Ecologia su ruote: Bruxelles scommette sul verde
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alice gaspariniLa Bruxelles caotica, grigia e severamente istituzionale non vuole perdere l'opportunità di presentarsi come città sostenibile, e uno dei modi per riuscirci è cambiare il concetto di trasporto privato. Limitare l'uso della macchina e potenziare il servizio di biciclette pubbliche è un buon punto di partenza per la città in cui il traffico è un vero e proprio incubo.
Ecco come si decongestiona la capitale d'Europa.
Bruxelles potrà anche essere la città più grigia e malinconica d'Europa, avvolta com'è nella sua nebbia e illuminata dalla sua luce cupa. Ma se ci si fermiamo un momento ad osservare, non è difficile scorgere anche un po' di verde. Quando pensiamo a qualcosa di green, ecologico, rispettoso dell'ambiente, l'ultima cosa che ci viene in mente sono le automobili. Motore a combustione, benzina e CO2 sono l'antitesi del paesaggio verde a cui l'Europa aspira. Bruxelles è in controtendenza e l'apparente paradosso delle sue iniziative lo conferma: favorire l'uso della macchina per ridurne il numero.
Un'alternativa all'auto privata
Dal 2003, in città è presente il servizio privato Cambio. Sul modello dell'affitto delle biciclette comunali, vengono offerte macchine a ore. «L'obiettivo è sfruttare i vantaggi dell'auto per trovare un'alternativa alla macchina privata». Frédéric Van Malleghem, direttore di Cambio Bruxelles, ci spiega che il servizio ha lo scopo di limitare e di razionalizzare l'uso dell'auto. Il sistema è facile: ci sono 70 punti sparsi per la città in cui si può prendere o riportare un auto del servizio Cambio. Ogni utente ha un abbonamento mensile o una carta elettronica come chiave. «Il nostro servizio - continua - si combina con altri mezzi di trasporto come la metro e il tram, e lo chiamiamo “co-modalità”. Questo concetto, introdotto nel 2006 dalla Commissione europea, è basato su quello della complementarietà dei mezzi di trasporto. Secondo la Commissione, la co-modalità ha lo scopo di ottenere una combinazione ottimale e sostenibile dei mezzi di trasporto.
Uno studio realizzato da Taxistop in collaborazione con l'Ue sottolinea che il 70% degli utenti utilizzano il car-sharing per rispettare l'ambiente. Potrà sembrare un paradosso, ma l'uso razionale delle auto in affitto riduce l'acquisto di veicoli e il traffico in città. Raggiungere questo obiettivo, inoltre, è possibile grazie ad altre iniziative in rapporto alle quali Bruxelles è stata pioniera. Mai sentito parlare del carpooling? In pratica è un sistema che ti permette di trovare persone che fanno il tuo stesso tragitto per andare a lavoro e con i quali puoi condividere la macchina. Schoolpooling e eventpooling utilizzano la stessa filosofia ma applicandola rispettivamente alle scuole e ai grandi eventi.
Rivoluzione verde su due ruote
Ma l'ecologia per le strade di Bruxelles viaggia anche su due ruote. Insieme ad altre associazioni di ciclisti, Pro Velo fa la sua parte per favorire la mobilità ecologica. La “Bike Experience” ha cambiato le carte in tavola. Nel giro di due settimane, un gruppo di persone selezionate hanno usato la bicicletta per andare al lavoro o a scuola. «I risultati sono stati molto positivi. Il 50% dei partecipanti assicura che continuerà a usare le due ruote nella propria quotidianità. Siamo i promotori e i mentori dell'iniziativa e portiamo la bicicletta dappertutto». Secondo Johannes Grillet, ciclista convinto e responsabile della comunicazione di Pro Velo, è possibile rendere consapevole il cittadino fino a un certo punto: «Possiamo aprire una porta - spiega, - ma non possiamo spingere le persone a utilizzare esclusivamente la bicicletta; non è il nostro obiettivo». Attualmente, il 4% del totale degli spostamenti urbani viene realizzato in bicicletta. La percentuale cresce di anno in anno e nascono nuove possibilità su ruote.
Grillet pensa che il "motore privato" stia perdendo terreno. «La bicicletta è il mezzo di trasporto migliore per spostarsi a Bruxelles. Si va più veloci, si fa sport, si azzera l'inquinamento e non si corrono più pericoli di altri mezzi di trasporto». Anche nelle nebbiose giornate invernali tipiche di Bruxelles la bicicletta rappresenta la scelta migliore. «Perdere il controllo di una macchina - aggiunge Johannes, - provoca conseguenze peggiori che perdere il controllo di una bicicletta».
Camminando per la città è impossibile non imbattersi in una stazione di biciclette. Il centro cittadino ne è pieno. Villo! è un servizio pubblico; dal maggio del 2009, il municipio di Bruxelles offre un abbonamento di 30 euro per utilizzare le biciclette pubbliche parcheggiate nei 180 parcheggi sparsi per tutta la città. Johannes Grillet sottolinea l'importanza della visibilità: «Villo! ci aiuta a convincere le persone che ancora non lo sono. La bicicletta è lì, per strada, le vediamo tutti i giorni quando usciamo... è probabile che a un certo punto la gente pensi: 'perché non provare?'». Questo servizio municipale non è solo indirizzato ai cittadini, ma sul modello del Vélib parigino e del BikeMi a Milano prevede anche tariffe di breve durata per i visitatori e i turisti.
Camminando per le strade della città, infilata nel mio cappottone invernale, con guanti di lana e sciarpa, vedo biciclette e macchine. Le prime sembrano non avere limiti. Salgono e scendono dai marciapiedi, se vogliono si fermano al semaforo, se sono di fretta salgono sul marciapiede e passano dove sono i pedoni. Suonano il campanello e fanno slalom tra le macchine e i passanti. È nata una sorta di armonia che non altera la circolazione. Molte auto sono occupate da una o due persone, ma non sono quasi mai al completo. In apparenza questi due mezzi di trasporto (bicicletta e macchina) sembrano inconciliabili, ma non è così: benvenuti nell'Intermobilità; la combinazione tra diversi mezzi di trasporto possono offrire comodità e allo stesso tempo rispettare l'ambiente.
Foto: (cc)Hauke Sandhaus/flickr; ©Diana Duarte/dianaduarte.com
Translated from Ecología sobre ruedas: Bruselas se apunta al verde