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Eleganti, stravaganti, misteriosi "Asteroid Galaxy Tour"

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Cultura

Cosmico e imprevedibile, il gruppo danese The Asteroid Galaxy Tour è conosciuto soprattutto per una canzone, "Around the Bend", diffusa nel 2008 da una pubblicità dell’Apple Touch. All’inizio dell’anno è uscito il loro secondo album, "Out of Frequency", misto di hip-hop, funk, soul e dance. Per vederci più chiaro, abbiamo approfittato del loro passaggio a Rock en Seine per incontrarli.

In realtà, solo la cantante. Ed è già qualcosa.

"A volte, bisogna aspettare il momento giusto per far uscire la tua musica"

L’eleganza non è cosa che si impara. Alla domanda di una giornalista su come faccia a rimanere così bella durante un festival, lei risponde così: «Se dormissi tutte le sere in un furgone con 5 uomini intorno, vedresti, saresti come me». Libera, bella, selvaggia. Mette Lindberg, la cantante del gruppo danese The Asteroid Galaxy Tour, è sicuramente la più grande attrattiva sensuale del festival parigino. Del resto, a giudicare dal gran numero di persone sedotte da questa biondina, la ragazza sa perfettamente giocare con il suo charme quando si tratta di distrarre i giornalisti. È lei a calcare le scene, da sola. I 5 uomini non amano apparire. E quando Mette decide di essere intervistata, è come se prendeste la mano del vostro primo amore estivo. In un attimo, vi trasporta come un lobotomizzato in un luogo da lei scelto, si siede con grazia sullo spigolo di un tavolo prima di trafiggervi con i suoi grandi occhi azzurri e di sussurrarvi «Let’sssssss gooo…». Avete 10 minuti. Non vi sentite molto bene. E, alla prima domanda, balbettate.

cafebabel.com (balbuziente): è, è, è la sec-seconda volta che suonate al festival Rock en Seine (il gruppo era presente nell’edizione del 2009, ndlr). Che effetto vi fa il pubblico?

Mette Lindberg: è difficile da dire perché ogni pubblico è diverso, soprattutto tra festival e concerti in cui la gente compra il biglietto per vedere suonare proprio te. L’ultima volta che abbiamo suonato in Francia, è stato a Trianon. Ed è stato meraviglioso vedere una folla compatta che riempiva la sala, con un gioco di luci favoloso.

cafebabel.com: ma sentite delle differenze rispetto ad altri tipi di pubblico?

Mette Lindberg: no, in realtà no. Siamo stati a Bruxelles poco tempo fa e anche lì il pubblico dà il meglio di sé. Quando sento questa sensazione, mi apro completamente (sic). Non sono sempre così, ma è quando sento una vera comunione con il pubblico che riesco a fare i migliori concerti.

cafebabel.com (la balbuzie cala improvvisamente): dal momento che parliamo di nazionalità, come giudichereste la scena pop in Danimarca ?

Mette Lindberg: innanzitutto, non sono sicura che facciamo parte di questa categoria in Danimarca. Andiamo molto in giro e siamo molto più conosciuti all’estero. Sai, la maggior parte delle persone cantano in inglese perché la Danimarca è un piccolo paese, e i gruppi danesi hanno bisogno di essere capiti per essere esportati. Ma in questo momento c’è veramente una buona scena di musicisti danesi. Sto pensando a un gruppo come i WhoMadeWho.

cafebabel.com : quando si ascoltano i vostri due album, si è spesso attirati dal lato impercettibile della vostra musica che prende un po’ da tutti i generi (hip-hop, jazz, pop, dance, rock, funk…). Avete l’impressione di fare qualcosa di nuovo?

Mette Lindberg: You know, abbiamo solo l’impressione di fare del “The Asteroid Galaxy Tour”, ovvero qualcosa di libero, di aperto, di spontaneo, di romantico, di drammatico, anche di pericoloso! Sentiamo un tuffo al cuore quando facciamo quello che facciamo e ci piace, quindi non abbiamo la sensazione di fare parte di un genere in particolare. D’altronde, è positivo non essere classificati in un genere perché, altrimenti, le persone abituate ad ascoltare un particolare tipo di musica si chiederebbero: «ma che cos'è questo?» Allora, a volte, bisogna aspettare il momento giusto per far uscire la tua musica "straniera". Penso che si sia fatto un po’ di tutto. Ma, in fin dei conti, non ne so nulla..

cafebabel.com: come si è formato il gruppo ?

«Ci piace creare dei personaggi fittizi presi dal cinema»

Mette Lindberg: il nocciolo siamo io e Lars (Iversen, il bassista, tastierista e compositore). Lars è anche un produttore che conosce da parecchio tempo la scena di Copenaghen. Ci siamo conosciuti al liceo. Componiamo spesso le nostre canzoni insieme. Lui ha un talento artistico incredibile e ci capiamo benissimo a livello musicale. Ho solo bisogno di dire quello che voglio e lui lo trova praticamente all’istante. Il resto del gruppo sono degli amici, dei compagni, delle persone alla mano.

cafebabel.com: si dice spesso che siete fan dei film di spionaggio e che create il vostro universo musicale a partire da quell’universo dei gangster. Avete creato anche il vostro ultimo album, "Out of Frequency", come una storia o come una colonna sonora originale?

Mette Lindberg: Yeah. Ci piace creare dei personaggi fittizi presi dal cinema. Ma amiamo anche mettere le distanze con questo tipo di ispirazione, in modo tale da creare la nostra propria storia. Ma è vero che amiamo i film di spionaggio, quelli di Tarantino, quelli di Lynch. Ci piace molto il loro lato misterioso. Allora, talvolta, i nostri riferimenti danno luogo a dei fraintendimenti da parte del pubblico. Per esempio, abbiamo scritto un titolo che si chiama «Mafia» e un sacco di gente viene e mi dice che è una canzone gioiosa. Non è una canzone allegra! Parliamo di una società che ti obbliga a superarti per sopravvivere! Il che dimostra che bisogna fare attenzione con questo genere di cose.

Foto: © cortesia della pagina Facebook ufficiale di The Asteroid Galaxy Tour; Video: (cc) asteroidsgalaxytour/YouTube.

Story by

Matthieu Amaré

Je viens du sud de la France. J'aime les traditions. Mon père a été traumatisé par Séville 82 contre les Allemands au foot. J'ai du mal avec les Anglais au rugby. J'adore le jambon-beurre. Je n'ai jamais fait Erasmus. Autant vous dire que c'était mal barré. Et pourtant, je suis rédacteur en chef du meilleur magazine sur l'Europe du monde.

Translated from The Asteroids Galaxy Tour : charmant, foutraque et mystérieux