (nel frattempo uscito dalla band) dei MauMau, Josè Loggia e Davide Enphy Cuccu dei Mr. Tokio, Steve Colosimo ora con gli Africa Unite, Gege dei Santabarba alla chitarra e la potente vocalist Lady Maya.

soulful

Abbiamo chiesto a uno di loro, Steve, di raccontarci com’è arrivato a suonare sul palco dello Spazio 211: “Suonavo in un altro locale a Torino, il Fluido, quando mi hanno chiesto di unirmi alla Soulful. Suono la tromba da quando avevo 7 anni. Anche quando sono andato a Londra per qualche mese, non ho mai smesso, e ho fatto un paio di serate anche là: ma è quando sono tornato che ho iniziato a suonare sul serio, e da allora non ho più smesso”. Da quest’anno non c’è più solo la Soulful a suonare, ma anche altre band invitate a rendere ancora più ricchi gli appuntamenti del varietà: tra tutti, Mr. T-Bone da Torino e Emanuele Urso da Roma, il re dello swing. Per la puntata di sabato 23 gennaio ballerini, comici e musicisti si sono alternati per una serata dedicata a Elvis the Pelvis in the Memphis. Il Re del Rock è si morto nel 1977 ma è ancora vivo e balla in mezzo a noi. Le dj Peaches’n’Cream mixando pezzi dell’epoca e brani attualissimi hanno scaldato un pubblico decisamente trasversale sia per età che per gusti musicali. Non era difficile vedere coppie ballare rock’n’roll con un’abilità che non aveva niente di improvvisato. Nel frattempo, il juke box vivente El Bastardo cantava per un euro qualunque canzone del Re. A questo punto, sono entrati in scena i Ball and Chains, con un mix tra country, blues e rock’n’roll, che hanno poi lasciato il posto agli scanzonati Carusi di Johnny Caiman: quello che si dice un vero e proprio tributo.

Quello che è davvero sorprendente di queste serate è un certo gusto retrò per il varietà in senso ampio, come quello della TV degli anni ’60 e ’70. Pietro Casella e quella parruccona di Madama Doretta hanno presentato uno spettacolo non solo ricco di musica, ma anche di gag, comicità e un tocco di modernità burlesque, un trend tornato in auge con la divina Dita Von Teese prossimamente anche sul grande schermo con la voce (e il corpo) di Cristina Aguilera. A quando il prossimo appuntamento con le atmosfere d’avanspettacolo della Soulful? Il Gran Varietà e l’Orchestra al completo vi aspettano sabato 20 febbraio con le nuove canzoni e coreografie per quello che sarà, ci promettono, un carnevale indimenticabile.