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Elezioni all’estero, il dibattito (generazionale) Picchi-Biagini

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Politica

«Sì alle coppie di fatto, no all'indulto». «Flexicurity contro la precarietà. Faccio una campagna europea». Due giovani candidati Pdl e Pd nella circoscrizione Europa a confronto il 4 aprile a Parigi.

Il dibattito pubblico può essere rischioso per gli oratori, perché si espongono alle domande libere dei presenti. Il rischio aumenta se il tema principale è la mancanza di lavoro e di opportunità per i giovani in Italia. Se poi lo organizzi all’estero e gli ascoltatori sono, in maggioranza, ragazzi che in Italia un lavoro decente non lo hanno trovato, il risultato è una discussione accesa, ma interessante.

Cafebabel.com ha organizzato un dibattito pubblico in occasione delle prossime elezioni italiane. Lo spirito del giornale ha imposto la scelta dei candidati e il taglio della discussione: «Giovani immigrati all'estero: immigrati o eurogeneration?». Gli invitati? Due giovani candidati alla Camera per la circoscrizione Europa: l’onorevole Guglielmo Picchi, 35 anni ex Erasmus, del Partito delle Libertà, e la dottoressa Beatrice Biagini, 33 anni, del Partito Democratico.

Migrazione o mobilità?

La Biagini vede una netta distinzione tra mobilità e migrazione e soprattutto tra spostamenti all'interno dell'Ue e nei Paesi extraeuropei: «L’Europa ha dei patti bilaterali tra Paesi che ci risolvono tanti problemi. Bisogna starci in Europa senza mostrare sfiducia per l’integrazione europea». Anzi, gli spostamenti all'interno dell'Ue non sono neanche da considerare immigrazione.

L’onorevole Picchi pensa che, benché la qualità dell'immigrazione sia cambiata, il motivo per cui si lascia il Paese è sempre lo stesso: «Io sono andato in Inghilterra perché non avevo lavoro. Ho cercato di fare un dottorato di ricerca in Italia, ma non essendo all’università con il professore giusto sono rimasto bloccato».

«Perché a casa non ci sono le opportunità che troviamo all'estero?»

I problemi del Bel Paese per Guglielmo Picchi? Gerontocrazia, assenza di meritocrazia e eccessivo peso dei sindacati: «Il sindacato specula sul lavoratore e non aiuta la competitività delle imprese. Abbiamo la rete sindacale più antimeritocratica e parassita d'Europa. In Germania, al momento della crisi della Wolkswagen, i sindacati si ridussero stipendi e orari di lavoro per evitare i licenziamenti. Se non ce ne liberiamo – come ha fatto la Thatcher – non c'è legge e non c'è Governo che possa risolvere i problemi italiani».

L’insoddisfazione dei presenti per la situazione politica italiana è palpabile: dal lavoratore italiano in Francia da oltre vent'anni fino allo studente Erasmus. Li accomuna una domanda: «Perché a casa non ci sono le opportunità che troviamo all'estero?». E il precariato? E la crisi economica?

La Biagini è schietta: «Dire che il precariato sarò spazzato è una fesseria. Quello che si deve fare è dare tutele e diritti». E investire nella ricerca.

L’onorevole Picchi parte con due proposte precise: detassare tredicesime e straordinari per aumentare il reddito disponibile. Importantissimo completare la Legge Biagi per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali, inserendo il sussidio di disoccupazione, che esiste in tutta Europa. Ma non in Italia.

Alitalia mia non ti conosco

In questi giorni si gioca la battaglia sulla trattativa tra Alitalia e Air France-Klm, qui a Parigi non si poteva non parlarne.

«La colpa del fallimento è dei sindacati che erano seduti al tavolo con i francesi. Hanno posto condizioni inaccettabili. Il titolo è andato a picco e ci troviamo in una condizione drammatica. Solo in Italia i sindacati fanno saltare una trattativa così importante. Inoltre, ci impongono una riforma delle pensioni che costerà dieci miliardi di euro l’anno. Siamo l’unico Paese tra quelli ricchi in cui si va in pensione a 58 o 59 anni quando in Germania si va a 67. Il sindacato è un ostacolo per lo sviluppo del Paese e per tutti i giovani che vogliono fare carriera», dice Guglielmo Picchi.

La Biagini risponde: «Il problema dell’Alitalia è nato per Malpensa, perché il varesotto perdeva un indotto. Si facevano i voli tra Linate e Malpensa, tra Fiumicino e Malpensa per portare i dipendenti dell’Alitalia, e poi ci si lamentava che non c'erano abbastanza passeggeri. Le società che hanno un amministratore delegato o un consiglio di amministrazione che non funziona chiudono. Non si capisce perché quelle pubbliche devono restare aperte».

Parlamento pulito?

I ragazzi del pubblico sono curiosi. Un giovane dall’accento marcatamente siculo non esita a esporre una propria curiosità: «E i condannati con sentenze passate in giudicato presenti nelle liste? Siete contenti di averne?»

Biagini: «Se il Partito Democratico ha candidato quelle persone lo ha fatto perché crede che siano rappresentative di quello che succede in Italia. E comunque ce ne sono un paio». La platea più che rimanere sbigottita si abbandona a una risata.

Nelle liste del Pdl compare ancora il nome di Marcello Dell’Utri.

Picchi risponde: «Sono contrario alla candidatura di Marcello Dell'Utri all'interno del mio schieramento. Chi ha condanne penali con sentenza passata in giudicato definitiva con interdizione dai pubblici uffici non deve entrare nelle aule parlamentari. Mi prendo le mie responsabilità rappresentando il mio schieramento, ma quando l'Unione poteva mandare via i pregiudicati non ho la fatto. Del resto io non ho votato l'indulto».

Una ragazza si alza e chiede: «Come ha giudicato il suo partito (Forza Italia) questa sua presa di posizione?». «Mi ha candidato numero otto per la circoscrizione estero nonostante fossi deputato uscente di prima legislatura».

E sulla parità? L'Italia non riconosce le unioni di fatto, benché siano una priorità europea. Picchi, nonostante sia in una coalizione che difende la famiglia eterosessuale fondata sul matrimonio, è favorevole ai diritti delle coppie non sposate, anche dello stesso sesso, ma non all'adozione. Sono ovviamente considerazioni a titolo personale.

La Biagini è favorevole all'adozione per le coppie omosessuali, alla procreazione assistita al matrimonio omosessuale. Il Pd è meno netto su questi temi.

Le elezioni del 13 e 14 aprile hanno segnato, un'altra volta il trionfo di Silvio Berlusconi. Seguite la discussione sui nostri forum:

Silvio ancora al potere. Perché?

L’Italia è di destra?

Foto: in home page (foto cuorhome/flick), foto nel testo: I partecipanti al dibattito, Beatrice Biagini e Guglielmo Picchi di Giovanni de Paola; foto del pubblico di Jean Sébastien Lefebvre