Elezioni: una batosta per i Governi e più indipendenza al Parlamento europeo
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Francesca BarcaLe elezioni hanno punito i governi nazionali. In questo modo il Parlamento europeo è ora più forte per contrastare il Consiglio europeo.
Per quanto possa risultare paradossale, il rafforzamento dei Verdi europei, la frammentazione del voto, e la crescita dei nazionalisti euroscettici alle elezioni faranno bene al Parlamento europeo perché sarà più indipendente dalla pressioni nazionali dei Governi Ue.
Quasi tutti puniti!
Con l’eccezione di Polonia, Italia e Francia, queste elezioni sono state una punizione ai governi al potere in Europa. Soprattutto a quelli socialisti e liberali. Un caso paradigmático è quello dei socialista inglesi o ungheresi, e dei nazionalisti moderati in Irlanda che hanno ricevuto una batosta abbastanza importante, tanto da minacciare la caduta dei governi. Altri casi non sono tanto drammatici, pero evidenziano una tendenza chiara: deriva di Zapatero in Spagna, di Sócrates in Portogallo o dei socialisti in Austria e Bulgaria, o dei Liberali in Danimarca e Repubblica Ceca, dei Conservatori in Grecia, Romania e Svezia… Compresa la Grande Coalizione tedesca, che ha perso terreno di fronte alla sinistra, ai Verdi e ai Liberali.
Con la possibile entrata in vigore del Trattato di Lisbona, la co-decisione legislativa tra il Consiglio europeo e il Parlamento sarà la regola generale, fermo restando che deve essere chiaro che difendono progetti diversi. Al Consiglio si difendono interessi propri a ogni Paese o nazione, mentre al Parlamento si difendono principi ideologici e questioni d’interesse europeo. Il fatto che il Parlamento assomiglierà meno al Consiglio garantirà una maggiore indipendenza del Parlamento rispetto agli interessi nazionali. Ed è proprio questo che potrà aiutare la crescita di riforme istituzionali delle quali l’Europa ha bisogno per democratizzarsi.
Translated from Castigo a los gobiernos y más independencia del Parlamento europeo